Le recensioni di QueenAnne


Una ragazza, dopo la fine di una storia d'amore che lei riteneva vitale, decide di incontrare un Dominatore che, attraverso il dolore, possa estirpare il ricordo di quel sentimento. Breve racconto erotico in cui il BDSM si incontra con l’amore, legati entrambi dal fil rouge del dolore, emotivo e fisico. Un dolore, però, che non è mai odio, semmai un amore così forte e profondo da scendere negli Inferi per cercare di sopravvivere. Le pratiche BDSM non sono intese come mero piacere, ma come risorsa ultima per compensare ad un amore che non ha abbastanza forza per esistere. Una storia che non vuole fermarsi al puro e semplice erotismo, ma vuole scendere fin dentro all’anima, pescando a piene mani dall’immenso mare dei sentimenti.  Erik e Christian: apparentemente due personaggi completamente opposti, in realtà due facce della stessa medaglia, due sfumature dell’amore e, nello stesso tempo, del dolore. Lacrime e sangue, polvere e ferro. E un amore che non è mai venuto meno.

La fine di un amore fa male ed è difficile da superare, specialmente quando lo si è vissuto con intensità e passione. Conscia di quello che ha perso, la donna non sa come andare avanti. Si chiede se sia meglio continuare a macerarsi nel dolore, sospirando ogniqualvolta un ricordo del passato fa capolino e torna a tormentarla fino allo sfinimento, o lasciarsi aiutare in qualche modo. Non è facile decidere e qualunque sia il responso finale, lei sa che non smetterà di soffrire. Ma perché non tentare? Ci ha pensato bene e così, dopo aver trascorso un anno a piangere e a struggersi per la fine del rapporto con Erik, la nostra protagonista conosce Christian, un dominatore, con il quale intraprende un rapporto nuovo basato sulla totale fiducia. La donna allora si lascia guidare ed entra in un mondo particolare, quello del BDSM. 
… faceva male, ma non mi bastava. I pensieri affollavano ancora prepotentemente la mia mente, i sentimenti che avevo cercato di assopire per mesi tornavano a galla, come se ogni colpo di frusta avesse lacerato quel tanto che bastava la superficie della pelle da far fuoriuscire i ricordi del passato: un distillato purissimo di dolore.

Dolore scaccia dolore, pensa affidandosi completamente nelle mani del suo signore. Nonostante la durezza delle sessioni, la nostra eroina non si tira indietro, anzi le affronta a testa alta, convinta che solo attraverso il patimento fisico si possa arrivare al piacere e dimenticare l’intimo malessere. Gettare fuori l’angoscia che le attanaglia il cuore; urlare a squarcia gola tutta la sofferenza patita in seguito all'abbandono; ottenebrare la mente per smettere di pensare, chiedendo sempre di più, sono queste le cose che la spingono a resistere.
Non capivo se tutto questo mi piacesse, ma ne avevo bisogno. Dovevo respirare quel dolore, riempire i polmoni eliminando gli ultimi residui delle illusioni che quell’antico amore aveva lasciato.

Il racconto non è altro che un viaggio introspettivo nella mente e nella psiche di una donna, un bellissimo ritratto della sua disperazione che l’autrice rende ancora più incisivo grazie a uno stile preciso e ricco. Il susseguirsi dei ricordi è scandito dal conteggio delle frustate che fanno da colonna sonora all’alternanza tra passato e presente. Il lettore si lascia coinvolgere, non ne può fare a meno, dalla bellezza e la forza delle parole scritte. Queste, scivolando sulla carta, diventano gesti e i gesti, suoni e i suoni riportano alle sensazioni primitive dei ricordi di un amore perduto la cui forza non accenna ad affievolirsi. 
Sarebbe stato interessante approfondire il discorso così come disegnare meglio i contorni caratteriali dei due personaggi maschili, che, per la brevità del testo, risultano invece solo accennati.  



Ice by Kathy Coopmans & Hilary Storm



What happens when his mission is to get the girl?
Find out in ICE by Kathy Coopmans & Hilary Storm. #MilitaryRomance #ICE

Warning- This book contains explicit language and graphic sexual content. 
Captain Jade Elliott of the United States Army spent her entire career working her ass off to get to this point and she couldn't be more proud. She's gained notoriety through her actions as well as the respect of her team. She's one of the first women to graduate as a Ranger and has been called to serve on a secret mission. So why is she about to do something that could throw that all away? 
Kaleb Maverick has been called to act as Commander for a vital mission and has done his research. He knows his team very well, in fact he hand selected them. He's retired, but still very active in the private sector, leading his personal team to countless successful missions. Now he's going back for one last mission. 
What happens when his mission is to get the girl? What if she's not ready to be captured? Their chemistry is explosive and the heat is intense, but can Maverick come back with his head held high or will she be the first mission he fails?


Il capitano Jade Elliot è considerato da tutti uno dei migliori soldati dell’esercito degli Stati Uniti. Dopo una serie di duri addestramenti la bionda e bella Jade è riuscita a raggiungere un ottimo livello di preparazione e il suo nome è considerato una garanzia per la salvaguardia della Patria. Viene inviata in Afghanistan con il contingente americano. La vita al campo trascorre tra esercitazioni, appostamenti e sopralluoghi nel territorio ostile e insidioso. Ben presto, però, l’arrivo del comandante Kaleb Maverick, del corpo speciale dell’esercito (Elite Force), stravolge la sua vita sia dal punto di vista professionale che da quello personale. Insieme al suo amico Harris, il capitano Elliot prenderà parte ad una missione importante: scovare e rendere inoffensivo uno dei più grandi nemici del mondo occidentale. La donna si distinguerà per coraggio ed efficienza, dimostrando ancora una volta la sua indiscussa bravura. 
Il romanzo oltre che d’azione è anche, grazie ai due protagonisti, molto “caldo”, avvincente e particolarmente sensuale. 
Jade è bellissima, bionda, con un fisico da sballo e molto forte. 
I'm about to break every single one of the seven cores I pledged
Ha uno spiccato senso del dovere, ma è soprattutto una donna con esigenze e voglie da soddisfare. Anche lei, al pari dei suoi colleghi, si ritrova ogni tanto a desiderare di sentirsi viva. I compagni la rispettano e la considerano prima di tutto un eccellente soldato su cui poter contare. Affascinata dalla prestanza fisica di Maverick e dalla sua prepotenza, Jade si sente spaesata dalle richieste alquanto bizzarre che il comandante le rivolge. A dir la verità, quelle di Kaleb non sono vere e proprie richieste, quanto piuttosto imposizioni alle quali lei non riesce a sottrarsi. 
His touch isn’t gentle. It’s demanding, rough, and it has my skin on fire, burning and smoldering into an ache for more.
Il comandante, infatti, è un maschio alfa a tutti gli effetti, forte, manco a dirlo, con un fisico pazzesco e tanti tatuaggi che insieme ad un’intelligenza sopraffina e allo spiccato senso del dovere, rappresenta un uomo affascinante e quanto mai pericoloso. Gli Stati Uniti e il Presidente stesso contano sulle sue capacità organizzative e la sua competenza per risolvere casi particolarmente rischiosi. E in effetti lui non ha mai perso una missione, ma stavolta c’è il pericolo che possa succedere perché, il buon vecchio Maverick non ha fatto i conti con l’avvenenza del capitano Elliot. Jade diventa un’ossessione, la preda da conquistare, la donna da amare. 
I’m obsessed, not to the point of placing her in danger, but to the point of making her mine.

Incuriosito dalla sua scheda personale e dai risultati raggiunti e impressionato dalla sua caparbietà, Maverick vuole conoscere al più presto il capitano Elliot. Il loro incontro avviene in circostanze particolari, credetemi, direi quasi uniche, e quello che ne consegue è a dir poco esplosivo. Tra i due si istaura subito un rapporto ambiguo e, all’inizio, morboso e la passione (che ve lo dico a fare) finirà per travolgerli, irrompendo come un fiume in piena.
Ma nonostante i loro incontri bollenti i nostri eroi non dimenticano lo scopo e l’importanza della missione cui sono stati destinati. Sono soldati e come tali devono agire. Prima il dovere quindi…
Cosa succederà dopo, sarà tutto da scoprire.

Il romanzo è il primo della serie Elite Force, e rispecchia in tutto e per tutto le caratteristiche del genere militare sia per la durezza delle parole che per i dialoghi piuttosto spinti e per le immagini alquanto esplicite. È un libro per adulti, non c’è che dire, e comunque per un pubblico maturo e spregiudicato. I personaggi, essendo soldati, (tutti tranne Mallory, l’amica di Jade) vivono e combattono così come fanno sesso e, quando si innamorano, sono poco inclini al romanticismo. Fin qui tutto normale, la cosa però che lascia perplessi è la velocità dello svolgimento delle azioni. Tanto negli interludi bollenti quanto nelle scene di guerriglia, per esempio, il racconto precipitoso non favorisce la profondità delle situazioni. Nel primo caso la passione si ferma in superficie, non coglie l’essenza e non riesce a dare lo spessore necessario. Nel secondo caso, invece, rende meno incisiva la drammaticità dell’azione togliendo quella marcia in più al cliffhanger finale raffreddandolo un pochino.
Non tutto è perduto comunque; confidiamo infatti fiduciose nel secondo libro.

THE CONFESSIONS di Tiffany Reisz



Three Sinners. Three confessions. And all the dirty little secrets you could possibly desire...
Father Stuart Ballard has been Marcus Stearns' confessor since the young Jesuit was only eighteen years old. He thought he'd heard every sin the boy had to confess until Marcus uttered those three fateful words: "I met Eleanor."
So begins the 40-page "The Confession of Marcus Stearns," a moving coda to the RITA® Award-winning Original Sinners series. Originally published as a limited-edition paperback for the 2014 RT Booklovers' Convention, and available worldwide for the first time.
This collection also includes "The Confession of Eleanor Schreiber," a companion 36-page story written exclusively for this book.
And, finally, all secrets are revealed in "The Confession of Tiffany Reisz," an exclusive, in-depth interview.


 Ho aspettato più un anno per poter leggere il breve racconto delle confessioni di Padre Stearns. Qualche mese fa, infatti, soltanto pochi eletti hanno potuto godere di questo privilegio, gli altri, la maggior parte degli amanti della serie degli “Original Sinners” (tra cui io), hanno chiesto, richiesto e supplicato di poter avere la stessa fortuna. La rivoluzione bonaria alla fine ha sortito il suo effetto, perché la grande Tiffany Reisz, (che Dio la benedica), mossa a compassione, ha esaudito la nostra preghiera. Beh, lasciatemelo dire, ancora una volta la scrittrice mi ha stupito regalando ai suoi lettori un libello formidabile e arricchito rispetto all’originale. La versione iniziale comprendeva, infatti, soltanto il racconto delle confessioni di Padre Stearns, questa invece racchiude anche quella di Nora Sutherlin e un’intervista all’autrice. Una vera chicca! Ma per comprendere al meglio le situazioni ivi riportate, bisogna conoscere la storia dall’inizio, in altre parole, è consigliabile approcciarsi a questo libro dopo aver letto gli otto precedenti che compongono la serie. Solo in questo modo si può gustare al meglio il racconto delle confessioni dei due principali personaggi a noi, impenitenti peccatori, tanto cari. 
foto offerte e confezionate dalla pagina The Original Sinners Series by Tiffany Reisz
Protagonista assoluto però è il confessore, Padre Stuart Ballard, un sacerdote gesuita, guida spirituale del giovane Søren. A lui si rivolge il ventinovenne Marcus Stearns mettendo a nudo la propria anima e confessando il suo amore per la giovane Eleonor. E sarà sempre lui, vent’anni dopo, ad ascoltare una matura Nora e a darle conforto. 
Come tutti i personaggi della serie anche Padre Ballard è unico e straordinario, senz’altro il mattatore della storia. Dotato di una forte personalità si rapporta con il giovane Søren senza lasciarsi intimidire. Nel corso degli anni (undici) ha imparato a conoscere ogni anfratto della sua anima, soffrendo per i suoi tormenti, e ascoltando i suoi peccati, non l’ha mai colpevolizzato. Attraverso le parole del giovane seminarista Ballard ha avuto il chiaro quadro delle angosce e le ferite che ne hanno segnato la vita. Ha conosciuto l’orrore della sua infanzia, il rapporto con il padre, l’odio nei suoi confronti, la famiglia, e soprattutto ha compreso l’importanza dell’incontro con Kingsley. 
Ed ora Eleonor. Ballard è l’unico che può aiutare il giovane sacerdote a trovare la pace interiore. Non si scompone né lo allontana, al contrario gli resta accanto, gli indica la via da seguire e lo aiuta nel percorso suggerendogli la scelta giusta da prendere. 
foto offerte e confezionate dalla pagina The Original Sinners Series by Tiffany Reisz
Dopo vent’anni, ormai ottantenne, Padre Ballard incontra finalmente Eleonor. Ma siamo arrivati al 2014 e la donna che entra in chiesa per confessarsi è Mistress Nora, la dominatrice. Al vecchio e saggio prete basta solo uno sguardo per comprendere appieno il pensiero di Søren. 
Qui mi fermo per non fare spoiler, ma vi assicuro che troverete gli argomenti nuovi e interessanti che renderanno i nostri protagonisti più completi e veri. Il viaggio attraverso le coscienze emoziona il lettore così come il dolore o l’angoscia che lo accompagnano.  E i dialoghi, sempre stimolanti e mai banali, rappresentano la marcia in più verso la comprensione di aver scelto ancora una volta un buon libro. 
foto offerte e confezionate dalla pagina The Original Sinners Series by Tiffany Reisz
Assistiamo così, nella prima parte, ai duelli dialettici tra due menti eccelse, senza dubbio affascinanti. Le continue digressioni teologiche e il loro confronto con la realtà dissetano la nostra mente mentre l’ironia e il sarcasmo, sempre intelligente e puntuale, rappresentano, decisamente, il contorno di un pasto confezionato per palati fini. 
Nella seconda parte ciò che colpisce è la bellezza e la dolcezza della tematica intrapresa. Anche qui la forza delle parole è sconvolgente. Purtroppo non posso dire di più per non incorrere in spoiler, ma vi assicuro che conoscerete aspetti nuovi dei nostri eroi e non vi deluderanno. 
foto offerte e confezionate dalla pagina The Original Sinners Series by Tiffany Reisz
Per concludere, nell’intervista all’autrice, troverete risposte alle mille domande che ognuno di noi, impenitenti peccatori (sempre noi), ci poniamo e anche curiosità su Søren, molto interessanti. 
Come i precedenti, anche questo libro è ben confezionato, armonico e accattivante a cominciare dalla cover che considero a dir poco stupenda. Spero solo di continuare a leggere al più presto dei nostri eroi perché, secondo me, la letteratura contemporanea non può prescindere ormai dalle vicende degli “Original Sinners”.
Standing ovation per te Tiffany Reisz! Grazie di esistere. 

TUTTO MA NON IL MIO TAILLEUR di Cecile Bertod


Trudy Watts ha tutto quello che ha sempre sognato: un lavoro in banca che la soddisfa, un ragazzo fantastico e un appartamento in una delle zone più alla moda di Londra. Non cambierebbe nulla, neanche gli orari impossibili in ufficio. Dopo sei anni dalla sua assunzione, quando ormai sembra stia per arrivare la tanto attesa promozione e il suo matrimonio con Horace è vicino ecco che la catastrofe le piomba addosso. E Trudy viene trasferita in una sperduta cittadina della Scozia. L’arrivo è traumatico: detesta tutto e tutti e desidera solo scappare via. L’unico luogo in cui rifugiarsi è un piccolo pub, il cui giovane proprietario si diverte non poco a punzecchiarla. Ed è proprio lì che forse, improvvisamente, la sua vita cambierà.

Il tailleur. Tailleur e chignon aprono qualsiasi porta.

Quando si riesce a leggere in tre ore un romanzo senza deconcentrarsi, vuol dire solo una cosa, e cioè che il succitato libro è gradevole e non cervellotico. Inutile dire che ho trovato la storia fresca e frizzante e i personaggi, ma proprio tutti, all’altezza della situazione. Ma andiamo con ordine. Ci troviamo a Londra, quartieri alti. Trudy Watts è una ragazza che dire fortunata è riduttivo. Lavora in banca, è rispettata e sta per sposarsi con un avvocato di grido, Horace Hooper con il quale ha una relazione, a suo dire, perfetta. 
Il nostro è un legame
oggettivamente produttivo, stabile, razionale e questi sono
i presupposti ideali per un matrimonio felice. Sfatiamo questo
maledetto mito del colpo di fulmine, dell’amore da film strappalacrime,
della passione travolgente.
Cosa si può chiedere di più alla vita? Purtroppo però, come sempre accade in questi casi, il destino si dimostra un rompipalle dispettoso ed ecco che basta voltare l’angolo, abbassare la guardia per un nanosecondo e zack!, ci si accorge che la fortezza costruita per proteggerci con il sudore della fronte e anni e anni di impegni, promesse, compromessi eccetera, eccetera, tanto solida non è. Basta solo uno sgambetto, tanto semplice quanto prevedibile, e tutte le certezze di una vita si sgretolano in un battibaleno, lasciandoci sguarniti e alla mercé degli eventi. Così la nostra Trudy, una volta aperti gli occhi e realizzato che ciò che credeva oro, in realtà brilla meno di un volgare pezzo di latta, (capirete solo leggendo il libro a cosa mi sto riferendo), reagisce nel modo più ovvio possibile. E si ritrova a dover gestire un trasferimento in un paesino sperduto nella campagna scozzese, ad occuparsi della filiale locale per trovare una soluzione e impedirne la vendita. Ha sei mesi per risolvere il problema, recuperare l’ammanco di denaro e salvare gli impiegati dal licenziamento sicuro.
Immaginate voi al posto suo. Vi sfido a dire il contrario, ma sono fermamente convinta che vi comportereste esattamente come lei. Come? Lasciandovi prendere dal panico più assoluto.
Non so più chi sono.Non so dove sono.Non so cosa sto facendo.

 Beh, come biasimarla? Sola, al centro del nulla, lei che ama vestirsi di tutto punto per sentirsi sempre impeccabile così da rendere chiaro il messaggio, è costretta a fare i conti con una nuova realtà che non le appartiene e, cosa ancora più preoccupante, deve interagire per forza con gli indigeni. No, è decisamente troppo! Comunque sia, la nostra eroina si arma di santa pazienza e, superato il momento dell’impatto, inizia con piglio giusto il suo compito, decisa a portarlo a termine prima dei tempi stabiliti. Tutto pur di tornare a casa il più presto possibile. 

