Per Anita Blake, niente è più importante della famiglia che si è
faticosamente costruita nel corso degli anni. Perciò, quando il migliore
amico di Nathaniel, Jason, si presenta alla sua porta con un delicato
problema personale, la Sterminatrice accetta di buon grado di aiutarlo.
In fondo, si tratta solo di trascorrere un po’ di tempo con lui e con la
sua nuova fidanzata, J.J.: nessuno più di Anita comprende le difficoltà
di un rapporto con una creatura delle tenebre, e J.J. ha bisogno di
qualcuno che la rassicuri e che le insegni a gestire la doppia natura di
Jason, che è sia lupo mannaro, sia pomme de sang di Jean-Claude. Ma ciò
che Anita non poteva immaginare è che quel semplice favore la
trascinerà ben presto in un intrigo molto pericoloso, la cui posta in
gioco è la vita delle persone che ama…
Siamo
abituati a vedere la Sterminatrice Anita Blake districarsi in vicende
pericolosissime, lottare contro mostri letali, vampiri spietati o altri
esseri soprannaturali, assetati di potere e privi di scrupoli. E abbiamo
visto la nostra eroina avere la meglio e in ogni occasione. Capita a
volte che anche la futura moglie di Jean Claude, la regina delle tigri,
nonché Nimin Raj, possa usufruire di una pausa tra un caso e l’altro. Ed
è proprio in uno di questi momenti che ha luogo la vicenda narrata nel
romanzo.
Protagonista è Jason, uno dei suoi migliori amici, il lupo mannaro che
risponde al suo richiamo nonché pomme de sangre di Jean Claude, il re
dei vampiri d’America. Jason le chiede di aiutarlo nel particolare
compito di spiegare alla donna che ama quanto sia importante, da un
punto di vista sessuale, essere liberi di potersi esprimere secondo i
propri desideri. Come negargli il favore? Anita non si tira indietro e,
con l’aiuto di Nathaniel, uno dei suoi grandi amori nonché amico
fraterno di Jason, accetta pur sapendo che l’impresa, facile
all’apparenza, nasconde invece delle insidie.
«Non è possibile spiegare perché a certe persone piaccia provare
dolore insieme col piacere. O lo capisci da solo, e quindi non hai
bisogno che ti dicano quanto sia bello, oppure no, e nessuna
argomentazione può farlo apparire sensato.»
Jason
è innamorato di un’umana, una ballerina classica che vive a New York,
con la quale vorrebbe intraprendere una relazione seria. Tra i due
piccioncini sembra non esserci alcun imbarazzo e anche il sesso va alla
grande, eppure, affinché tutto sia perfetto, manca un particolare
ritenuto importante per la salute mentale e fisica del lupetto da noi
tanto amato. Essendo un mannaro e vivendo a stretto contatto con i
vampiri, Jason ama le sensazioni forti e le riceve soltanto da
determinate persone. Solo chi lo conosce bene, sa come prenderlo.
Anita è una di queste e soprattutto è la più indicata a spiegare ad
un’altra donna la differenza tra sesso vanilla e sesso kinky. Il
discorso parte dall’inizio, da come si sono conosciuti, dal legame che
si è andato via via stringendo tra loro e dal fatto che si sono
riscoperti veri amici.
Non era facile andare a letto con un amico con cui non c’era
niente di più del sesso, perché il confine tra la vera amicizia e la
seduzione era molto sottile.
Nel loro gruppo poliamoroso, come lo chiama Anita, quasi tutti
sono amanti del sesso estremo e delle pratiche del bondage che non solo
rappresentano la normalità ma sono considerate necessarie per rendere i
rapporti più intensi e duraturi.
«Per te, il bondage è una spezia che rende il sesso più piccante, vero?» intervenne Nathaniel.
Envy annuì.
«Per noi non è una spezia: è frutta e verdura.»
«Cosa?»
Nathaniel si curvò in avanti, gesticolando con la mano libera.
«Pensa a un rapporto sessuale come alla carne. Non fa bene mangiare
soltanto carne, è una dieta squilibrata e dannosa.»