Se indossi un tailleur, stai implicitamente affermando di essere tu il centro del tuo universo.
 Ma l’impresa non sarà priva di ostacoli e troppe cose accadranno prima di arrivare alla fine della missione. Ce la farà, non ce la farà? Quanto le costerà? Lo scoprirete solo leggendo.
E veniamo ai personaggi: tutti ben delineati e stupendi, dai principali a quelli secondari. Mi soffermerò però sui principali. Trudy è semplicemente fantastica, dal carattere forte e volitivo, non si perde d’animo davanti alle avversità, accusa il colpo, è vero, ma è in grado di reagire e di ripartire dando sempre il massimo. È una donna con le idee chiare e anche se qualche volta può risultare snob, non diventa mai antipatica. Descritta come un’insensibile, dedita solo alla carriera, Trudy riesce a stupirci smentendo ogni pensiero. Anche lei, infatti, ha un cuore e quando lo mostra e lascia libere le emozioni, raggiunge quasi la perfezione. Non si può non parteggiare per lei, sostenere le sue battaglie e comprendere le sue prese di posizione. Il lettore le sta accanto, anche quando si accanisce contro il povero passante, reo soltanto di volerle strappare un sorriso regalandole un “buongiorno”, o quando se ne infischia delle preoccupazioni dei poveri impiegati, del mutuo da pagare, o della rata della scuola, nascondendo loro la verità e pensando piuttosto al suo tornaconto. Trudy avrà inoltre il nostro appoggio incondizionato con tanto di striscione di evviva e fuochi d’artificio nel suo rapporto con gli uomini a cominciare da Horace per finire con Ethan, il bel figo palestrato, proprietario del pub del paese nonché suo padrone di casa. E non dimentichiamo la signora Cox, l’arcigna vedova alle prese con i pettegolezzi dei media e con le minacce e l’ingratitudine dei figli. I dialoghi tra le due sono meravigliosi. E non potrebbe essere diversamente visto che stiamo parlando di due donne intelligenti a confronto, una di fronte all’altra, senza peli sulla lingua né timore reverenziale che tenga. Assolutamente superlative!
A quel punto mi chiede
con velato scetticismo: «Signorina Watts, crede davvero che
questi stupidi giochetti le faranno ottenere quello che vuole?».
Io sorrido, controllo l’orologio e le rispondo: «Le do dieci
minuti per cambiarsi. Se non la vedo uscire entro le otto, la
lascio qui. La consideri un’offerta non negoziabile».
Come fantastico ed esilarante è il rapporto di Trudy con Ethan. Ah, che meraviglia! Qui il sospiro ci sta tutto. Finalmente un uomo che non si lascia intimidire dai suoi modi aristocratici, ma ribatte colpo su colpo sfidandola a un duello che entusiasma. 
Ethan rappresenta il nemico da combattere, l’uomo da tenere a distanza, l’amico confidente, il vicino rumoroso e sexy, il collezionista di pupe da cui guardarsi. Lui è allegro, simpatico, bello, intelligente, e soprattutto discreto. Sa qual è il suo posto e non fa fatica a farsi da parte e a lasciare a Trudy lo spazio necessario. È un uomo tutt’altro che facile da capire perché nonostante il carattere schietto, a volte per i suoi modi, risulta un po’ troppo aspro e diretto, a volte criptico e spiazzante. Ma forse proprio per questo (oltre che per il suo prorompente fisico, ovvio), fin da subito, riesce ad accalappiare le simpatie delle lettrici. Il suo modo di proporsi non è strafottente, da uomo che non deve chiedere mai, per intenderci. No, Ethan ci viene descritto come uno normale, tranquillo, che sa divertirsi e far divertire. Un uomo autentico, insomma, bello fuori e dentro. 
«Sicura di sentirti bene? Vuoi che chiami l’ambulanza?»«Stupido!».«Roar… Lo sai che mi eccito quando mi insulti», continua a scherzare, beccandosi un tovagliolo accartocciato in pieno viso.

Lo stile dei dialoghi e del racconto è di quelli che lasciano il segno, puntuale, fresco, frizzante e molto esilarante. Il romanzo è divertente, a volte irriverente, potrei definirlo educato con una punta di sensualità che se anche accennata, si avverte bene e aiuta a completarlo.
Consigliatissimo!

UPTOWN GIRL di Raffaella V. Poggi


Jackie è una ragazza dell'aristocrazia americana, disposta a tutto pur di salvare il padre e quel che resta del suo impero. Per questo non esita a prestarsi al gioco di un ricco e ambiguo finanziere, che vuole sperimentare molto in fatto di sesso. Jackie cede al suo ricatto e, pur non dimostrandoglielo, è incredibilmente eccitata dai loro incontri. E così si trasforma lentamente in una bambola nelle sue mani.



Mai come questa volta mi sono trovata in difficoltà a recensire un libro. Avevo voglia di leggere il romanzo perché incuriosita dalle poche righe della sinossi. Tuttavia fin dalle prime pagine e man mano che proseguivo nella lettura, mi sono posta delle domande. Non nascondo di aver anche pensato di aver sbagliato ad iniziarlo, ma siccome non sono una che rinuncia facilmente (odio profondamente chi spara sentenze su un libro leggendo soltanto un estratto o pochi capitoli, non dimostrando così alcun rispetto del lavoro duro dell’autore), sono andata avanti. E per fortuna, aggiungo! Infatti posso dire di aver fatto la scelta giusta. Perché, devo ammettere, “Uptown girl” si è rivelato un romanzo intrigante e particolare. Partito con le credenziali di un romance, nella seconda parte finisce per diventare un erotic suspance nel vero senso della parola. E anche i personaggi assumono, andando avanti, contorni ben più definiti e convincenti. 

Ma procediamo con ordine e iniziamo dalla trama. Protagonista della storia è Jackie Olson Van der Graaf, rampolla di una delle famiglie più aristocratiche di New York, la quale è preoccupata per le sorti della sua famiglia. Il padre, Manfred Olson, ricoverato in ospedale in seguito ad un attacco di cuore, è un magnate di un impero industriale molto importante con diramazioni in tutto il mondo. Il secondo matrimonio e le successive scelte sbagliate lo hanno portato sull’orlo di una crisi finanziaria piuttosto seria e spinto ai margini di un’inevitabile bancarotta. 

Per cercare di salvare il salvabile, la giovane si affida all’unico avvocato in grado di darle una mano: Mr Walsh, il mago della finanza dalle idee chiare e i modi autoritari. Walsh non perde tempo in preamboli, accetta di aiutarla ma in cambio, oltre al pagamento delle spese, esige un extra molto particolare.
«Vede», cominciò lui, per nulla imbarazzato, «queste pratiche sessuali tanto di moda – bondage, esclavage, BDSM… insomma, tutta quella roba lì – mi attirano molto: sono curioso. Ben inteso, sono solo alla fase documentale»

 La giovane, suo malgrado, accetta diventando così la sua schiava sessuale. Jacqueline non ama il bondage e non gradisce essere considerata alla stregua di un oggetto, eppure non si tira indietro subendo e sottostando alle più bieche umiliazioni pur di salvare l’onore della famiglia. 
 Jackie lasciò ciondolare il capo, sbattendo il mento contro il petto, vinta.
 La storia prosegue e le sessioni non finiscono qui; Jackie soffre molto questa situazione, tuttavia non ha intenzione di tirarsi indietro. Perché continuare, dopotutto? Vi chiederete. Beh, una ragione c’è ed è importante ma la conoscerete solo leggendo. Arrivati a metà del romanzo il mistero sarà svelato e ogni dubbio chiarito. Arrivati a questo punto, la trama entra nel vivo e se da un lato viene meno la fase erotica, dall’altro la storia si arricchisce di molti elementi fino a sfociare addirittura nel thriller vero e proprio. La suspance cresce pagina dopo pagina e, potete credermi, tutto quello che accade da qui in poi vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine.

Attraverso un linguaggio semplice l’autrice fornisce un quadro schietto e a volte spietato di una parte della società, quella dei ricconi per intenderci, tanto caro alle amanti delle soap o degli sceneggiati televisivi, e ci fa entrare in un mondo che dal di fuori scintilla e affascina ma che diventa freddo e vuoto alla stregua di un tizzone spento, una volta oltrepassata la facciata. All’interno ci appare la realtà nuda e cruda di persone che, smessi i gioielli, i bei vestiti e i trucchi costosi, si muovono percorrendo tutte la stessa strada fatta di invidie, tradimenti, odio, ossessioni e brame più o meno lecite. Ciò che conta è il potere che solo il denaro può garantire e non importa a quale costo, ciò che conta è raggiungerlo. Tra aste di rilievo e feste eleganti, assaporeremo, storcendo il naso il più delle volte, il gusto agro dolce della vita nell’alta società.

In questo contesto si muovono Jackie e Walsh, entrambi spinti non solo dal desiderio di risolvere il mistero che si nasconde dietro il patrimonio della famiglia Olson e di recuperare il maltolto, ma anche dalla voglia di fare chiarezza sul loro tormentato rapporto. Tra i due l’elemento più debole è senza dubbio Jackie, e non mi sto riferendo alla sua iniziale sottomissione. La ragazza appare fin troppo remissiva sia prima che dopo il termine delle sessioni di bondage. Pur mossa da nobili sentimenti, dopo aver lasciato il ragazzo che ama, prosegue la sua vita nascondendosi dietro una relazione malsana e insignificante. Preferisce crogiolarsi nel ricordo del vero amore ormai perduto e impossibile da recuperare, piuttosto che lottare per riprenderselo. L’atteggiamento da vittima non convince e di certo non la riscatta agli occhi del lettore, neanche quando, suo malgrado, si sottopone al dolce e doloroso incontro con la frusta e non solo. Potrebbe benissimo porre fine al supplizio con una parola, un nome, che però si rifiuta di pronunciare, preferendo soffrire. Ma invece di suscitare empatia, questa sua passività la fa apparire una persona senza carattere e piuttosto insicura, troppo debole per essere apprezzata. Di rimando, Walsh è il personaggio vincente anche quando all’inizio si dimostra bastardo e senza scrupoli. Caratterialmente forte e sicuro dei propri mezzi, l’avvocato è l’unico in grado di aiutare la famiglia Olson a tornare al posto che le compete e a proteggere Jackie da tutto e da tutti. 

Ma per le cose importanti, be’, Matt era Matt, e avrebbe dato l’anima per ciò che contava davvero.«Tutto, per il mio amore»
Si riscatta alla grande nella seconda parte del romanzo dimostrando di possedere non solo le doti professionali, ma anche un gran cuore. Per ritrovare il suo amore, non si ferma davanti a nulla, non gli piace il modo che adotta, è vero, eppure va avanti lo stesso per riprendersi ciò che da sempre considera suo. Comprendiamo così il tormento della sua anima attraverso le urla che accompagnano ogni frustata, o la sofferenza e la rabbia che lo assalgono davanti all’ennesima prova di debolezza della donna, e il terrore nell’agghiacciante finale. Walsh è un uomo che soffre, è sanguigno, è un despota, un testardo, un autoritario ma sicuramente lotta, al contrario di Jackie, per ritrovare la felicità. E sarà proprio lei a dirlo alla fine e a conferirgli in questo modo il merito della loro unione.
… lei aveva sempre cercato di proteggerlo e si era sacrificata per lui, ma in realtà era lui che aveva combattuto per stare insieme, per tornare insieme. Era lui che si era battuto per il loro amore.
Un buon libro, non c’è che dire.

OLTRE OGNI LIMITE di Maisey Yates Kate Hewitt Caitlin Crews


La passione senza limiti sarà il loro lasciapassare. Il sesso la loro salvezza. Quando il potente avvocato Jason Treffen viene ucciso nel suo lussuoso appartamento e Harlow Spencer,una delle giovani assistenti del suo studio legale scompare nel nulla, la sexy e affascinante studentessa universitaria Addison, figlia di Jason, crede che i due avvenimenti siano collegati ma ha bisogno di prove, impossibili da trovare da sola. Chiede dunque aiuto alla sua compagna di stanza Nora Grant e a Louise Jensen, insegnante di Harlow all'università. Le tre amiche sono disposte a qualunque cosa per ritrovare Harlow e iniziano ad indagare, ignare del fatto che il prezzo da pagare sarà altissimo. Per ottenere ciò che desiderano dovranno infatti dimenticare chi sono e calarsi nei panni di donne disposte a tutto, anche a vendersi al miglior offerente e a provare piaceri proibiti di cui avevano solo sentito parlare. L'aiuto di Logan, Jaiven e Zair sarà determinante e grazie ai tre uomini i baci audaci e travolgenti, così come le carezze lente, sensuali e intime che prima non conoscevano diventano qualcosa di cui non possono più fare a meno. MALIZIA di Maisey Yates FANTASIA di Kate Hewott INNOCENZA di Caitlin Crews.

Ho apprezzato il libro per molte ragioni, prima fra tutte la sua struttura che ritengo molto originale. Mi viene in mente la definizione ecclesiastica dell’uno e trino per definire il romanzo. Mi spiego, in buona sostanza il filo conduttore della storia è presto detto e lo leggete nella trama, poi il romanzo si spezzetta in tre parti, tre racconti di altrettante autrici che ci permettono di conoscere a fondo e con ordine i protagonisti e la vicenda stessa.

Si inizia con Addison Treffel, figlia del famoso avvocato Jason Treffel, il cui omicidio ha portato alla luce un’atroce verità, cioè la sua implicazione nel traffico di prostitute a livello internazionale. Per sfuggire allo scandalo e non potendo più sopportare le conseguenze che inevitabilmente si abbattono sui componenti della famiglia, Addison è costretta ad andare in esilio, per così dire, lontano da casa. Accetta un lavoro da stagista alle dipendenze di un ricco uomo d’affari, Logan Black, un tempo famoso per la sua vita dissoluta e al limite della legalità. Il secondo racconto vede come protagonista la professoressa Louise Jensen, una donna normale con un passato disastroso che ancora la influenza senza darle tregua. Alla festa di fidanzamento della sorella Louise conosce Jaiven Rodriguez, un affasciante e ricco uomo d’affari senza scrupoli. Lui, abituato alla classica “botta e via” è intenzionato ad aggiungere un’altra tacca al suo albo dei trofei molto particolare. Un appuntamento e una scommessa che nessuno dei due vuole perdere e l’idillio ha inizio. Infine, nel terzo racconto conosciamo Nora Grant, l’intraprendente amica di Addison, la quale, dopo aver ricevuto da Louise le informazioni necessarie per il ritrovamento dell’amica scomparsa, decide di indagare da sola. Parte per Cannes dove, ripercorrendo gli ultimi passi della sua amica Havron, ritrova Ruiz, fratellastro del sultano del Ruyi nonché oggetto proibito del suo desiderio.
Le storie sono autoconclusive e consequenziali ma in ognuna troviamo un elemento, sia che si tratti di un personaggio o di un luogo, che le lega. Così, per esempio, nella prima abbiamo Nora e viene nominata Louise; nella seconda, oltre alla presenza delle tre eroine nell’ufficio della Jensen, ci ritroviamo con i due protagonisti in una stanza dell’hotel di Logan Black così come alla fine della terza in cui tutti i personaggi, compresi quelli minori, interagiscono in varie scene. E veniamo allora ai personaggi. Sono tutti ben caratterizzati, quasi tridimensionali, ognuno con la consapevolezza di un passato ingombrante alle spalle, che finisce per influenzare le azioni presenti. Solo grazie all’incontro giusto sono in grado di superare le difficoltà di una vita e ricominciare a appieno. 
Addison, per esempio, quando incontra Logan Black, pur affascinata dall’avvenenza e dal carisma indubbio del plurimilionario, rimane interdetta dal suo comportamento alquanto bizzarro. Logan appare subito un tantino eccentrico e il suo carattere burbero e spigoloso non lo aiuta molto a socializzare. Nonostante tutto, però, il rapporto tra i due cresce e si sviluppa nel tempo. Addison e Logan imparano a conoscersi e ad accettare l’una i difetti e le stranezze dell’altro e viceversa. Senza parlare dei segreti! Entrambi nascondono nel profondo drammi, paure e peccati che li rendono più simili di quanto possano pensare. 
Forse l’isola in cui ero naufragata non era Manhattan, forse la sua isola era proprio Logan Black, il suo punto di rottura, il suo punto di chiarezza.
La cosa più difficile è confessare per essere degni di una totale remissione. Il percorso che li porterà verso la redenzione sarà difficile e gli ostacoli più o meno gravi che incontreranno, li allontaneranno e li avvicineranno in un susseguirsi di tira e molla per nulla banali. 
Solo perché io non sono uno dei veri cattivi, non significa che faccia parte dei buoni. 
Logan nasconde un segreto inconfessabile che turba i suoi sogni da quattro anni ormai. 
Sopravvissuto ad un naufragio e dopo aver vissuto da solo su un’isola per molto tempo, è tornato a casa completamente cambiato. Gli agi, le comodità, i soldi e la vita dissoluta e senza regole che un tempo lo caratterizzavano ora lo lasciano indifferente e senza più punti di riferimento. Addison, ostinata e caparbia, diventa la sua ciambella di salvataggio, il porto in cui attraccare per tornare a riva.
Come era riuscita quella donna ad aprirgli la vena e a farlo sanguinare? Aveva liberato qualcosa in lui che ora non sarebbe più riuscito a insabbiare.
Ma anche lei trova, grazie alla presenza di Logan, le risposte ai suoi tormenti. 
Louise Jensen, professoressa al college e protagonista del secondo racconto, è una donna normale con un passato disastroso da cui non può separarsi. Proviene da una famiglia povera e disgraziata da cui è scappata appena si è presentata l’occasione. Conscia del fatto di non essere proprio una donna bellissima, rimane piacevolmente scioccata quando, alla festa di fidanzamento della sorella, diventa l’obiettivo dell’affascinante Jaiven Rodriguez, un uomo senza scrupoli. Lui, abituato alla classica “botta e via” è intenzionato con lei ad aggiungere un’altra tacca al suo albo dei trofei molto particolare. Un appuntamento e una scommessa che nessuno dei due vuole perdere e l’idillio ha inizio. 
Il quadro generale, gli occhiali, la risata, la postura rigida e il fatto che fosse una docente della Columbia University, gli fecero prendere una decisione: doveva portarsela a letto.
Conoscendo bene il tipo, Louise non si fa illusioni. Ma la vita è breve e le occasioni si devono prendere al volo e così, dopo averci pensato su, decide che non c’è niente di male a concedersi un po’ di buon sesso. Ben presto, e come spesso accade in questi casi, la cosa sfugge di mano e per i due protagonisti le cose si complicano. Presi l’uno dall’altra Jaiven e Louise dovranno confrontarsi con il passato. Solo così potranno gettare basi solide per il futuro. 
«Non sei più quel ragazzino, e io non sono più la ragazzina persa, prigioniera di un matrimonio insano. Il nostro passato non è quello che siamo, così come non lo sono i nostri errori.»
Nel terzo racconto. Nora Grant decide di andare a cercare Havron, la sua amica, ripercorrendo le ultime tappe del suo viaggio. Ben presto entrerà in un mondo spietato e il gioco diventerà molto pericoloso. Attratta da troppo tempo dalla bellezza e l’eleganza di Zair, rimane sconcertata quando viene a sapere del suo coinvolgimento nel traffico delle prostitute. L’amore che da anni prova per lui e la determinazione di andare avanti nell’impresa, la portano a vivere un’avventura ai limiti della legalità.
“Posso fare qualsiasi cosa vuoi che faccia.”
Zair l’aveva guardata con la stessa espressione che sfoggiava in quel momento. Dura. Da predatore.
Scaltra. “Davvero? Qualsiasi cosa è una parola impegnativa, Nora, copre una moltitudine di peccati.”
“Qualsiasi cosa”, aveva ripetuto lei credendo di apparire invitante e seducente. “Il genere di peccati che lasciano il segno”, specificò lui. “Non sai che cosa mi stai chiedendo, ragazzina.”
Quando la passione divampa, è fuoco allo stato puro che rischia di annientarli definitivamente. 
La mise a terra e sbottonò la camicia che indossava, prendendosi cura di lei come se fosse davvero sua.
E lei lo lasciò fare. Come se si fosse arresa.
Non era la prima volta che Zair avrebbe voluto essere un altro. 
Chiunque altro.
Tanto di cappello alle tre autrici che hanno saputo confezionare un prodotto a dir poco innovativo. Grazie ai dialoghi intensi il tormento psicologico dei personaggi è messo in primo piano. Il lettore simpatizza subito con ognuno di loro, già dalle prime righe, li comprende senza giudicare. Fa il tifo per loro condividendo, con la stessa ansia, tutto quello che li coinvolge. 
Attraverso un linguaggio semplice ma specifico si lascia condurre per mano, affascinato, dall’inizio alla fine del romanzo riuscendo a godere appieno della bellezza e della autenticità del sentimento. 
Ottimo lavoro!

POISON di Daniela Ruggero



Sara è una ragazza semplice, dal viso pulito e dal sorriso gentile. La sua vita è stata segnata da un'infanzia dolorosa. Andrea è il rampollo di una famiglia ricca e potente, tradito dal suo più grande amore chiude le porte della sua anima trasformandosi in un cinico maniaco del controllo.
Il destino li unisce in un incontro casuale e sfuggente. I loro sguardi si incrociano e da quel momento nulla sarà più come prima. Nell'intensità di una storia dettata dal possesso e dalla passione portata al limite, Sarah e Andrea condivideranno le vite, mescolando il dolore dal loro passato alla speranza per il futuro. Ma può un cuore traboccante di rabbia tornare ad amare?
Il titolo del romanzo mi ha intrigato parecchio, un romance arricchito da una componente di veleno, mi sono detta, non può che essere particolare, e siccome io amo le storie non troppo scontate, ho deciso di leggerlo. Beh, devo ammettere di non essermi sbagliata. Se all’inizio quella raccontata può sembrare una storia ovvia e già sentita, andando avanti nella lettura, ci si accorge di quanto la trama sia accattivante e a volte anche avvincente. Tutto ha inizio da uno scambio di sguardi, un classico, tra un’adolescente non ancora maggiorenne (Sara) che non chiede altro se non di essere amata, e un ragazzo o meglio, un uomo di ventisette anni, che ha già avuto tanto dalla vita (Andrea). I due raccontano, con alternante punto di vista, la loro sofferta e particolare storia d’amore cominciando proprio da quello sguardo galeotto. 
Sara vive un’esistenza mediocre con un padre alcolizzato che non perde occasione per alzare le mani e una madre troppo rassegnata e remissiva, incapace di salvaguardare non solo se stessa ma anche la figlia. La ragazza si sente sola, soffre la mancanza d’affetto e si convince pian piano di essere inutile. Ciò nonostante vive la sua adolescenza come ogni ragazza di quell’età: frequenta le superiori e studia sodo anche per non fornire al padre la scusa per picchiarla. Di solito studia con la sua amica del cuore Rebecca, rampolla di buona famiglia. Le due ragazze trascorrono molto tempo insieme dentro e fuori scuola. Il tutto sotto lo sguardo vigile di Fabio, fratello maggiore di Rebecca.
Andrea è amico di Fabio e figlio unico di una delle famiglie più in vista di Torino, e come tale è viziato e vizioso. Bello oltre ogni dire, ama la bella vita. Partecipa a festini e orge in cui circola tanta cocaina e alcol e si circonda di donne vogliose sempre in cerca di un po’ di sballo. I due sono lontani anni luce, non hanno nulla che li accomuna a parte l’aspirazione ad essere felici. Tutto ha inizio un pomeriggio: Sara è come sempre a casa di Rebecca per studiare, nella stanza entra Fabio con il suo amico Andrea. Basta uno sguardo e tutto cambia. Sara rimane abbagliata dal fascino e l’avvenenza del ragazzo, è giovane e inesperta e, malgrado l’esperienza disastrosa dei genitori, crede ancora nel vero amore. Andrea nota in lei la purezza e la semplicità, doti mai trovate nelle donne che frequenta. Abituato a ben altri standard e consapevole del pericolo che potrebbe rappresentare, decide di tenerla a distanza regalandole, di tanto in tanto, una parola e strappandole  promesse, in attesa che diventi maggiorenne e sia definitivamente sua. 
Mi fece entrare, accese le luci e chiuse la porta, sentii chiaro il rumore della chiave che girava nella toppa. Imparai che quel gesto significava qualcosa di molto più profondo per lui, era come se fuori lasciasse la maschera con la quale il mondo era abituato a vederlo e concedesse a se stesso di emergere, aprire gli occhi e svegliarsi davvero
Ed è proprio qui che la trama si arricchisce di elementi e situazioni che appassionano e legano il lettore a filo doppio alle pagine del romanzo. Se vi aspettate la solita favola d’amore fatta di rose e dolcezze, siete fuori strada. 
era lui a dirigere ogni mio respiro, e ciò che quel giorno sembrò così romantico divenne la mia condanna, la mia prigione d'amore
Attraverso il viaggio nei ricordi impariamo a conoscere a fondo i due protagonisti. L’alternanza delle emozioni, così come quella dei punti di vista, ci permette di entrare nella loro psiche e di valutare i pro e i contro delle scelte che sono costretti a fare. Sara e Andrea, pur così diversi caratterialmente, sono più simili di quanto sembri. Entrambi fuggono dalla sofferenza che ha segnato buona parte della loro vita e insieme cercano il riscatto. Da una parte c’è lei, fragile all’apparenza, ma dalle idee chiare. Ama Andrea e lo accetta senza abbassare mai, però, la testa. Dall’altra abbiamo lui, un vero dominatore arrabbiato con il mondo, e ancora di più con suo padre. In Sara intravede un braccio teso verso la salvezza, il faro acceso in mezzo al mare in tempesta. Ma  non è semplice dimenticare il dolore di ferite ancora non rimarginate. Ed ecco che la passione diventa morbosa, una fiamma viva che rischia di annientare completamente entrambi.
Ciò che ogni giorno vivi e ti ferisce tanto da strapparti l'anima, fa sembrare tutto il resto vero amore.

 I pericoli in agguato sono tanti, ma l’amore è senz’altro più forte. 

Io ero il suo veleno e se ne sarebbe abbeverata per sempre.

L’autrice ha saputo giocare con le paure, i sogni, le delusioni e le manie dei due personaggi dosandoli alla perfezione. Ha messo a nudo le loro anime; con una sorta di esame a raggi X ce li ha presentati al loro meglio e al loro peggio, senza nascondere nulla, scambiandoli spesso di ruolo e di posizione, tanto che è difficile alla fine decidere chi tra i due risulta più forte.  
Era mia, così profondamente e assolutamente mia che un brivido selvaggio mi risvegliò alimentando la voglia di sconvolgerla e possederla. Un solo canto di appagamento dei sensi si levò dalle nostre anime infuocate ed ebbi la certezza che era lei la vera fonte della mia vita. Se seppi davvero amarla io non lo so, ma nel mio gioco di dare e prendere dosavo la forza, la passione, il possesso e la ferocia per darle di me ogni cosa. Sara era nata per me, per essere la mia parte mancante, e nulla, nemmeno la morte, aveva il diritto di portarmela via.

Poison è senza dubbio un romanzo godibile, ben scritto (i pochi refusi non minano di certo la facilità della lettura) e con una punta di noir che lo rende quasi perfetto. Consiglio la lettura, specialmente a chi ha voglia di emozioni forti. 

Slip of the tongue di Jessica Hawkins


Sadie Hunt isn’t perfect—but her husband is. Nathan Hunt has her coffee waiting every morning. He holds her hand until the last second. He worships the Manhattan sidewalk she walks on. Until one day, he just…stops. And Sadie finds herself in the last place she ever expected to be. Lonely in her marriage.
When rugged and sexy Finn Cohen moves into the apartment across the hall, he and Sadie share an immediate spark. Finn reveals dreams for a different life. Sadie wants to save her marriage. Their secrets should keep them apart, not ignite a blistering affair. But while Sadie’s marriage runs colder by the day, she and Finn burn hotter.
Her husband doesn’t want her anymore.
The man next door would give up everything to have her.

Quando ci accorgiamo che quello in cui abbiamo creduto non è più così stabile come pensavamo, il contraccolpo che ne consegue è terribile. Le certezze si frantumano come creta sotto i colpi di un martello e all'improvviso ci ritroviamo a fare i conti con una realtà che non ci appartiene ed è difficile da accettare. È quello che succede a Sadie, la protagonista del romanzo.


Sposata da sette anni con Nathan, si considera davvero fortunata. Suo marito è perfetto sotto ogni punto di vista, un uomo generoso e amorevole che nel corso degli anni non le ha mai fatto mancare nulla. Si è sempre preoccupato dei suoi desideri, l’ha assecondata nelle scelte, mettendo al primo posto i desideri della moglie e tralasciando i propri. Cosa si può chiedere di più, direte voi? Sadie ha tutto, un bel marito, un appartamento completo di tutti i confort a Manhattan, un cane gioioso e un lavoro gratificante. Certo, a vederli da fuori, i coniugi Hunt rappresentano la coppia modello; la relazione è sicura tanto da pensare che nulla potrebbe mai incrinare la loro felicità. Mai dire mai! Di colpo accade l’imponderabile e le cose cambiano. 

Nel giro di poco il paradiso di un attimo prima scompare lasciando il posto all'inferno delle emozioni. Senza una apparente ragione, Nathan smette di occuparsi della moglie e lo fa nel modo peggiore, chiudendosi in se stesso e mettendo distanza tra di loro. Sadie però, pur perdendo i punti di riferimento, non si arrende. Chiede spiegazioni senza trovarle, e davanti all'ennesimo rifiuto del marito, non sa cosa pensare.

Mio marito non mi tocca da due mesi, e non mi ha spiegato il motivo. Quando lo chiedo, lui sta zitto e ho paura che insistendo potrei peggiorare le cose.
Il mondo dorato e sicuro del suo matrimonio si dissolve come neve al sole e i dubbi e le domande che rimangono non sono confortanti. L’ombra del tradimento si fa strada nella sua mente ed è subito dramma. Sadie è sola e sconvolta e davanti all'ennesimo rifiuto del marito accetta di buon grado le attenzioni del suo nuovo vicino di casa, Finn Cohen, bellissimo e soprattutto sempre disponibile. Tra i due nasce subito un legame forte che sfocia, inutile dirlo, in qualcosa molto simile all'amore. 
Messa così la trama sembra banale e scontata. Niente di più sbagliato. Il romanzo, al contrario, è un caleidoscopio di pensieri, sensazioni, timori e situazioni che lo rendono particolare e interessante. Attraverso le pagine la crisi della coppia prende vita in tutta la sua drammaticità e la tensione tra i protagonisti diventa così reale e palpabile, tanto che il lettore finisce per respirarla e viverla sulla propria pelle, parola dopo parola, riga dopo riga, pagina dopo pagina. Ci ritroviamo al centro di un triangolo ben congeniato. I tre protagonisti ci appaiono perfetti e complementari, a volte sicuri e altre deboli ed è difficile per noi parteggiare per uno piuttosto che per l’altro. Nel romanzo non ci sono eroi e antagonisti, Nathan e Finn sono diversi, è vero, entrambi bellissimi si contendono l’amore di Sadie. Il primo è dolce con un cuore d’oro. Ama aiutare il prossimo e adora la moglie tanto da mettere in secondo piano le proprie esigenze a quelle di lei. Il secondo ha un carattere solare, sa ascoltare e consolare. 
Dolcezza, nessun uomo è degno di macchie di mascara sul Burberry.

 È un tipo estemporaneo che abbandona il lavoro sicuro per dedicarsi alla fotografia, la sua passione, e ama senza mezze misure. Da una parte c’è la stabilità e dall’altra la libertà. Non è facile per Sadie decidere con chi stare. Pur essendo una donna sicura e forte, soffre l’indifferenza del marito al punto da sentirsi fragile e vulnerabile. Essendo cresciuta poi in una famiglia tenuta insieme da un ricatto, (la madre ha usato la propria gravidanza per trattenere il marito nonostante l’amore tra i due fosse ormai finito), Sadie si è imposta uno stile di vita opposto, proprio per soffocare quel senso di colpa che l’ha sempre accompagnata dalla nascita e ha finito per influenzare tutte le sue scelte. È una maniaca del controllo e ama predisporre tutto per perseguire la sua idea di felicità. Ma quando la crisi si abbatte su di lei come uno schiaffo in pieno volto, non sa che fare. È distrutta, spaesata, si sente sola e rifiutata. Mille pensieri le scombussolano la mente e l’arrivo di Finn le appare come il balsamo capace di curare il suo cuore affranto. Sadie è confusa, ferita, amareggiata. Vuole a tutti i costi salvare il matrimonio perché ama profondamente il marito ma, al contempo, lusingata dai modi gentili del vicino, finisce per accettare il suo corteggiamento.



“Questo è ciò che accade a un uomo consumato da una donna che non può avere,” dice nascosto da qualche parte che io non posso vedere. “Mi lascio trasportare. Voglio vedere e toccare tutto quello che posso di te, finché posso”

“Slip of the tongue” è un romanzo fresco e dinamico, ben articolato in cui nulla è lasciato al caso. Grazie ad un linguaggio pulito e scorrevole l’autrice dipinge, con tratti tenui e al contempo precisi, un quadro obiettivo di una crisi familiare, mettendo a nudo le fragilità psicologiche dei personaggi. Essi, nella loro vulnerabilità, ci appaiono più veri e degni della nostra comprensione. E così il lettore simpatizza con Sadie, facendo proprie le sue debolezze. Con lei soffre e gioisce e la comprende. Allo stesso modo impara a conoscere Nathan e a coccolarlo. Vive le sue angosce e, man mano che si procede con la storia, capisce le scelte così come si lascia conquistare dalla simpatia e dalla dolcezza di Finn. La bellezza dei personaggi rappresenta la forza del romanzo e il finale poi, così appassionante e coinvolgente, rappresenta la giusta conclusione di una storia d’amore intensa oltre ogni dire.

Complimenti!

SOLO UN PENNY PER LANE (Le Cronache di Apishipa Creek vol.2) di Rain Carrington



Con il cuore spezzato e completamente perso nel suo dolore, Lonnie è alla ricerca di qualcosa che possa riempire il vuoto lasciato da quel sentimento profondo e mai corrisposto verso un uomo ormai impegnato con un altro. La sua fame d’amore e la disperazione per aver perso tutto, lo porteranno a percorrere strade pericolose trovando nell’alcol quell’oblio che gli permetterà di non soffrire, finché un eroe inaspettato lo prenderà tra le braccia portandolo verso la salvezza. La vita di Lonnie è a un punto di svolta, incontra l’amore, quello vero, e i suoi sogni sembrano finalmente diventare realtà. Scoprirà di avere un desiderio oscuro che non pensava gli appartenesse: essere un sottomesso. Mentre è alla scoperta di queste nuove sensazioni, capisce che la strada che sta percorrendo non è così semplice come aveva creduto all’inizio. 
Più esplosivo di “Le grida di Rebel”, “Solo un Penny per Lane” vi accompagnerà in un viaggio che vi lascerà senza respiro, intriso di erotismo, dove vi aspettano vendette diaboliche ma anche intense amicizie. 
Lonnie Lane, abbandonata l’idea di un futuro con Jack Colton (Le grida di Rebel), lo sceriffo per il quale nutre ancora qualcosa, decide che è arrivato il momento di guardarsi in giro. Essendo un bel ragazzo, non fa fatica ad avere un appuntamento, ma ahimè, c’è un problema da superare: la sua verginità. Per non sembrare un ragazzino spaventato e timido più di quanto non lo sia in realtà, Lonnie chiede aiuto al suo amico Travis (il testa rasata che avete trovato in “Le grida di Rebel”, per intenderci). Quest’ultimo, affascinato dal giovane cheyenne, accetta il ruolo di insegnante. Ciò che accade dopo è presto detto: Lonnie e Travis diventano una coppia. Ma se pensate che per loro sia tutto semplice, vi sbagliate di grosso. In una piccola città di provincia, i pregiudizi sono tanti; a mala pena si sopporta il sindaco omosessuale, figuriamoci un’intera colonia! Oltretutto, si avvicinano le elezioni e il nuovo candidato al posto di sceriffo è uno dei più accaniti bigotti del paese. Per evitare problemi, Lonnie e Travis sono costretti a tenere nascosta ai più la loro relazione (solo in pochi hanno il privilegio di conoscere la verità, gli amici più fidati e i parenti del giovane). Ma neanche così riescono ad avere pace, e se a questo poi aggiungete la fragilità caratteriale dei protagonisti, avete chiaro davanti agli occhi il quadro della situazione.
Lonnie è un ragazzo timido e dolce, è arrivato ad Apishipa Creek per vivere con lo zio e cercare di non diventare un alcolizzato come i suoi genitori. Inoltre, il fatto di essere gay non gli avrebbe garantito una permanenza comoda in paese. Trovato lavoro in città come assistente dello sceriffo, e con l’aiuto degli amici, è riuscito a farsi apprezzare ed ora è in lizza per il posto di vice sceriffo nelle nuove elezioni.
Travis Walton, invece, è un uomo all’apparenza forte e sicuro di sé. In realtà ha anche lui la sua buona dose di problemi. Fin da ragazzino, è stato costretto a nascondere la propria omosessualità; membro di una delle famiglie più in vista della zona, infatti, ha preferito tenerla segreta per il solito discorso di non deludere le aspettative di un padre troppo preso dagli affari e poco presente. Gli unici momenti di autentica libertà li trova frequentando il club di BDSM di Master Lin. Qui si sente a proprio agio, libero dalle costrizioni e dalle barriere imposte dai benpensanti. Rimane affascinato dalla dottrina del bondage, e decide di voler imparare le regole. Ma come dice il maestro:
«Ogni Dom che si rispetti deve iniziare il suo addestramento come sub. Solo pochi sono diventati direttamente Dom, ma nessuno che ho addestrato io. È imperativo che tu conosca ogni parte dell’attrezzatura, ogni strumento, ogni gioco a prima vista, in modo tale che quando avrai un sub saprai esattamente quello che prova quando li userai su di lui. Ogni colpodel flogger deve arrivare da un uomo che sa quali sensazioni dà sulla pelle della schiena, delle gambe o del torace.»