«Okay, però continuo a non capire cosa c’entri.»
«Non abbiamo nessun problema a fare sesso senza bondage e
sottomissione, ma alla lunga ci stufa e diventa deprimente. Senza un po’
di perversione, la nostra vita sessuale sarebbe incompleta, triste e
scialba. Una parte di noi finirebbe per morire.»
Per J.J. il discorso si fa interessante. Lei ama talmente Jason che
farebbe di tutto per renderlo felice, teme, però, di non esserne
all’altezza. Sentir parlare di bondage è sicuramente intrigante, ma
metterlo in pratica è di gran lunga più difficile.
«È come cercare di descrivere il colore rosso a un daltonico»,
risposi. «Puoi dirgli che è caldo, vivido, qualsiasi aggettivo ti venga
in mente, ma non capirà mai come sia davvero.»
J.J. ha bisogno di capire soprattutto quali siano i meccanismi che
regolano quel tipo di scelta. Ascoltando le motivazioni di Jason e dei
suoi amici, la ragazza rimane interdetta davanti alla facilità con cui
Anita e soci considerano la violenza una componente fondamentale della
vita.
«Scusa, ma non capisco. Come ci si sente ad amare qualcuno perché è spietato?»
«Protetti», affermò Nathaniel.
Il gruppo di Anita è unito, e a parte qualche eccezione (Richard),
insieme interagiscono e condividono, per il bene comune. Il sesso è la
condizio sine qua non per raggiungere lo scopo. Chi lo accetta senza
riserve né pregiudizi, si diverte e acquisisce i benefici; al contrario,
chi non approva, è lasciato da parte. L’amore è gioia e il sesso è un
piacere per tutti. Nel mondo di Anita la gelosia non può essere
contemplata.
«Però disprezza davvero me e Nathaniel», intervenne Jason. «Siamo
letteralmente sotto di lui nella gerarchia dei gruppi animali, e lui è
l’Ulfric, il capobranco. Tra i lupi, può avere tutto quello che vuole,
in pratica, e sa che potrebbe prenderci a calci in culo senza problemi.
Eppure, eccoci qui: siamo felici e facciamo parte della vita di Anita
più di lui. Non lo accetterà mai.»
Tra spiegazioni teoriche e dimostrazioni pratiche, il racconto ci offre
un altro succoso spaccato della vita quotidiana di Anita e della sua
gente. Grazie allo stile impeccabile della Hamilton, è sempre facile,
per chi legge, immergersi nella realtà descritta. Dopo un po’ viene
naturale ritrovarsi coinvolti nella discussione, con la sensazione di
essere di casa. Persino J.J., che è il personaggio nuovo della storia,
suscita subito empatia. Di lei ammiriamo la forza di carattere (e non
potrebbe essere diversamente visto il suo interesse per uno come Jason),
e accettiamo con gioia il suo mettersi in gioco. Pur di far piacere
all’uomo che ama, è disposta a rivedere le proprie convinzioni e a
modificare il suo stile di vita pur di renderlo felice. J.J. ascolta i
consigli, chiede delucidazioni, impara cose nuove senza spaventarsi.
«Se ti piace il sesso estremo ma non lo pratichi in una relazione
seria, allora è destinata a fallire. Anche se c’è l’amore, il sesso
tradizionale non basta: hai bisogno anche della perversione.»
E allo stesso tempo lei, essendo bisessuale, è ben felice di aiutare, a
sua volta, Anita con consigli utili su come migliorare le performance
tra donne.
Frequentare una donna non era molto diverso che frequentare un
uomo, con la differenza che con gli uomini ormai avevo un po’ di
dimestichezza. Le donne erano un mistero, o almeno lo era Jade; era un
campo minato emotivo da cui non sapevo come uscire.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
In attesa di tornare a leggere le vere e pericolose avventure di Anita,
abbiamo il tempo, con questo romanzo breve, di concederci una pausa e di
goderci al meglio un momento intimo familiare. In fondo, tutti sanno
che non c’è nulla di più bello che passare piacevolmente del tempo tra
amici.
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