 Una volta acquisita sicurezza, Travis è in grado di aiutare Lonnie a crescere e a liberarsi di tutte le sue angosce.
“Libertà attraverso la sottomissione”


Già, la libertà! Riusciranno i due protagonisti ad essere davvero liberi?  È una domanda lecita e la risposta la troverete solo nelle pagine del romanzo.
La storia, semplice e ben sviluppata, si arricchisce di suspance quel tanto che basta per renderla interessante e diversa dal precedente romanzo della serie con il quale, tra l’altro, ha molte affinità. Sembra infatti che entrambi i racconti seguano una struttura precisa a cominciare dai protagonisti, anche se, a ben guardare, risultano ben distinti. Mi spiego: Jack e Travis sono i dom, ma mentre il primo incarna il ruolo alla perfezione, il secondo non è tratteggiato al meglio. Ha bisogno di Lonnie per crescere e risplendere, da solo non ci riesce. Rebel e Lonnie invece sono i due sottomessi: belli e ben caratterizzati tutti e due, ma il secondo ha una marcia in più, è l’eroe per eccellenza, colui che rischia la vita per amore degli altri.
Altra costante è la presenza delle anime dei cari (Martin e la zia Candace, nel primo romanzo, e la madre di Lonnie in questo), essa rappresenta una caratteristica simpatica ed essenziale nello svolgimento dei due racconti.

L’introduzione del “giallo” costituisce allora la giusta novità che aumenta il pathos e stuzzica il lettore a scommettere sul finale che non appare poi così scontato.

PER OGNI GIORNO, PER OGNI NOTTE di Luce Loi


MOOD: Erotico
EDITORE: Rizzoli
COLLANA: Youfeel
PAGINE: 104
USCITA: 14 febbraio 2016
Erica ha un sogno: trasformare Villa Flora in un museo di abiti e gioielli che parlino dell'avventurosa vita della zia Orsola. Per farlo però deve vincere le resistenze dei Rocchi – gli eredi del marito della zia – che sulla villa hanno ben altre mire. E quando l’anziana donna finisce in ospedale, Erica si trova a combattere con Tiziano Mascari, avvocato della parte avversa. Affascinante e determinato, l’uomo è deciso a far prevalere i suoi clienti, ma anche a scalfire le resistenze di Erica per consumare l’attrazione innegabile che è sorta fra loro. E lei, improvvisamente consapevole di una parte di sé che ha sempre cercato di soffocare, non riesce a mettere a tacere i propri desideri. Ma Tiziano ha troppe cose da nasconderle, sia sul lavoro sia nella vita privata. Ed Erica deve decidere se fidarsi della propria ragione o lasciarsi del tutto andare agli istinti. A costo di farsi distruggere. Una storia d’amore e desiderio intensa e appassionante, in cui l’eleganza si mescola alla sensualità.


Erica è preoccupata, sua zia Orsola è ricoverata in ospedale e versa in gravi condizioni. Se dovesse morire, tutto il lavoro fatto finora andrebbe in fumo. Già, perché grazie al patrimonio economico che la zia ha ereditato alla morte del marito, Erica ha potuto iniziare la ristrutturazione di villa Flora e rendere quasi reali i desideri della vecchia signora. Amante della bella vita, la zia Orsola non si è fatta mancare nulla, come si suol dire. Bella e spregiudicata da giovane ha affascinato molti uomini tra cui un sultano, infischiandosene dei pettegolezzi e delle invidie. Nel corso degli anni tra viaggi e regali ha accumulato un tesoro enorme in vestiti e gioielli, degno di una regina, e sarebbe un sacrilegio tenerlo nascosto. Ma si sa, le favole non sempre si avverano. E infatti, nonostante le belle intenzioni e i lavori già iniziati, Erica deve fare i conti con il veto imposto dagli eredi dello zio, i quali, dopo aver impugnato il testamento, rischiano di far saltare per sempre il progetto. La donna sa che, se si arrivasse davanti al giudice, loro avrebbero molte possibilità di vincere. Ci dovrà pur essere una via d’uscita, pensa angosciata, ritenendo una vera ingiustizia perdere tutto quando si è a un passo dalla meta. Infatti la soluzione c’è e sarà proprio l’avvocato della parte avversa, Tiziano Mascara, a suggerirgliela al loro primo incontro. Da questo momento in poi, però, non sarà solo la causa a preoccupare la bella Erica. 
l’attrazione a senso unico era una cosa per sfigate, a maggior ragione se la si provava per un uomo da cui avrebbe dovuto stare alla larga.
Tiziano è un uomo che non passa inosservato, bello e aitante, predilige muoversi in moto e non ha certo l’aspetto del classico avvocato. Inoltre la sua pelle emana un buon “odore”, e possiede uno sguardo profondo e ammaliatore. Erica rimane affascinata e sconvolta al contempo, come potrebbe essere diversamente? Per quanto si sforzi di concentrarsi sul lavoro, il pensiero di Tiziano costituisce una costante distrazione. Anche Mascari però si trova nella stessa situazione, e sebbene sia consapevole dei rischi che la relazione potrebbe comportare, non può sottrarsi ai suoi sentimenti che stanno nascendo e non fa nulla per impedire alla passione di esplodere dirompente.


«Sei esattamente come mi aspettavo» le rivelò, il respiro che le sfiorava le labbra. «Ardente.»

Ma il pericolo si annida all’orizzonte. Cosa accadrà? Lo scoprirete solo leggendo.
Grazie alle descrizioni precise, l’autrice riesce a trasportarci con facilità nel cuore della vicenda. L’incontro tra Erica e Tiziano è perfetto e il misunderstanding iniziale è gradevolissimo e rompe, in un modo del tutto simpatico, la tensione inevitabile del momento. I protagonisti sono a tratti ben delineati: Erica forse tra i due è quella più complessa. Se all'inizio, infatti, appare forte e decisa, dopo aver conosciuto l’avvocato, si lascia guidare troppo spesso dalle emozioni risultando il più delle volte fragile.
Al contrario, Tiziano incarna alla perfezione il ruolo del maschio predatore: è bello, scaltro e, da bravo avvocato, è anche un manipolatore fatto e finito. Quando il desiderio si accende, diventa irresistibile e tra le sue braccia Erica dimentica tutto affidandosi a lui anima e corpo.  
Era più facile vivere senz'acqua che senza di lui.

Ma la passione non sempre è sinonimo di felicità e per i nostri personaggi molte nuvole si addensano all'orizzonte. L’avvocato Mascari è un uomo complicato; troppi sono i misteri che nasconde e non tutti, seppur accennati, vengono svelati. Ed è questa una delle pecche del romanzo che appare, alle volte, poco approfondito. Gli eventi si susseguono troppo in fretta e in alcuni casi il lettore non ha la possibilità di familiarizzare fino in fondo con i personaggi e le situazioni che li coinvolgono. La storia d’amore perde così qualche passaggio importante: come per esempio la suspance gustosa, tipica dell’innamoramento, che qui manca del tutto. Aldilà di ciò, però, nel complesso il racconto è piacevole, leggero e tranquillo, adatto per trascorrere al meglio un’ora di un pomeriggio invernale.

LE GRIDA DI REBEL di Rain Carrington


Jack Colton ha dedicato la sua vita a due cose: alla legge e ad amare uno splendido uomo di nome Martin. Quando quest’ultimo muore, la sofferenza di Jack è così profonda che vede suo marito ovunque. Martin gli dice che deve proseguire con la sua vita, cercare un’altra persona da amare, ma Jack si sente ancora legato al ricordo del marito e troppo sommerso dal lavoro, per accorgersi di quello che potrebbe essere un nuovo amore, quando questo gli passa accanto, nella piccola e sonnolenta cittadina che deve sorvegliare. 
Rebel Marino vive grazie al suo nome. È un bad boy che ha sempre combattuto duramente per sopravvivere, non si lascia avvicinare da nessuno, finché un giorno eredita una casa e un’attività ad Apishipa Creek , Colorado, dalla sua zia preferita. Nonostante sia morta, Rebel continua a vederla e sembra che questa donna abbia una missione: convincerlo che il bel sceriffo che lavora ad Apishipa meriti un’opportunità . 
Scopriranno di avere un interesse comune: il BDSM. Questo presuppone fiducia e insieme capiranno cosa significa andare avanti e superare i confini dell’amicizia e dell’interesse comune per arrivare fino all’amore. 
Ma prima che i loro sentimenti diventino troppo profondi, un uomo, segretamente innamorato di Jack cercherà di intromettersi. Riuscirà a dividerli?


Il lutto dello sceriffo Jack Colton dura da troppo tempo, sono infatti trascorsi tre anni dalla morte di Martin, suo marito. Jack non riesce ancora a farsene una ragione né a riprendere in mano la propria vita. Se non ci fosse il lavoro a stanarlo dal suo torpore, passerebbe le giornate chiuso in casa a ricordare e a parlare con il fantasma del suo compagno. Ed è proprio lui, il fantasma, che lo sprona ad andare avanti e a ricominciare. Così, un giorno, mentre è di pattuglia in strada, s’imbatte in Rebel Marino, un giovane motociclista tanto bello quanto irrequieto. Come spesso accade, l’approccio tra i due non è dei migliori, il ragazzo si dimostra strafottente risultando perfino antipatico. Eppure Jack intravvede in lui qualcosa che lo colpisce. 
Marino fugge da un passato fatto di violenza e incomprensioni, e dato che la famiglia non lo capisce, Rebel tenta di cambiare vita trasferendosi a Apishipa Creek, dove ha ereditato la casa e l’attività di sua zia, ( il suo fantasma). La donna è stata l’unica ad accettare la sua omosessualità, e gli è stata vicina senza giudicarlo, a differenza della madre. Dopo anni di botte e umiliazioni, Rebel vuole ricominciare e spera di farlo proprio in quella cittadina. Ahimè, anche qui, però, si trova ben presto a combattere contro i pregiudizi e l’ottusità dei cittadini che non amano le novità. Jack è l’unico che lo comprende.
In quel momento gli occhi di Rebel si abbassarono e fece immediatamente un passo indietro, Jack sorrise…
La scintilla tra i due si accende all’istante. Jack riconosce al volo la natura sottomessa del giovane, e qualcosa in lui scatta. La sua indole di dominatore si risveglia, pronta a rituffarsi, dopo anni, in una nuova avventura. Domare Rebel non sarà, però, tanto facile. Il fatto che di fronte ai problemi e ai pericoli lui reagisce fuggendo via e aggredendo gli altri, non aiuta di certo. Tuttavia lo sceriffo non si scoraggia, sa perfettamente come fare e dopo aver superato le sue perplessità, e dopo aver superato il momento di scetticismo,

“Lui non è te.”
Martin gli si avvicinò e per un secondo Jack pensò di averne percepito la presenza. Suo marito piegò leggermente il capo e disse: “Nessuno prenderà mai il mio posto, ma tu non hai bisogno di un altro me. Hai bisogno di qualcuno di diverso.”
decide di aiutarlo nell’unico modo che conosce. 
Aprì la portiera scendendo dall’auto, rimase lì vicino, fece un sorriso a quell’uomo bellissimo che lo restituì mentre camminava verso di lui e, che quando gli fu vicino, abbassò subito lo sguardo. Oh, cazzo. Quel gesto di  sottomissione inconsapevole gli diede la certezza di aver preso la giusta decisione.
Rebel si lascia guidare ed entra nel mondo del BDSM, restandone affascinato. Attraverso la dura disciplina del “bondage”  il giovane riuscirà a liberarsi di tutto ciò che lo angustia: i ricordi del passato, il rapporto sbagliato con la madre, i pregiudizi religiosi e l’ignoranza della gente, e soprattutto imparerà a fidarsi di Jack. 
È una bella storia d’amore tra due persone alla ricerca di se stessi. Entrambi insieme si completano: Jack ha bisogno di Rebel per sentirsi vivo, e quest’ultimo cerca una spalla su cui piangere, un porto in cui rifugiarsi, un fuoco con cui scaldarsi, una persona in cui credere. L’amore tra i due nasce improvviso ed è forte, pieno di passione e devozione, capace di superare ogni ostacolo. 
Il BDSM si basa sul rapporto di totale fiducia tra dom e sottomesso; il sub si affida completamente nelle mani del padrone che ha il compito di proteggerlo.
“Quando sei con me, sei al sicuro, perché io ti voglio, ti desidero così tanto che per me la cosa più importante è aiutarti.” 
E così Jack si prende cura del suo sottomesso, lo ama e gli rimane accanto nel suo percorso verso la rinascita, ribadendogli in ogni circostanza che non lo lascerà mai.
Continuando a ridere, Rebel gli rispose: “Ti annoierai presto di me.”
“No, non lo farò perché se mi stancassi di te, sarebbe come se lo facessi del mio cuore, perché ormai ti appartiene e se mai dovessi cacciarti dalla mia vita, lo strapperei dal petto, te lo consegnerei e lo porteresti via con te, perché il mio cuore adesso ti appartiene.”
La tenerezza del sentimento che lega Jack e Rebel affiora in ogni pagina e il lettore la vive fino in fondo attraverso le descrizioni, i gesti e i dialoghi. I personaggi sono perfetti, belli sotto ogni punto di vista. Jack ha una personalità prorompente, è giusto, forte  e leale, un vero dominatore. È un uomo giusto, ama il suo ragazzo ma si prende cura anche del suo aiutante, Lonnie, innamorato di lui da sempre. Rebel ha un carattere spigoloso, ma è buono. Ha sofferto molto e ora ha l’occasione di vivere un amore meraviglioso e insperato. 
Alla fine, ciò che resta del romanzo in tutti noi, oltre alla conoscenza di alcune pratiche del BDSM, è la sensazione di benessere, di felicità e di appagamento che solo un amore forte e sincero può dare.

UN FIUTO INFALLIBILE PER I BASTARDI di MACRINA MIRTI


Eulalia Elia ha trentadue anni, una casa, quattro gatti e un lavoro sicuro, ma non riesce a trovare l’uomo giusto per lei. Come le sue amiche del cuore, Rosy e Giuliana, fa la prof all’Istituto “Girolamo Savonarola”, dove “non entra mai un uomo degno di tale nome neppure se fai domanda al Ministero su carta da bollo da mille euro”. Quello che Eulalia non sa, è che il destino sta per cambiare.

Giorgio Giommetti, l’uomo che l’ha fatta soffrire spezzandole il cuore, ha ottenuto il trasferimento al “Savonarola” e tenta di riconquistarla in ogni modo. E non è il solo. A far battere il cuore di Eulalia c’è anche un affascinante vedovo, il papà del più pestifero dei suoi alunni. La situazione si fa ingarbugliata ed Eulalia si caccia in ogni sorta di pasticci. È terrorizzata dalla paura di sbagliare, perché, come ricorda spesso a Rosy e a Giuliana, possiede “un fiuto infallibile per i bastardi”. E non si tratta di cani.


Eulalia (Lia per gli amici) vive ogni giorno la solita routine: la mattina a scuola alle prese con ragazzi svogliati e un direttore dalla mentalità poco elastica, il pomeriggio a casa con i suoi gatti, e qualche sera fuori con le amiche/colleghe. La scuola assorbe gran parte del suo tempo e tante energie, per non parlare poi dei ricevimenti scuola-famiglia. Discutere con un branco di genitori indemoniati è ancora più deleterio e frustrante che cercare di fare entrare in testa la letteratura a degli alunni demotivati e maleducati. E nonostante ciò, non ci sono cambiamenti. Parafrasando una battuta di un noto sketch televisivo di qualche anno fa, potremmo affermare : “che barba, che noia!”
Già! Ma la vita è bella perché è varia, si dice così, no? E quando meno te l’aspetti, una mattina arrivi a scuola e trovi la novità.

Ma lo hai visto o no?
 Chi?
 Il bonazzo nuovo.
 Il bonazzo nuovo? Come ti vengono in mente certe idee? In questa scuola non entra un  bonazzo nemmeno se fai domanda al Ministero su carta da bollo da mille euro. I colleghi sono sempre i soliti: vecchi, cessi e rammolliti.
E anche se il collega è l’ultima persona che Eulalia si aspettava di incontrare, è pur sempre un bel vedere. Giorgio (questo è il suo nome) è un suo ex; la loro storia non è durata molto ed è finita ancora prima e nel peggior modo possibile. Ah, gli uomini! Comunque sia, nonostante le abbia spezzato il cuore, il nuovo arrivato tenta in ogni modo di riallacciare con lei un rapporto civile. I tentativi, però, non sono convincenti e non vanno a buon fine. Pazienza, Lia continua la sua vita, sempre uguale, sperando in un futuro migliore. Meglio affrontare i problemi degli alunni in classe, (e, credetemi, ne sono davvero tanti), che preoccuparsi delle tardive offerte di pace. Ma non tutti i mali vengono per nuocere! Un giorno Lia è costretta a prendere provvedimenti di fronte al comportamento a dir poco bizzarro di un suo alunno. Convoca, così, il genitore e “bam”, finalmente qualcosa si muove.

Lunica persona che non conosco è un belluomo, alto e dal fisico elegante, che se ne sta   appoggiato a uno dei tavoli e sembra che aspetti qualcuno. Non può essere lui il signor Salomon. […] Precipito dalle nuvole. Cielo! Non può essere! Matteo è nero come il carbone e questo fusto che mi sta davanti è biondo e con gli occhi chiari, per giunta.


 Accade l’imponderabile! Tra Lia e Sandro (il padre di cui sopra), scocca la scintilla. Ma se pensate che tutto fili liscio, però, sbagliate di grosso. E sì, perché la nostra Eulalia ha davvero un sesto senso per i problemi. E non dico altro.


Il romanzo ha le caratteristiche di un diario in cui la protagonista annota, con un linguaggio semplice e diretto, le sue giornate. Tutto scorre intorno a lei, veloce e senza scosse, sia a scuola che a casa ed Eulalia appare rassegnata in tutto quello che fa.


 Alla mia età ho imparato che gli uomini sono tutti uguali. Tutti tranne mio padre. Ma lui è unesemplare unico, nella sua perfezione. Da oggi in poi, con i maschi ci farò solo sesso, non voglio più nessun tipo di coinvolgimento sentimentale.
Il suo modo di agire non convince molto, specialmente nei rapporti con gli uomini. Davanti ai problemi della nuova relazione, per esempio, Lia non riesce a prendere una posizione precisa e le sue scelte si basano su opinioni derivanti, il più delle volte, dai “si dice”.  

 Insomma, loro volevano che tu non lo sapessi, ma io te lho detto solo perché sei unamica. Però, se lo dici a qualcuno cheIo lho fatto solo per te. Solo per metterti in guardia. Certo, Rosy. Lo so che sei una vera amica”…

 Non sempre è buona cosa dar retta alle parole dell’amica troppo zelante o ai discorsi di un alunno arrabbiato; qualche volta sarebbe opportuno concedere anche il beneficio del dubbio. Se non altro si eviterebbero reazioni sbagliate, pensieri ovvi, brutte figure e nottate in bianco!
L’altalena dei sentimenti non entusiasma molto: la protagonista alterna, troppo velocemente, momenti in cui ostenta sicurezza ad altri in cui ripiomba nell'abisso della propria fragilità caratteriale. (Potrei dire la stessa cosa per Sandro. Anche lui alle volte sembra una persona tranquilla e dolce, in altre invece viene tratteggiato come un isterico che preferisce abbandonare la scena quando le cose non sono di suo gradimento, piuttosto che cercare di chiarirle).
 Le scelte del passato, si sa, condizionano il presente: Eulalia non vuole più soffrire e agisce di conseguenza. Ma per come si pone nei confronti di Sandro, è proprio lei a risultare, alla fine dei giochi, la vera bastardella.

MARE IMMAGINATO di Maria Calabria


(...) «Non parlare come se mi stessi dicendo addio, io senza te perdo la bussola, lo sai, vero? » «Amore mio, quando il mare è in tempesta, la bussola serve a ben poco.» (...) 
Una promessa non mantenuta, l'amore per una terra che lo ha condannato ad amarla, come si ama solo un grande amore, e un segreto mai confessato, condurranno Massimo, giornalista attivista impegnato nella lotta per il risanamento della Terra dei fuochi, a incrociare la direzione di Sofia, giovane donna oppressa da un legame morboso. 
La storia spazia dal Messico alla Campania e le problematiche legate alle sofferenze di questa ultima, faranno da sfondo e da protagoniste allo stesso tempo, all'ennesimo business legato ai rifiuti, tramato da ecomafie e da mafie in giacca e cravatta, alle spalle di un popolo già spezzato dalle menzogne.


Massimo è uno scrittore giornalista napoletano sempre in prima linea. La sua vita è votata alla continua lotta contro i soprusi ambientali che lo portano in Messico per scoprire cosa c’è dietro al degrado ambientale della zona.
L’indagine parte da Napoli e arriva a Cancun. Rimasto vedovo da anni, ha un altro scopo da raggiungere, quello di esaudire l’ultima volontà della moglie.
Su Facebook conosce Sofia, una ragazza appena laureata con la quale
inizia un rapporto prima virtuale molto stretto e successivamente di lavoro. La ragazza vive una situazione sentimentale complicata: ha un fidanzato violento e opprimente e una relazione con un uomo sposato che la ama veramente. Dopo essere stata oggetto dell’ennesima violenza da parte di Giulio (il suo ragazzo), e una volta assodato di non poter chiedere nulla di più a Simone (l’uomo sposato), Sofia accetta di buon grado l’offerta di lavoro che Massimo le offre. Così, preso il coraggio a due mani e decisa a buttarsi tutto alle spalle, parte con lui per il Messico per aiutarlo nella sua ricerca. In Messico torna anche una vecchia conoscenza di Massimo, Jonathan, conosciuto in un viaggio precedente. Jonathan è americano e anche lui tenta, con questo viaggio, di dimenticare i problemi di un matrimonio disgraziato ormai arrivato al capolinea.
Sia lui che Massimo sono quarantenni disincantati con molto in comune; hanno sofferto, lottato, creduto e alla fine hanno vinto. 
Sofia, sconvolta dalla violenza subita, combatte con tutte le forze per superarla.
Non diventerò un paio di scarpe rosse, non per mano sua
Ma ha bisogno dell’aiuto di Massimo per riuscirci e così, avvertendo forte il desiderio di voltare pagina, si confida con lui rivelandogli anche tutti i suoi segreti. I due si avvicinano sempre di più, ma quando Sofia viene a conoscenza di una verità che la riguarda, rimane sconvolta. Il sentimento appena nato, subisce così un arresto e la ragazza rischia di allontanarsi dall’unica persona che può proteggerla. 
In una società corrotta, rovinata, distorta e violenta, dove la camorra si muove indisturbata e gli uomini non hanno il benché minimo rispetto per un “no” ricevuto come risposta, Massimo e Sofia rappresentano la speranza nel cambiamento. Insieme reagiscono ai soprusi, combattono e non si arrendono anche a costo della propria vita.  
La situazione dei rifiuti in Campania, l’inquinamento e la violenza contro le donne sono tematiche forti da affrontare in un romance dalle tinte rosa. Eppure l’autrice riesce a combinare con maestria i due elementi, quello forte e l’altro più soft, e a fonderli insieme in un’alternanza di ritmo, ora drammatica, ora leggera, in un movimento simile alla marea. Le onde si susseguono calme, così come le emozioni provate dai protagonisti, e il romanzo scorre morbido e veloce proprio come l’acqua. Basterebbe chiudere gli occhi per lasciarsi cullare dalle parole, le immagini, e i ricordi presenti nella storia. Il mare è l’elemento fondamentale: compare nel titolo e rappresenta il filo conduttore del romanzo. Esso raffigura la nostalgia della persona amata, 
Se c’era una cosa che la convivenza con la sua ex gli aveva insegnato, era quanto i sentimenti di una donna potessero assomigliare al mare…
la speranza di una vita, 
“Io allora non avevo visto il mare che una sola volta, ma ne conservavo che un’aspra nostalgia d’innamorata.Verso sera fissavo l’orizzonte; socchiudevo gli occhi…” 
o la voglia di riscatto, il desiderio di un amore, la fiducia nel futuro. 
“La porta dell’amore”… disse lei, avvicinandosi con il suo corpo, “la leggenda narra che chi si bacia sotto questa porta ricorderà il profumo dell’altra, ogni volta che si troverà in prossimità del mare…”
Immaginate di essere seduti in terrazza sulla vostra poltrona preferita. Giunti alla fine del romanzo alzate gli occhi… avrete dinanzi il mare. Seguitelo fino all’orizzonte e comprenderete il messaggio. Finché c’è amore, c’è vita!

REIGN by M.N. Forgy Book Tour



One bad biker. One gorgeous sheriff.
One intense biker romance.

As the president of the Sin City Outlaw Motorcycle Club, l fuck as hard as I ride and rarely go to bed alone.
The women are fast and the violence is intense.
I excel in both.
People either respect me or fear me. I'm not arrogant. It’s just the truth.
I was a king, reigning over Vegas without complication, until one gorgeous sheriff made everything fall apart.
When I saw her, I became a Neanderthal, wanting nothing more than to be between those legs.
I guess that’s where I went wrong, because my reality was shot to hell real
fucking fast.
One kiss caused her to step over that blue line.
One night in her bed made me a traitor.
And now… we’re both screwed.


TRAMA TRADOTTA
Come presidente del Sin City Outlaw Motorcycle Club, scopo forte come quando corro in moto e raramente vado a letto da solo.
Le donne passano veloci e la violenza è intensa.
Eccello in entrambe.
Le persone o mi rispettano o hanno paura di me. Non sono arrogante. È solo la verità.
Ero il re, che regnava sopra Las Vegas senza complicazioni, fino a quando uno sceriffo bellissimo ha mandato tutto in rovina.
Quando l’ho vista, sono diventato un Neanderthal, che desiderava solo infilarsi tra quelle gambe.
Credo che sia qui dove ho sbagliato, perché la mia realtà si è trasformata in un vero inferno, dannatamente in fretta.
Un bacio le ha fatto oltrepassare il suo limite di sicurezza.
Una notte con lei mi reso un traditore.
E adesso… siamo fottuti entrambi.
La vita di Zevin (Zeek) De Luca, è segnata dalla violenza. Zeek è il capo di una banda di motociclisti, i Sin City Outlaws, e dirige un club, il MC, a Las Vegas. Affiancato dallo zio Frank, padrone a sua volta di un casinò, governa una parte della malavita in città. Il suo nome è sinonimo di pericolo. Chi non segue le sue regole non vive abbastanza, ma chi gli giura fedeltà, potrà contare sulla sua protezione per sempre. Ed è per questo che Zeek è stimato e temuto al tempo stesso; nessuno può sfidarlo e pensare di farla franca. Le donne lo adorano ma per lui rappresentano solo uno strumento del piacere. A nessuna è concesso di sperare di avere di più. Lui non è fatto per perdersi nei sentimenti, no, per Zeek il sesso ha lo stesso valore di una rissa tra bande e come tale deve essere vissuto, con violenza e freddezza.  
Che dire? È proprio l’uomo che non deve chiedere mai e lo sa bene. Eppure agli occhi dello zio è ancora un ragazzo da educare e controllare. E per fidarsi di lui completamente, Frank ha bisogno di una conferma che solo una prova davvero ardua gli potrà dare.

 “Gli Outlaws hanno bisogno di un animale che li governi, e quell’animale sei tu”

 Zeek è il presidente indiscusso e nessuno può arrestare la sua forza, nemmeno la polizia che, a quanto pare, gli gira alla larga per non incorrere in guai seri. Per il dipartimento è molto più semplice voltare la testa da un lato e chiudere gli occhi, solo così la vita dei poliziotti sarebbe al sicuro. Peccato che lo sceriffo Jillian Adams non sia dello stesso avviso. Coraggiosa e spinta dal fuoco della legalità, Jillian affronta a brutto muso Zeek credendo di poter avere la meglio su di lui, ma quello che l’aspetta sarà ben altro.

La storia d’amore tra i due è inevitabile, un classico: lui rappresenta l’oscurità e la forza e lei, la legge e la dolcezza. Due poli opposti che inevitabilmente finiscono per attrarsi nonostante gli sforzi di entrambi di restare lontani.


Da una parte c’è Zeek, l’uomo che non deve chiedere mai, ma che piuttosto prende. Sa bene come comportarsi, è consapevole della propria posizione e di quello che vorrebbe dire cedere ai sentimenti. Ciò che vuole è Jillian per una notte, l’unica donna che sembra resistergli e che lo sfida a viso aperto. Zeek si sente inspiegabilmente attratto dalla purezza e dalla sensibilità della donna; la sua dolcezza e la bellezza inequivocabile, se da un lato lo portano a pensare a lei come ad una facile preda, dall’altro lo mettono in allerta perché trascorrere una notte con lei significherebbe perdersi. Lui è l’oscurità, la forza, la violenza, lei è la luce, l’onestà, la legge, il pericolo vero e proprio. Avvicinarsi a lei è insidioso, Zeek lo sa bene, lo ha capito fin dal primo incontro, ma invece di allontanarla, la prende e capitola.
Dall’altra c’è la bella poliziotta, la donna che conosce quanto Zeek sia letale, ma invece di combatterlo finisce per innamorarsene. Jillian è una donna solare e decisa, crede fino in fondo nel lavoro che svolge ed è conosciuta da tutti per la sua onestà. Tuttavia è cosciente, altresì, di quanto sia vuota la sua vita al di fuori del dipartimento, almeno fino a quando non incontra De Luca.



I due protagonisti lottano da subito cercando di rimanere ognuno nel proprio mondo. Soffrono perché conoscono le conseguenze, ma non possono sottrarsi all’amore che pian piano li divora. Il lettore palpita e combatte insieme a Zeek e Jillian quando si troveranno a fare i conti con il mondo che li circonda e che non approva. E nel momento in cui la lotta per sopravvivere diventerà sempre più difficile, resterà accanto a loro con il fiato sospeso. Cosa ne sarà di loro? Cosa farà Zeek una volta messo davanti alle proprie responsabilità di capo? Lo scopriremo solo leggendo.

Il romanzo è dinamico e appassionante e la scrittura molto efficace. Las Vegas violenta è tratteggiata con sapienza, con chiaroscuri che si riflettono anche e soprattutto sui personaggi. L’adrenalina scorre tra le pagine diventando sempre più incalzante man mano che ci si avvicina alla fine della storia. La scrittrice sa come dosare i momenti di calma a quelli in cui la tensione diventa quasi impossibile da gestire. Il fascino del thriller e la voglia di scoprire come andrà a finire rendono la storia frizzante e mai noiosa e il lettore non rimarrà deluso. Il finale, poi, ci catapulta a forza in un seguito che ci aspettiamo ancora più avvincente.
Ottimo lavoro, senza alcun dubbio!
“Really? You got me donuts?” I arch a brow, dropping the lid.

He turns, a mischievous smile fitting his face.

“Don’t all cops like donuts?” he jeers. I roll my eyes, placing my hand on my hip.

“That’s so stereotypical,” I huff.

“Oh, really?” he replies, grabbing the box off the table, a smug smile still on his face.

“I’ll get rid of them then.”

“No, wait!” I nearly trip over my feet trying to grab the box of donuts. He holds them higher than me and smiles so big I think I see two dimples. Really, he’s pulling the notorious bully move holding them just above my reach? Why am I attracted to him again?

“I thought you didn’t like them,” he taunts.

“I do like them. A lot, actually.” I cross my arms, my cheeks flushing. My dad used to always take me to the local bakery to get donuts on the weekends. I would get whatever I wanted—usually anything with sprinkles—and we would drop the rest off at the department. What can I say, embrace your stereotypes.

“So, it’s true. Cops love donuts,” he states arrogantly, sitting the box back down.

SEMPER FI di Keira Andrews

    
Quando erano marines, Jim e Cal dipesero l’uno dall’altro per uscire vivi dalla carneficina e dalla disperazione nel Pacifico.
Sollevato di potersi lasciare alle spalle gli orrori della guerra, Jim è tornato al suo frutteto e alla vita tranquilla di padre di famiglia.
Consapevole che l’amico non avrebbe mai potuto ricambiare i suoi sentimenti proibiti, Cal spera che il tempo e l’oceano tra di loro attenui il desiderio che prova per lui.
Ma alla morte della moglie di Jim, Cal raggiunge l’amico per dargli una mano. Non sa nulla di mele né di bambini, ma vuole stargli vicino a tutti i costi, anche se la fiamma che lo tormenta si riaccende in  lui.
Jim gli è grato per il sostegno che gli dà mentre lotta con i sentimenti repressi e i terribili ricordi della     guerra.
Poi, quando inizia a vederlo con occhi diversi, il loro rapporto diventa intimo come mai avrebbero immaginato.
Riusciranno a costruirsi una vita insieme come una famiglia e a trovare la felicità in un mondo che li condanna?




“Semper fi” è un romanzo gradevole, ben scritto e innovativo nella struttura. Ogni capitolo è diviso in due parti, la prima ambientata nel ’42, la seconda nel ’48 e lo sviluppo della storia tra passato e presente è portato avanti in modo parallelo e ben articolato. Attraverso un linguaggio chiaro e preciso, l’autrice descrive una storia d’amicizia che nel tempo si trasforma in qualcosa di più forte tra due uomini, apparentemente diversi.

Jim e Cal si conoscono durante il periodo della seconda guerra mondiale. Insieme partecipano come marines alla battaglia di Pearl Harbour. Le atrocità del momento e il cameratismo tra soldati contribuiscono alla nascita di un forte legame d’amicizia tra loro. Jim scoprirà pian piano quanto sia forte il sentimento che lo avvicina a Cal. Lontano dalla famiglia (ha una moglie e due figli piccoli), trova nell’altro un appiglio solido cui aggrapparsi per non impazzire. La paura di morire porta entrambi a proteggersi e a prendersi cura l’uno dell’altro.

Cal è omosessuale e comprende benissimo fin dal primo incontro cosa vuole da Jim. Dato il periodo storico (fine anni quaranta), e i pregiudizi dell’epoca, però, Cal è costretto a mantenere un profilo basso e a tenere per sé l’attrazione che prova per l’amico. È talmente bravo e abituato a fingere che non fa fatica a mostrarsi per quello che non è. Pur di star vicino a Jim, accetterà di vivere giorno dopo giorno seguendo la consuetudine e soffocando la propria indole fino alla fine della guerra quando i due si saluteranno e torneranno alle rispettive vite. 

Jim vive in un paese poco fuori New York, Tivoli, e ha un meleto di cui occuparsi. Cal appartiene ad una famiglia piccolo borghese europea e lavora nella banca del padre. Nonostante la distanza e il tempo trascorso non riesce a dimenticare il suo compagno d’armi. L’occasione di rivederlo arriva in seguito alla morte della moglie. Cal decide di partire per aiutare Jim ancora una volta. La vita bucolica, così diversa dagli agi della propria, non lo impensierisce, al contrario. Cal riesce ad ambientarsi facilmente e la nuova realtà ben presto lo coinvolge tanto da decidere di rimanere.

 L’amicizia tra Cal e Jim riparte da dove era stata interrotta. In poco tempo diventa sempre più profonda e sfocia in un rapporto diverso, un amore intenso che non può essere esternato. I nostri protagonisti vivranno, così, continui confronti e scontri; saranno costretti a relazionarsi con molti problemi esterni ed interni.

Le crisi di coscienza di Jim, le incomprensioni riscontrate nelle famiglie e la paura di essere giudicati dalla società, fanno da contorno ad una storia tenera, giusta, davvero bella e intima in cui i personaggi, tutti per la verità, (fantastica è la figura di Sophie, la figlia di Jim e il suo rapporto con Cal), si muovono con naturalezza. Pagina dopo pagina il lettore finisce per simpatizzare con entrambi, e con loro soffre e gioisce a seconda delle circostanze. Alla debolezza di Jim si oppone e la pazienza di Cal. Insieme combattono, soffrono, si allontanano e si ritrovano nel nome dell’amore. Non è facile, però, lo sanno bene.

Nell’America dei primi anni 50, infatti, l’omosessualità era considerata un crimine; la legge parlava chiaro così come la chiesa, e la prigione e la scomunica erano le uniche vie di salvezza. Il bigottismo di quegli anni viene riportato e spiegato al meglio nel comportamento di Jim: essendo un praticante, è tormentato dai continui sensi di colpa. Il pensiero di sporcare la memoria della moglie, la paura di essere scoperto dai figli, la curiosità dei vicini e i sermoni del parroco, sono gli elementi devastanti che lo portano a vivere la nuova relazione a intermittenza. Così facendo rischia più di una volta di rovinare tutto.

 Jim si arruffò i capelli. «È sbagliato, Cal. Malgrado quello che dici, in fondo lo sai che lo è.»
«No, non lo so.» Cal serrò la mascella. Nessun prete riuscirebbe a convincermi del contrario. Nessuno lo farà.»
«E che mi dici della polizia? Quello che abbiamo fatto è un reato. Potremmo andare in prigione. Dio mio, pensa alla vergogna che provocherebbe alle nostre famiglie.»
«Non facciamo male a nessuno. È dalla notte dei tempi che esistono uomini come noi. La legge deve mettersi al passo. E anche le persone.»

Cal, invece, lotta ed è convinto. Non c’è nulla di sbagliato in quello che è, lo sa bene, ma non può sottovalutare la pericolosità della realtà in cui vive. Pur soffrendo, perciò, accetta con remissione e intelligenza la frenata di Jim. Gli basta vivere con lui, nella stessa casa, badare ai suoi figli, aiutarlo nel lavoro quotidiano. Queste sono le uniche cose che contano e che desidera. E per averle è disposto a rinunciare a manifestare i propri sentimenti; abituato per anni a nascondersi, sa cosa vuol dire farsi da parte. La consapevolezza lo rende forte e l’amore che nutre nei confronti di Jim va oltre ogni timore.

 «Ma non succederà mai. Dovremo vivere per sempre nell’ombra.»
Cal fece un passo in avanti supplichevole. «Ma staremmo insieme. Non sarà perfetto, ma potremmo farcela.»

Tornare a casa, d’altronde, allontanandosi definitivamente dal suo compagno non migliora le cose per nessuno dei due, e neanche negare i sentimenti. Solo la pazienza e la forza dell’amore, alla lunga, ripagheranno entrambi dei continui sacrifici.
 Consigliatissimo!

IL MILIONARIO DEL PIANO DI SOPRA di M.J. O’SHEA


Quando le luci si spengono e l’alta moda si accende…


Sasha Sobieski ha un impiego perfetto nella famosa casa di moda americana Harrison Kingsley. O perlomeno, pensa di avere un impiego perfetto, finché non si ritrova a lavorare per Harrison Kingsley in persona. Lo stilista è esigente, difficile, freddo, e in assoluto l’uomo più sexy che Sasha abbia mai incontrato.


Harrison Kingsley ha trascorso anni al vertice. Sa cosa vuole, quando lo vuole e come lo vuole avere. E cosa desidera di più al momento? Il suo nuovo assistente. Sasha è sfacciato, presuntuoso, e lo fa impazzire. Il problema è che Harrison non sa se lo fa impazzire di rabbia o… di desiderio.
Sacha Sobiesky sta per esaudire il sogno della sua vita. Appena terminati gli studi, entra a lavorare come direttore creativo nella casa di moda più trendy degli Stati Uniti: la Harrison Kingsley. È al settimo cielo quando la grande Joanne Kingsley lo prende sotto la sua ala protettiva. Il suo occhio esperto non la tradisce, in lui arde la fiamma della passione, e da esperta nel settore non se lo lascia sfuggire. Sarebbe un peccato non approfittarne! Il giovane Sacha vive, così, il miglior periodo della sua esistenza, ha voglia di imparare ed è sicuro di non fallire. Inoltre, ha l’opportunità di conoscere Harrison, un dio nel suo campo oltre che il suo mito da sempre. Purtroppo però l’inizio non è dei più promettenti, il carattere aspro e spigoloso del re non lo faciliterà affatto.  

 Sasha l’avrebbe riconosciuto ovunque. Aveva gli stessi occhi di Joanne, ma color oro invece che grigi, labbra piene, capelli scuri, abiti firmati, espressione distaccata. Non c’era alcun dubbio, Harrison Kingsley era davvero lì accanto a lui, a respirare la stessa aria. 


Si diceva in giro che l’unico modo di vedere il solitario stilista negli uffici di Manhattan era guardare le sue foto alle pareti. A quanto pareva, Sasha si era imbattuto in un unicorno. “Sì. Ti ringrazio per questa osservazione. Non sono sicuro che da solo sarei riuscito a capire chi sono,” ribatté Harrison in modo brusco. Un unicorno bello come la sorella maggiore, ma non altrettanto amichevole.

Il giovane Sacha, seppur turbato, non si perde d’animo, e anche se comprende perfettamente quanto dura sarà la gavetta, andrà avanti a testa alta. In fondo il suo lavoro è ben apprezzato tanto che, nel giro di due anni, il giovane finisce per diventare il braccio destro di Joanne. Come sempre nella vita la felicità ha un prezzo e nel caso del nostro, non sarà proprio basso.



“Vuoi davvero esiliarmi in campagna? Posso aiutarti a gestire il tuo impero dal tuo loft. Non sarebbe meglio che mandarmi al macello?” […]

“Sembra quasi che tu debba andare in guerra.” “Be’, non è così?” Un’estate di lavoro con Harrison gli sembrava proprio una guerra.  

Povero Sasha! Quando gli viene richiesto di affiancare Harrison e lavorare come direttore creativo alla sua nuova collezione, il mondo sembra proprio sgretolarsi. Riuscirà il nostro eroe a vivere a stretto contatto e ad ammansire “l’orso” bisbetico della moda? Beh, a voi il compito e il piacere di scoprirlo.

Questo romanzo è una commedia brillante, ma ancor più una specie di acquarello su cui danzano i personaggi tratteggiati con colori chiari e vivaci di diverse tonalità. Le descrizioni particolareggiate dell’ambiente ci forniscono la giusta prospettiva di un mondo, quello degli Hamptons, in cui vige un credo fondamentale: l’opulenza ostentata al massimo livello. Tutto è grande e magnifico e il nostro giovane protagonista se ne accorgerà immediatamente.

La casa era in pietra e in mattoni e circondata da giardini perfetti e da un impeccabile viottolo di ghiaia. Era come se l’edificio lo volesse inghiottire, risucchiare. Sasha quasi non riusciva a vedere il cielo. Doveva avere almeno quattro piani, forse addirittura cinque in alcuni punti. C’erano alcune dépendance e, se Sasha aguzzava la vista, poteva vedere uno di quei tipici camminamenti di legno che si snodavano tra le dune fino alla spiaggia. Anche se temeva il tempo che avrebbe dovuto trascorrere con Harrison, non poteva prendersela con la bellezza che lo circondava. Era incredibile."

Sasha riesce comunque a prendere le misure e a districarsi alla perfezione tanto che finirà per meravigliarsi di come sia stato facile integrarsi in un universo patinato che considera l’eleganza e lo snobbismo punti essenziali su cui muoversi, del tutto diverso dai suoi standard.
Sasha è solare, divertente e sa ciò che vuole. Ama il suo lavoro e crede fermamente nella possibilità di diventare un direttore creativo con i fiocchi. L’incarico da Harrison costituisce il trampolino di lancio e, allo stesso tempo, una sfida intrigante cui non vuole sottrarsi. Ma il percorso non sarà facile da battere né privo di ostacoli; l’orgoglio di Sasha verrà messo a dura prova e calpestato più volte. Il protagonista avrà la tentazione di mollare in più di un’occasione.

 “No, Joanne. No. Non accadrà mai. E quando intendi parlarmi di cose del genere, cose che dovrebbero rimanere tra me e te, fallo di persona, senza mandarmi fin qui il tuo piccolo leccapiedi senza talento per farlo al posto tuo.”

E il rapporto con Harrison, costruito a fatica, non è immune alla crisi. Kingsley è soggetto ai cambi d’umore risultando troppo volubile a dir la verità.
Harrison Kingsley incarna tutte le caratteristiche del riccone viziato e snob. A lui non interessa la persona in quanto tale, non è il tipo da chiacchierate amichevoli né tantomeno ha voglia di risultare simpatico. Ciò che conta è il lavoro, la produzione e la sua stupenda collezione primavera estate. Ma si sa, non tutto ciò che brilla è oro, infatti anche il nostro riccone nasconde una triste verità.














La storia, carina e senza pretese, si lascia leggere con facilità. Attraverso un linguaggio semplice, e con l’aiuto di descrizioni particolareggiate, infatti, l’autrice ci dà un chiaro ed efficace ritratto dell’ambiente patinato e superficiale dell’alta moda in cui, è vero, brillano paillettes e brillanti, ma esistono anche cuori capaci di vivere e provare emozioni profonde. Disprezzo, amore, odio, delusione e felicità sono i sentimenti che si alternano lungo tutto il libro e accompagnano il lettore verso il finale scontato, ma non troppo.
Lettura consigliata

VACANZE D’AMORE di Elena Russiello



          CE: Self-published
PUBBLICAZIONE: 15 Dicembre 2015
PAGINE: 50 ca
GENERE: Racconto/Rosa
Prezzo: 0,99 €
Come ogni anno, Aria si ritrova a festeggiare il Natale in compagnia della sua amorevole famiglia e, come ogni anno, l’aspettano richiami all’ordine, domande scomode e cibo a volontà. Una donna che la rimpinza di cibo, ma al contempo le intima di non ingrassare, e la vorrebbe sposata con tanti figli al seguito. Un fratello donnaiolo che la vorrebbe allontanare dalla retta via. Due genitori che ancora faticano ad accettare il suo trasferimento.
Per staccarsi dall'ingombrante famiglia, decide di disertare e accetta l’invito della sua migliore amica.
Dove andranno? In un romantico e innevato chalet di montagna.
Situazioni imbarazzanti, baci rubati e gelosie infuocate: questo e molto altro nelle folli “Vacanze d’Amore” di Aria

Quando si pensa al Natale, tutto ciò che ci viene in mente è la gioia di stare insieme; l’animo è allegro e tranquillo e il cuore bendisposto. Si è pronti alle sorprese o forse ci si aspetta che accadano e quando succede, complice la magia del periodo, ci troviamo di fronte all'esperienza più dolce e romantica di tutta la vita. L’importante è crederci e lasciar fare al caso che, in alcuni momenti, è capace di sorprenderci.


Pensate ad Aria, la protagonista del racconto: da poco tornata single, e nel modo peggiore (il suo ragazzo ha pensato bene di mollarla proprio a ridosso delle feste, l’anno prima), non ha nessuna voglia di festeggiare. Ma la tradizione va comunque rispettata e così, la nostra eroina si appresta a trascorrere un tranquillo Natale a casa dei suoi. Cosa c’è di più bello di ritrovarsi tutti insieme almeno una volta l’anno? Nulla, in effetti: ci si confronta, si parla del più e del meno, si accettano i rimproveri e si fanno apprezzamenti sugli altri.

 «Tesoro a che ora arrivi?»Sorrido. «Mamma, te l'ho già detto: il mio treno arriva alle sei e mezza alla stazione di Milano.»«Non riesci a venire prima? Ho voglia di stare con te prima che inizi la baraonda...»Sorrido divertita dal termine che ha usato.

Tornare a casa significa permettere l’apertura di quella porticina in fondo all'animo, dimenticata per tutto il resto dell’anno, e lasciare che i ricordi belli dell’infanzia riaffiorino e portino con sé anche tanta dolcezza. Ehi, non stupitevi, fa tutto parte della magia del momento! Sapete qual è la cosa più bella? Che anche le delusioni più o meno cocenti, se proprio non scompaiono del tutto,  almeno perdono d’importanza, Alleluia!


Ma se trascorrere il Natale con la famiglia può considerarsi tradizionale, passare gli ultimi giorni dell’anno e attendere l’arrivo del nuovo con gli amici, è fondamentale. E così, Aria si unisce al suo gruppo in montagna. Qui ritrova una vecchia conoscenza: Mirco, il fratello della sua amica del cuore.

 Quando si apre mi ritrovo davanti un paio di occhi verdi che conosco molto bene e per poco non mi prende un infarto.«Aria!»«Mirco!»Mirco non è solo Mirco. Mirco è il ragazzo per cui avevo una cotta. Il ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio e con cui credevo potessi fare per la prima volta l'amore. Mirco non è solo questo. Mirco è il fratello della mia migliore amica. Mirco è il mio segreto.

 Cosa accadrà? Mettete insieme la neve, il calore di un camino acceso, le complicità della notte e i giochi di società e avrete la risposta. Già, direte voi, è il solito cliché, che c’è di nuovo? Forse niente, è vero, ma è sempre bello rilassarsi leggendo un racconto tranquillo, senza pretese, magari proprio accanto al famoso camino acceso, o sotto un plaid, accovacciate sul divano del salotto, vicino all'albero di Natale che illumina e rallegra la stanza.

Un cadeau per trascorrere una mezz'ora in assoluto relax, sognare e godersi con anticipo l’atmosfera delle feste.
Buon Natale a tutti!




SABINA di C. DE MELO


Toscana, 1477. Nobile decaduta, la bella e passionale Sabina Rossi è costretta a sposare Tommaso, un ricco mercante di lana fiorentino, di molti anni più vecchio di lei. Grazie a questa unione viene introdotta nello sfavillante mondo della corte di Lorenzo de’ Medici. Una corte, quella del Magnifico, piena di artisti, intellettuali e musicisti. Intelligente, ribelle, passionale e adesso anche ricca, a Firenze Sabina incontra l’amore della sua vita, Massimo Reni, che però le nasconde un terribile segreto…
Una storia di passione, tradimento, e magia che ci trasporta nella Firenze della Congiura dei Pazzi e del terribile Savonarola, fino ad arrivare al Granduca Cosimo I. Un romanzo che non riuscirete a smettere di leggere.



Ambientata nel ‘400 sullo sfondo di una Firenze al massimo dello splendore sia artistico che politico, la storia di Sabina ci porta indietro nel tempo fino ai fasti della corte dei Medici.

La protagonista, già in giovane età, dimostra di essere diversa dalle altre donne dell’epoca. In confronto alla sorella, per esempio, Sabina risulta solare e intraprendente; ama la vita in tutte le sue sfaccettature e vuole viverla giorno per giorno. Innamorata dell’amore più che del ragazzo con il quale trascorre molte notti infuocate, rimane male quando il padre la costringe a sposare un uomo molto più grande di lei, Tommaso. Dopo aver compreso però le ragioni che spingono il genitore a chiederle cotanto sacrificio, la ragazza accetta di buon grado il suo destino. In fondo, il suo sposo non è poi così male. Da subito si dimostra gentile e innamorato e in più è un uomo ricco e politicamente forte, un toccasana per le cattive finanze del padre.

 “Mia cara Sabina, la tua bellezza e il tuo spirito indomito mi hanno incantato. Non vedo l’ora di incontrarti di nuovo. Fino ad allora accetta l’umile pegno che ti ho mandato. Il tuo servo, Tommaso”

 Le cose migliorano per tutti. Sabina, infatti, grazie al marito, conosce la famiglia più importante di Firenze ed entra in un mondo fino allora a lei sconosciuto. Resta subito affascinata dall'opulenza del palazzo della Signoria: i quadri e le sculture degli artisti più importanti la introducono in un mondo che lei ama da sempre. Infatti Sabina adora l’arte in tutte le sue forme, si diletta nella scrittura e non ultimo si dimostra interessata alla vita politica del marito.

La sua spigliatezza e il carattere deciso e indipendente, oltre alla bellezza, diventano i suoi punti di forza, il biglietto da visita importante che ben presto le fa guadagnare l’attenzione del grande Lorenzo de’ Medici.

 “Peccato tu sia nata donna. Altrimenti saresti stata una risorsa per la Repubblica.” Lei arrossì e lui continuò. “Tommaso è un uomo fortunato”“Grazie”“E io sono fortunato che lui si fidi di lasciarti in mia compagnia”“Non ha nessuna ragione per non farlo”

Il periodo di tranquillità viene interrotto da una serie di eventi luttuosi che getteranno lo scompiglio nella famiglia di Sabina. Grazie al suo carattere e con l’appoggio indiscusso di Lorenzo de Medici che la prende sotto la propria ala protettiva, la donna riconquista la fiducia e, superate le avversità, ritrova la voglia di vivere e di innamorarsi. Massimo Reni, così, entra nella sua vita e poi James, il conte di Rochester.

Sabina viaggerà, si troverà coinvolta in altre avventure più o meno belle subendo anche l’onta della violenza. Ma niente di tutto questo turberà il suo animo che fino alla fine dei suoi giorni resterà temerario e impavido.  
Sabina è una donna caparbia, sa ciò che vuole e come ottenerlo, in altre parole, una femmina “ante litteram”. Anche lei sogna un marito e dei figli, come le altre donne del suo tempo, ma diversamente da loro, si cala appieno nell’epoca in cui vive, vivendola fino in fondo. La forza del suo carattere però la rende anche un po’ contraddittoria. Mi spiego: Sabina è capace di grandi imprese, davanti al pugnale del poveraccio che tenta di rapinarla, per esempio, reagisce con molto sangue freddo, senza scomporsi, eppure sa che potrebbe non uscire viva dall'agguato. D’altro canto, invece, dimostra tutta la sua fragilità di fronte all'uomo del suo passato che l’assale sfruttando l’unica arma a disposizione: la violenza fisica.

Nelle relazioni con gli altri, poi, Sabina si mette a nudo, è schietta e leale e anche quando scopre il tradimento e il dolore che i segreti di solito suscitano, reagisce sempre allo stesso modo proseguendo per la sua strada a testa alta.

L’accanimento del destino, infine, la rende ancora più autentica. Il lettore non può fare altro che schierarsi al suo fianco per sostenerla nei momenti brutti e per gioire con lei in quelli belli. La voglia di emergere e trovare sempre una via d’uscita, fa di lei un personaggio positivo che non può non piacere. Sabina brilla di luce propria; la sua vita si sviluppa di pari passo con le vicende storiche del tempo, ampiamente spiegate nel libro. Alle volte, anzi, sembra anche che la storia del periodo prenda il sopravvento su quella del romanzo.

In un linguaggio semplice e scorrevole, la scrittrice mostra un perfetto spaccato della vita del quindicesimo secolo italiano e i personaggi storici si fondono con quelli inventati arricchendoli e completandoli. Ma tutti sono descritti e caratterizzati con meticolosità. L’unico forse lasciato a mio parere nell'ombra è proprio Massimo Reni. Il giovane romano pur ricoprendo un ruolo fondamentale nella storia, non riesce ad emergere. Se lo paragono a Tommaso, per esempio, o a Marco, non lo vedo all'altezza del ruolo come invece dovrebbe.

Tra i personaggi femminili spicca senz'altro Stefania, la nipote di Sabina dalla quale ha ereditato lo stesso spirito indomito e indipendente.

BLOOD KISS Black Dagger Legacy di J.R. WARD


Paradise, figlia del primo consigliere del Re, è pronta a liberarsi dalla vita restrittiva tipica di una femmina aristocratica. La sua strategia? Unirsi al programma di centro di formazione della Confraternita del Pugnale Nero e imparare a combattere per se stessa, pensare per se stessa ... essere se stessa. E 'un buon piano, fino a quando tutto va storto. La scolarizzazione è incomprensibilmente difficile, le altre reclute si sentono più come nemici che alleati, ed è molto chiaro che il fratello in carica, Butch O'Neal, alias il Dhestroyer, sta avendo seri problemi nella sua vita. E questo prima che lei si innamori di un compagno di classe. Craeg, un civile comune, niente di quello che suo padre vorrebbe mai per lei, ma tutto quello che lei potrebbe chiedere a un maschio. Quando un atto di violenza minaccia di sconvolgere l'intero programma, e l'attrazione erotica tra i due cresce irresistibile, Paradise è sottoposta  a prove che non avrebbe mai potuto prevedere- e parte chiedendosi se è abbastanza forte per affermare il suo potere ... sul campo, e fuori.


L’addestramento della Confraternita non è certo una passeggiata di salute, se ne accorgono presto i sessanta candidati, giovani vampiri dellaGlymera, che hanno aderito al programma. Anche Paradise, la figlia del primo consigliere del re della razza, dopo aver convinto il padre a lasciarla provare, è stata accettata insieme al suo amico Peyton. Come sempre accade, però, prima di poter entrare a far parte del corso, i presunti guerrieri devono superare un test d’ingresso per niente semplice. I Fratelli non fanno sconti, né si preoccupano di chi hanno di fronte: se vuoi far parte della Confraternita e restare vivo dopo uno scontro con gli umani o con i lesser nei vicoli bui di Caldwell, devi essere all’altezza dell’impresa che V e Butch hanno programmato. Un vero incubo, ve l’assicuro, in cui c’è poco da scherzare. Le pallottole che sibilano sono vere e le ferite delle povere reclute colpite sanguinano, eccome. I dottori hanno il loro bel da fare e alla fine, dei sessanta iniziali, sono solo in sette ad aggiudicarsi il diritto di entrare a far parte del programma. Ed è Paradise a vincere la sfida, a superare tutti i maschietti presenti, tra cui il bello e misterioso Craeg, e ad essere nominata Primus.

Prova ai ragazzi che noi non siamo uguali a loro, ma molto meglio. Non deludermi!
 Il corso non è meno difficile della prova d’ammissione, ma lei va avanti stoicamente sicura del fatto suo.
Tra Paradise e Craeg ben presto scocca la scintilla; l’attrazione diventa sempre più forte e la tensione erotica è subito alta, ma ad ostacolare il loro amore sorgono troppi impedimenti tra cui la differenza di classe. Craeg, infatti, è solo un civile, figlio di un muratore che nutre un odio viscerale per la Glymera e vuole solo vendicarsi della morte del padre.

Il romanzo, poi, si concentra su un altro dramma: il rapporto tra Butch e Marissa subisce uno arresto. Troppe sono le cause che alla fine fanno allontanare la shellan dal suo amato hellren, e tutte hanno come comun denominatore i segreti del passato. Il modo per superare la crisi c’è, ma non è così facile, anche perché non sempre si riesce ad aprirsi con il partner o a mettere a nudo la propria anima; i ricordi alle volte sono incubi che è meglio tenere ben nascosti. 

“Io non ti ho parlato degli incubi perché sono maledettamente scioccanti quando si presentano che l’ultima cosa che voglio è portargli in superficie quando non ci penso. […] e io mi sento come… se il solo parlarne, possa dar loro più potere su di me.”

 Ma come spesso accade, basta un avvenimento improvviso e tutto torna in superficie. L’arrivo al Porto Sicuro di una civile in fin di vita sconvolge l’equilibrio già precario di Marissa. La femmina è stata vittima di una violenza inaudita e a malapena riesce a respirare. Di lei non si sa nulla, né il nome, né la famiglia di provenienza. L’unica cosa certa è che la disgraziata ha urgenza di cure. Se ne occupa Havers il quale però, nonostante il pronto intervento, non riesce a salvarla. Marissa, sconvolta, sente forte la responsabilità di trovare il colpevole e per questo chiede aiuto a Butch (chi meglio di lui?). Tra colpi di scena, indizi, ripensamenti e confessioni  più o meno toccanti, ci si avvia alla scoperta dell’assassino. Già, chi sarà? Io lo so ma non lo dico. Lo scoprirete solo leggendo “Blood Kiss”.

Lo spin off della Confraternita del Pugnale Nero o se preferite, il primo libro dellaBlack Dagger Legacy, non si distacca troppo dalle storie riportate nella serie maggiore. Secondo quanto affermato dalla Ward, questi libri mostreranno i personaggi maggiori nei loro aspetti più intimi e presenteranno i nuovi arrivati. A mio giudizio il tentativo, per il momento, è pienamente riuscito.

Paradise e Marissa hanno molte analogie: prima di tutto sono entrambe esponenti dellaGlymera, si ribellano alle assurde regole che la loro classe sociale impone. Marissa ha sofferto molto dopo che Wrath l’ha rifiutata (Dark Lover), e i suoi simili l’hanno giudicata. Ma quello che le brucia di più è il ripudio da parte del fratello a causa del suo amore per Butch (Lover Revealed).
Paradise, d’altro canto, non accetta la sottomissione della femmina relegata solo al ruolo di moglie e madre, e così si mette in gioco inoltrandosi in un mondo prettamente maschile, per saggiare le sue capacità e trovare se stessa.
La ragazza è un bel personaggio, non c’è che dire, volitivo e caparbio, ma interessanti sono anche le altre reclute tra cui spiccano Peyton, l’amico d’infanzia, Axe, il ragazzo dall'aspetto gotico e l’espressione da killer e Novo, l’altra femmina del gruppo. Quello che non mi ha convinto è il protagonista maschile, Craeg. Perso nell'odio verso chi ha ucciso suo padre e assetato di vendetta, non riesce ad emergere nel romanzo. Nonostante sia bello e focoso, il ragazzo non affascina e per tutto il libro risulta in secondo piano, offuscato dallo splendore di Paradise.

In conclusione, però, vi consiglio la lettura di Blood Kiss se non altro anche per non perdervi le apparizioni colorite ed esilaranti di Lassiter, unico e inimitabile e per alcune scene, a volte toccanti, tra i vari personaggi. 

Quando lui si voltò, lei si lasciò sfuggire un grido. Perché gli stava guardando il culo nudo.
“Che c’è che non va?” Chiese interessato.
Coprendosi gli occhi lei disse, “Mi hai detto che indossavi qualcosa!”
“Certo, un sospensorio. Eh?”
Avanti così, zia Ward, continua a farci sognare! 

MISS DISASTER di Ellie Clivens


Inghilterra - Scozia, 1812
Che succede quando un duca arrogante e tenebroso incontra l’Originale della Stagione? Ebbene, può capitargli di essere interrotto durante un rovente tête-à-tête. E se la fanciulla in questione è la famigerata Miss Disaster, al secolo Charlene-Marie Duncaster? Allora Sua Grazia non ha scampo: prima viene assalito da due sicari, poi è costretto a fuggire portandosi dietro quella vera e propria calamita per i guai. Che sia bellissima è irrilevante; lui, Justin Clayburn, diciannovesimo Duca di Gredstone, ha ben altro a cui pensare! Eppure, tra oscuri segreti, armi sbandierate come ventagli ed esilaranti equivoci, si ritroverà a combattere contro il più insidioso dei nemici: l’amore.


Mettete insieme uno tsunami dalle sembianze di una ragazza non ancora maggiorenne e con una buona educazione militare, più simile ad un maschiaccio che ad una fragile fanciulla di corte, e un duca con tanto di pedigree, discendente direttamente da uno dei clan più famosi della Scozia, di oltre trenta anni, con una reputazione di uomo di mondo e un più che normale appetito sessuale e avrete confezionato il romanzo.

Miss Disaster è la storia frizzante dell’incontro tra i due protagonisti, apparentemente distanti tra loro. Lei, Charlene Marie Duncaster, vive con la sorella più piccola in una stanza subaffittata a casa del “cugino millemani” come lo definisce vista la sua fama di molestatore. Orfana dei genitori ha giurato di proteggere la piccola Sasha dalla salute cagionevole, a costo della propria vita. Il padre, una via di mezzo tra un diplomatico e uno 007, ha cresciuto i figli (tre maschi scomparsi non si sa dove e una femmina), inculcando loro la rigida disciplina militare. Per questa ragione Charlie (così la chiamano in famiglia), sa tutto sulla difesa personale e conosce a fondo ogni tipo di arma. Nella sua borsetta, infatti, al posto dei trucchi e belletti ci sono stelle a cinque punte, e sotto i vestiti, si nascondono sempre sia una pistola che un pugnale. Ogni volta che si sente in pericolo, Charlie ricorre alla tattica militare appresa dal padre, come quando incontra per la prima volta il duca Justin Antony Edward Gurgalan Isdemus Quinian Clayburn, Duca di Gredstone. (wow!, e chi più ne ha, più ne metta!).
A quel punto, Charlie avrebbe volentieri tagliato la corda, ma l’orgoglio le impedì di macchiarsi di una tale infamia. Richiamò alla mente le parole del padre – Un Duncaster non indietreggia mai, nemmeno di fronte alla morte! – e, temeraria, andò incontro al proprio destino fissando il titano per la prima volta negli occhi.

Fallito il suo tentativo di fuga, la ragazza non si perde d’animo e pur in preda al panico, affronta il nemico con dignità tipica di un vero militare. Suo padre ne sarebbe stato fiero.
Imponendosi di dominare il terrore che le serpeggiava sottopelle, si ripeté un altro dei motti paterni: mai lasciar trapelare la paura. […] Punto uno: Far credere al nemico che si prevedono imminenti rinforzi. «Freschetto, eh, stasera!» blaterò, fingendo una banale conversazione, per poi andare dritta al sodo: «Sto aspettando mio fratello». In fondo, non era neppure una menzogna. Che li stesse aspettando tutti e tre, per giunta da parecchi anni, era una verità inconfutabile.
Punto due: In caso d’inferiorità numerica, ricorrere alla diplomazia per evitare lo scontro. «Chissà dove si è cacciato Christopher! Magari torno al ricevimento per cercarlo, così sarete libero di…» […] Punto tre (benché, a rigore, papà l’avesse messo al primo posto): Valutare le proprie risorse e quelle dell’avversario.


Il rapporto tra i due, potete immaginarlo, dall’inizio si preannuncia pirotecnico e prosegue tra alti e bassi fino alla conclusione che, vi assicuro, non vi deluderà. Charlie sin dalle prime pagine si presenta per quello che è: una combattente nata, per nulla preoccupata della nomea di pasticciona che si porta dietro. Non si perde mai d’animo ma affronta le difficoltà a testa alta, prendendole di petto e reagendo con spirito indomito tanto da suscitare ammirazione in chi la circonda. L’ingenuità e l’innocenza dell’età da una parte e la forza di volontà e la caparbietà dall’altra fanno di lei un personaggio unico e speciale a cui nessuno può resistere. Se ne accorge presto il duca di Gredstone, un uomo alto quasi due metri, biondo e bello ogni oltre dire, il quale non rimarrà immune all’irruenza della ragazza e al suo fascino perché, tra le altre cose, Miss Duncaster è anche una bella donna.
Justine Clayburn, arrivato in città per scoprire chi ha ordito il complotto che ha coinvolto il gemello costringendolo al suicidio, prende il suo posto per portare avanti le indagini e si ritrova così a frequentare gli stessi salotti e le persone che conosceva il fratello. Ed è in una di queste serate che il nostro duca s’imbatterà in Miss Duncaster. La prontezza di riflessi della ragazza lo aiuterà a salvarsi durante un agguato.
Rimasto ferito, viene curato da Charlie e così ha inizio la loro storia. Da questo momento partono una serie di equivoci esilaranti che non tradiranno le aspettative del lettore. Il tira e molla tra i due andrà avanti per l’intero romanzo. La prorompente vivacità della nostra eroina e la sua incoscienza ammalieranno il duca, abituato a ben altri standard, a tal punto che non potrà più fare a meno di lei. Ma la loro love story non sarà semplice. Il romanzo, infatti, si arricchisce di suspense e di continui colpi di scena che vi terranno incollati al libro fino all’ultima pagina. E le sorprese continueranno anche nel finale con rivelazioni sconvolgenti che, sono sicura, vi piaceranno.
Miss Disaster è un romanzo storico diverso, originale, divertente e coinvolgente, una vera chicca da non lasciarsi scappare. Lo stile è unico, veloce e spumeggiante. Con l’alternarsi dei punti di vista la scrittrice arricchisce la trama rendendola travolgente e godibile. I due protagonisti sono perle rare, rese ancora più originali grazie anche al loro linguaggio frizzante e ironico, a volte scurrile, decisamente sui generis, con cui  riescono a rompere gli schemi.
«Avete ragione: vi devo le mie scuse» riconobbe, per amor di pace. «È stato un attimo di debolezza di cui mi pento amaramente» le concesse, per amor di pace. «Ora, però, smettetela di tenermi il broncio.»
Non l’avesse mai detto!
«Il broncio?!» L’Erinni honoris causa gli si piantò a un pollice di distanza, sollevandosi sulla punta dei piedi per potergli sputare in faccia: «Io non tengo il broncio, io sono furiosa marcia! E se vi aspettate di cavarvela così, siete più pazzo degli internati di Bedlam».
Pazzo?! Lui?! Parlava quella giusta!
Infuriato, Juz chinò la testa sino a trovarsi naso contro naso con la povera demente. «Se qui c’è un pazzo, non sono certo io. Più che perderla, voi, la bussola, non l’avete mai avuta: vi limitate a dare i numeri, altro che segnare il Nord! E per cosa, poi? Per un nonnulla!»
«Luridissimo verme!» lo apostrofò l’esagitata, per giunta ad alta voce, anzi, con un grido bell’e buono, a tutto beneficio del vicinato (vecchietti sordi inclusi). «Un nonnulla?! Vi sembra niente quello che mi avete fatto?»
Be’, adesso la misura era davvero colma. «Sì, proprio un nonnulla» le ripeté a muso duro.
«Voi… voi… voi siete uno sporco insetto strisciante, un emerito topo di fogna, un fetido ammasso di sterco, un… un…»
Ogni singola, amena definizione era stata accompagnata da una rabbiosa ditata sul suo stomaco…

Che posso dire di più? Non lasciatevelo scappare, ve lo consiglio!

Interview : Tiffany Reisz




Hello Tiffany, It is an honor for me to have the opportunity to interview you,  one of my favorite writers. Thanks  you for agreeing. First of all, let me say that I adored all of your books, especially those of the Original Sinners. You are able to show and let us know the world of BDSM  and you have described it through extraordinary and original characters. With your books, you were able to give us  a particular and realistic love story. For me it is the best  and the most beautiful  love story ever written. I never read something so exciting like this before. How did you do that? I mean, how did you get the idea?
Are you born as a writer of erotica or you did prior experience with other genres?
If I was born writing erotica, I would have been an even weirder baby than I was. THE SIREN is my first published full-length novel and it’s erotic-romance (sort of but not entirely). So for my publishing career, I’ve always  written a variation of romance and/or erotica and/or erotic romance and/or romantic erotica.
Why the name The Original Sinners?
It was inspired by the Euthymics song “Missionary Man.”

How long did you take to give birth to the idea of a so special novel like this?
I had the idea for THE SIREN in 2003, I believe. Long time ago. I wrote many many drafts of it over six years until I finally thought it was good enough to let an agent or editor see it.

The characters are wonderful, Have you inspired to someone in particular or they come out from your mind?
Zach was vaguely inspired by actor Jason Isaacs. All the rest of them are pure works of fiction even if they do have bits and pieces of real people I know. Wes has a lot in common with my friend Sparky. Nora has my sense of humor. I once dated a six-foot-four blond sadist.
How much of you we can find in them?
Søren has my theological leanings. Kingsley has my cynicism. Nora has my humor. Wes and I are both Kentuckians. That sort of thing.

In “The Siren” I am left speechless when Søren came on stage, a priest with that kind of inclination… it was not easy for me to accept it. But then going forward, he turned out the fantastic character and I loved him unconditionally. Only someone like him can love like that. Wow!
A priest is a sadistic and vicious! Let me say that you have ventured. (OMG!) Did you never think of daring  too much? Why this choice?
While writing THE SIREN, I knew Nora had a mysterious ex-lover. I had no idea who he was or what he did for a living. I did know Nora was very secretive about him and that she liked to hang out in Catholic churches. I put two and two together and realized her mysterious  ex-lover had to be a priest. Only explanation for her quirks.
Do you believe in God? Are you catholic?
Of course I do. Of course I am.

You said that with “The Queen” would have ended the series, is it the truth? Tell me no, please, you would be happy the fans all over the world.
It’s the last book for now. I do have a Christmas novella starring Søren and Magdalena that’ll be out this December, a free story. As for more full-length novels, that’s up to my publisher and the universe. I can’t write more books if my publisher doesn’t want to pay me for more, and they are quite happy with eight for now. If the books keep selling and continue to sell then maybe in the future they’ll be open to another Original Sinners book.

Which of the characters in the series is who you loved the most?
I can’t really play favorites as I love them all. But writing Søren is the most fun. The minute he steps into a scene, the drama heightens.

Have you ever thought: Oh my God, What have I done! I could have changed something in the story ...? I mean, have you ever had any regrets?
Not really. In the beginning I assumed only kinky people would read my books so I wrote for a kinky audience. Once I realized I had vanilla readers too, I started explaining things a little more so vanilla readers would understand the process of BDSM and the reasons for it better. But that’s about it.

You have a good theological culture, haven’t you? The dialogs and the disquisitions about the Holy Scriptures between Søren and Eleanor are so fantastic and it’s amazing how you managed to make it from a narrative point of view.  You have made the characters real and alive. How do you feel now that you have written the last act in the series?
I started writing THE SIREN when I was in seminary so yes, I have a very theological mind. I feel fine. I have tons and tons of books I want to write and I’m very excited about my next book THE BOURBON THIEF which will come out next summer. It’s a Southern Gothic marriage-of-convenience family secrets sort of books. I think Original Sinners fans will adore it.
Many of us love Griffin and Michael. Their relationship is so tender and strong at the same time. But, I know women who miss Wesley. Could I ask if he and Laila are stay together? 
As of now Wes and Laila are still together. I can’t say they’ll be together forever only because I haven’t written about them yet.

I ask you to greet us giving us the hope that one day you will return to write of The Original Sinners again.
Like I said, I’m writing a Christmas story with Søren and Magdalena. So yes, there is hope. There’s always hope at Christmas!

I thank you for your patience and I wish you well.
Thank you! Spank you!

IL MAESTRO D’ELEGANZA di Cecilia Ryan


Quando Beau Brummell, maestro d’eleganza di corte, incontra un bel soldato a un ballo pieno di gente che ha iniziato ad annoiarlo, ha in mente solo una breve relazione e l’opportunità di dimostrare che l’abito fa il monaco. Toby, però, si rivela essere non solo bellissimo, ma anche un amante gentile e generoso e Beau presto finisce con l’innamorarsene. Malgrado all’inizio abbia acconsentito ai piani di Beau per permettergli di divertirsi, il geloso Principe Reggente dà un ultimatum: Toby deve tornare in Francia o qualcuno rischierà l’accusa di tradimento. Sapendo che Toby non ha molte speranze di sopravvivere alla guerra, Beau inizia a sprofondare nella depressione e nei debiti. È sicuro che lui e Toby non si rivedranno mai più...



Mi piacerebbe essere ricordato come l’uomo che ha donato al mondo Beau Brummell. È improbabile che farò molto altro degno di nota.
Sir George Brummel detto Beau è realmente esistito ed è considerato da tutti come il padre del dandismo. Elegante non solo nel vestire ma anche nei modi, George Brummel era famoso per le sue battute intelligenti e mordaci e quando entrava in una stanza o partecipava ad un evento, diventava il fulcro della serata e la sua luce offuscava tutto il resto. Essendo un uomo di eccelsa cultura, diventò presto consigliere del re Giorgio IV, principe di Galles. Il rapporto tra i due fu da sempre altalenante ma non sappiamo se effettivamente tra loro ci sia stato qualcosa di più di una sana amicizia. Ad ogni modo, Lord Brummel fu uno degli uomini più ammirati e stimati dell’Inghilterra del diciottesimo secolo. La sua presenza alle feste era sempre richiesta e, dovunque andasse, il maestro d’eleganza non deludeva mai.

Il breve racconto di Cecilia Ryan inizia proprio ad uno di questi ricevimenti di corte dove, molto spesso però, è la noia a farla da padrona. Non questa volta! La presenza del soldato Toby, reduce dalla campagna di Francia in cui si è distinto come eroe, accende le fantasie di tutti i presenti.

Chi attirò la mia attenzione, invece, fu un giovane uomo in uniforme militare che sembrava cercare di mimetizzarsi con le piante di aspidistra senza grande successo, data la sua giacca rosso brillante da fuciliere e i suoi arruffati capelli biondi che risaltavano fra il crema e il dorato del resto del salone.
Cosa c’è di peggio che vedere un giovane avvenente vestito in modo a dir poco imbarazzante e incapace di valorizzarsi? Se poi si tratta dell’uomo dell’anno, l’eroe che diventerà il simbolo della nazione, allora ci si ritrova davanti a un grosso problema. Bisogna intervenire e correre ai ripari al più presto. Il principe George sa che solo Brummel, il maestro d’eleganza, può compiere il miracolo e così gli lancia la sfida che viene raccolta senza indugio.

Ma lascialo in mano mia per qualche tempo, lascia che lo rimetta a nuovo: allora avrai la cosa perfetta da mostrare alla folla. Un autentico eroe di guerra che li colpisca e intrattenga. Per riportare il Paese dalla nostra parte.”  […]“Rientra davvero nelle competenze di un maestro d’eleganza?” “Io direi di sì, Giorgio. Chi se non io? In chi altri potresti confidare per creare un esempio di grazia e buone maniere, partendo dalla materia prima più grezza nel giro di... un mese?” “Facciamo due settimane e consideralo un affare fatto. Mi metterò d’accordo io con il suo colonnello.”
Il rapporto tra Beau e Toby si tramuta subito in una relazione bollente.
“Vuoi farmi fare una rotolata, vero?” Sbattei le palpebre, quindi feci ciò che qualsiasi gentiluomo come si deve avrebbe fatto al posto mio. “Sì, ne avevo l’intenzione.”

Il soldato è bello, non c’è che dire, e Brummel rimane affascinato dalla sua freschezza e dalla figura possente che ben si presterà all’opera di “restauro”, se così vogliamo dire. Ben presto Toby abbandonate le giacche dai colori sgargianti e ripulito, da cima a fondo, incarnerà al meglio la figura dell’inglese di gran classe. Il re però, intuendo cosa c’è dietro un tale cambiamento, impone a Lord Brummel di lasciare il suo giovane compagno. Toby sarà richiamato per una nuova campagna militare. Beau, a malincuore, dovrà accettare.


“Allora finisce così?” “Direi di sì,” rispose di nuovo con il suo accento spontaneo. Il mio stomaco si strinse in modo sgradevole per la facilità con cui accettava la cosa, perché mi ero convinto che i suoi sentimenti per me fossero intensi come i miei per lui, e dovetti rifugiarmi in un vicolo per rigettare.


Il sentimento che lega i due protagonisti è tale da causare uno enorme sconvolgimento nella vita di Lord Brummel il quale, dopo la partenza del suo amato, perde la voglia di vivere. Il nostro amico passa le serate a giocare e a sperperare tutto il suo patrimonio. Caduto ben presto in rovina, ha la fortuna di essere aiutato da Anvalney, un suo vecchio amico che gli starà vicino nel corso degli anni almeno fino a quando perderà l’appoggio del re e sarà costretto a fuggire da Londra,
Si rifugia a Parigi pronto a ricominciare e l’impresa non sembra per niente facile.
Dopo dieci lunghi anni George Brummel rivede Toby, il suo amore, e tra i due, nonostante i segni indelebili lasciati dal tempo, esplode di nuovo la passione. È tempo di spiegazioni, ognuno aveva creduto morto l’altro e si era dato per vinto. Il destino, però,  ha dato loro una seconda possibilità che adesso non si lasciano sfuggire.

Il racconto breve è un bellissimo spaccato della vita di corte. Saltellando tra finzione e realtà la Ryan riesce a cogliere l’atmosfera frivola del tempo e ce la lascia assaporare e gustare attraverso dialoghi puliti e ironici dei personaggi e le descrizioni deliziose dei salotti frequentati dai dandy. L’eleganza, palpabile tra le righe del racconto, ci avvolge accompagnandoci fino all’ultima pagina. 

“Indossiamo sempre una camicia pulita al mattino, anche se quella del giorno precedente non si è macchiata. I vestiti già indossati puzzano, e un Dandy non puzza.”
Le lezioni di moda e di vita si alternano nel racconto e l’immagine che ne scaturisce è quella di un periodo fantastico in cui, è vero, si prediligeva l’apparenza ma che al contempo è diventato il segno distintivo di una generazione.

 Detto con molta franchezza, ero di fatto entrato in quella stanza insieme al massimo oggetto di desiderio di tutti gli uomini che vi si trovavano, anche quelli più inclini alla compagnia femminile. Era quasi come entrare in un covo di lupi che indossavano pantaloni, e ognuno di loro sbavava un po’ per l’affascinante nuovo arrivato, che nessuno riconosceva. Suppongo si aspettassero che, com’era successo con Byron prima di lui, avrebbero tutti ricevuto le attenzioni di Toby.


Nella realtà la vita di Lord Brummel non fu tutta rose e fiori, il gioco lo portò alla rovina e in seguito diventò pazzo. Morì da solo.
Nella novella, come leggerete, le cose prenderanno una piega diversa e grazie all’amore ritrovato, il nostro eroe vivrà il resto della sua esistenza in serenità.

Ah, la potenza dell’amore!
Se qualcuno che mi conosceva in Inghilterra mi vedesse ora, forse faticherebbe a riconoscermi da quanto sono cambiato. Ma se mi riconoscesse, vedrebbe che sono felice.

MIO di Mary Calmes


Trevan Bean ha un lavoro che da illegale sta diventando spaventoso, un ragazzo che potrebbe non essere sano di mente, un angelo custode che in realtà potrebbe essere l’incarnazione del male. A questo si aggiunge la ricomparsa della famiglia che aveva allontanato il suo ragazzo, minacce di morte, un rapimento e il tentativo di mettere soldi da parte per realizzare un sogno. Trevan ha davvero molte gatte da pelare, ma si sente all’altezza della sfida: ha promesso a Landry un lieto fine e Landry lo avrà, sempre che qualcuno non louccida!E potrebbe accadere.
Landry Carter era una bambola rotta quando si erano conosciuti due anni prima, ma è diventato un compagno in grado di stare accanto a Trevan... almeno per la maggior parte del tempo. Ora che la vita di Trevan ha preso una piega spaventosa – e Landry viene rapito – Trevan deve continuare a sperare che l’amore di Landry rimanga saldo di fronte a questa nuova sfida, perché non ci sarà lieto fine se Trevan dovrà proseguire da solo.

Trevan Bean e Landry Carter sono i protagonisti di un amore meraviglioso e travagliato allo stesso tempo. Il primo, un bel ragazzo di colore, alto e pericoloso, lavora come “esattore” per un’organizzazione illegale di scommesse. Passa le serate a preoccuparsi che tutti rispettino i termini di pagamento delle quote e soprattutto delle tempistiche. Cerca di condurre gli affari senza eccedere, anche se ha tutte le carte in regola per farsi rispettare all’occorrenza. 
Aveva bisogno di me, così come io ne avevo di lui. Nessuno mi aveva mai amato sul serio. Gli uomini mi guardavano e vedevano un ragazzo senza un lavoro ‘vero’, un ragazzo con un semplice diploma di scuola superiore, un ragazzo senza futuro e prospettive. Sembravo spaventoso, pericoloso e cambiavano strada. Nessuno si era mai preso la briga di conoscermi, di scoprire i miei progetti o quello che volevo dalla vita. 
Volevano solo garanzie. Nessuno avrebbe costruito un futuro con me all’infuori di Landry.
La sua vita non si può certo definire tranquilla e se si pensa al suo privato, beh, allora si capisce quanto Trevan ami vivere pericolosamente. 
Il suo compagno, Landry, è un ragazzo bellissimo, biondo con gli occhi verde azzurro, alto ma molto fragile psicologicamente. Terzo figlio di una famiglia molto ricca, abbandona tutto e tutti perché non accettato per le sue inclinazioni sessuali. Il padre, infatti, dopo il suo coming out, lo disconosce tagliandogli i viveri, così che il giovane Lan sarà costretto ad abbandonare il college che sta frequentando e a trasferirsi a Detroit arrabattandosi, alla bell’ e meglio, per sbarcare il lunario. 
Landry Carter era alto un metro e novanta e aveva capelli biondo scuro, ondulati, che non stavano mai a posto. Aveva qualcosa come otto ciuffi ribelli che andavano ognuno per conto proprio. Erano anni che aveva rinunciato a domarli. Ora semplicemente li lavava, ci metteva qualche prodotto e li lasciava andare dove volevano. Non aveva molto importanza però, perché quando lo guardavi, erano i suoi occhi a catturarti: grandi, scuri ed espressivi, erano due sfere verde blu che sembravano dimezzarsi quando era felice. Le pieghe del suo sorriso erano già profonde nonostante avesse solo ventisei anni. Resi meravigliosi da malizia e umorismo, quegli occhi brillavano costantemente come se nascondessero un segreto, e uomini e donne erano attratti da lui come le api dal miele. Landry aveva un aspetto lascivo e irresistibile, riempiva una stanza con la sola presenza.

Consapevole dell’avvenenza del suo aspetto fisico, Landry diventa una prostituta e frequenta molte feste per guadagnare. Ed è in una di queste che Trevan lo incontra. Dopo aver parlato con lui, mette in chiaro subito la sua decisione di averlo tutto per sé e la loro convivenza ha inizio. Trevan capisce subito i numerosi problemi del compagno, le sue instabilità emotive, i suoi sbalzi d’umore, le crisi quasi isteriche e sa quanto sia difficile stargli accanto.
Ferito, perduto e solo, aveva raccolto le sue cose e se n’era andato. Per tutta l’estate era passato dalla casa di un amico a un’altra, fino a che non aveva capito che le cose sarebbero migliorate con l’aiuto del consulente all’orientamento del liceo e grazie ai finanziamenti della scuola dove era stato accettato: l’Università del Michigan. Aveva sempre pensato di fuggire nella parte opposta del Paese, ma non si era aspettato di doverlo fare senza un piano di salvataggio. Landry sapeva benissimo chi era già a quindici anni, e nonostante i suoi amici gli avessero detto che era tutto ok, che i suoi genitori l’avrebbero accettato e amato, e i suoi fratelli e sua sorella non gli avrebbero mai voltato le spalle, un angolino della sua mente non ci aveva mai creduto. Così, benché triste e devastato, si era rassegnato al tradimento di una vita che gli aveva promesso che avrebbe avuto sempre una famiglia dalla sua parte.


Nonostante tutto, l’amore che Trevan prova per lui è tale da fargli superare gli ostacoli. Gli rimane accanto e con la pazienza che solo chi ama veramente ha, lo aiuta a crescere. Pian piano che il tempo passa, Landry acquista una maturità tale e la calma necessaria per ricostruirsi e inventare di nuovo la sua vita. Riesce ad aprire una gioielleria e a vivere con i ricavati delle sue produzioni. La sua esistenza non potrebbe andare meglio di così, ma tutto precipita quando la famiglia lo reclama. La comparsa di Chris, suo fratello, che lo invita a tornare a casa mettendolo al corrente delle precarie condizioni fisiche della madre, destabilizza l’equilibrio ancora labile del ragazzo.
Landry stava bene, si sentiva a posto, fintanto che ogni cosa filava liscia, tutto rimaneva in ordine, i rumori, la luce e il tempo scorrevano il loro ritmo immutato. Ma se qualcosa cambiava, se un ricordo del passato provocava una ferita, allora era possibile che andasse in tilt. Il crollo nervoso che avevo appena sedato era il suo modo di reagire agli inconvenienti della vita, almeno fin da quando lo conoscevo. Era stato così sin da quando ci eravamo incontrati.
La decisione da prendere non è semplice e a complicare ulteriormente le cose intervengono altri fattori. La situazione in cui si viene a trovare Trevan a causa del suo lavoro fa precipitare gli eventi e la necessità di cambiare aria diventa la scelta migliore. 
Ma l’incontro con la famiglia Carter non sarà una passeggiata. L’impatto con la loro opulenza produrrà in Traven non pochi problemi. 
“Questo è il motivo, capisci? Il denaro è il motivo, il principale, come sempre.”
“Soldi.” Dovetti scervellarmi. Io non ne avevo; ero cresciuto in una famiglia povera, finendo sul lastrico dopo la morte di mio padre. Non ce n’erano mai stati abbastanza. Non sapevo nulla del denaro.

Il denaro insieme alla stranezza dei componenti della famiglia di Landry e la loro ambiguità saranno fondamentali per il proseguo della storia. 
Il romanzo è ben scritto e i personaggi sono perfetti e ben delineati. La storia d’amore colpisce per l’intensità e la forza del loro sentimento basato sul possesso reciproco dal quale, sia Traven che Landry, non possono prescindere. Qualora venisse meno questa consapevolezza, infatti, la vita di entrambi sarebbe sconvolta irrimediabilmente. E anche se tra i due è Traven il più forte, la sua condizione cambierebbe se perdesse il compagno.
“A volte mi basta respirare la tua stessa aria per calmarmi, e a volte ho una voglia irresistibile di torcerti il collo. Quando voglio vederti, vengo a trovarti, quando vorrei ucciderti, vado via. Ci sono alcune persone dalle quali non sono andato via, T, quindi non permettere a nessuno di dirti che non sei speciale. Sei fottutamente speciale.”
Tutto perfetto se non si prendono in considerazione alcune magagne. Peccato, per esempio, che non siano stati approfondite le vicende importanti che, a mio parere, avrebbero arricchito il romanzo rendendolo completo. La velocità con la quale sono state liquidate, invece, fanno di “Mio” un libro normale ma non eccellente. Sarebbe stato meglio limitarsi a descrivere il ménage senza puntare alla suspance  che risulta invece forzata e inutile ai fini del racconto.

THE SHADOWS di J.R. Ward


Titolo: The Shadows
Serie: Black   Dagger Brotherhood#13
Autore:
 J.R.  Ward
Editore: NAL/Mondolibri
Genere: UrbanFantasy, paranormal romance
Mese d'uscita: Settembre 2015

Trez "Latimer" in realtà non esiste. E non solo perché la sua identità venne creata per far sì che un Ombra potesse vivere nei bassifondi del mondo umano. Venduto dai suoi genitori alla Regina della S'Hisbe quand'era solo un bambino, Trez scappò dal Territorio per trasformarsi in un magnaccia e spacciatore a Caldwell, NY per anni, per tutto il tempo sempre in fuga da un destino di schiavitù sessuale. Non ha mai avuto nessuno su cui poter fare assolutamente affidamento... tranne che suo fratello           iAm.
L'unico obiettivo di iAm è sempre stato quello di salvare il fratello dall'autodistruzione, e crede oramai di aver fallito. Fino a quando l'eletta Selena non entra nella vita di Trez, che comincia a cambiare le cose... ma ormai è troppo tardi. L'impegno di accoppiarsi con la figlia della regina esige il suo pagamento e non c'è nessun posto dove correre a nascondersi e nessuna possibilità di negoziazione.
Intrappolato tra il suo cuore e un destino per cui non si è mai offerto volontario, Trez deve decidere se mettere in pericolo se stesso e gli altri, o se lasciarsi per sempre alle spalle la femmina di cui è innamorato.
Ma poi una tragedia inimmaginabile colpisce e cambia tutto. In bilico al di sopra di un abisso emotivo, Trez deve trovare una ragione per andare avanti, o rischia di perdere per sempre se stesso e la sua anima. E iAm, in nome dell'amore fraterno, si trova di fronte ad un sacrificio estremo...


Il tredicesimo capitolo della serie della Confraternita del Pugnale Nero ci racconta le vicende di Trez e iAm, i gemelli Ombra. Di loro si è detto molto nel corso della saga, ma qui la Ward ci permette di conoscerli a fondo, attraverso le loro debolezze e i punti di forza. Alla fine del libro anche voi, come me, rimarrete piacevolmente stupiti, tanto da annoverare i Mori tra i vostri personaggi preferiti. 


Le Ombre sono una delle cinque sotto razze dei Vampiri, tra le più antiche, e vivono a nord di Caldwell in un territorio poco distante dalla colonia dei Symphath. Anche loro, come questi ultimi, sono costantemente monitorati dai Fratelli per via del loro carattere bellicoso. Il popolo della s’Hisbe basa la sua potenza sulla forza dei muscoli e delle armi. I soldati sono preparati per sostenere le lotte più dure che difficilmente perdono. La società è matriarcale e i matrimoni sono combinati secondo il volere delle stelle. Ed è proprio per questo gioco astrale che Trez è predestinato, fin dalla nascita, a sposare la principessa del Territorio e ad allungare, così, la tradizione delle sovrane.

Venduto da piccolo dai genitori alla regina, Trez ha vissuto come un prigioniero di lusso nelle galere del Palazzo e ogni suo tentativo di cambiare lo status quo è stato facilmente rintuzzato con la minaccia di far male alle persone care. Individuato il suo punto debole in iAm, non è stato difficile per s’Ex, il capo delle guardie della regina conosciuto anche come il boia, tenerlo a bada, ma non per molto. È di dominio pubblico come le Ombre siano arrivate a Caldie e cosa facciano per vivere, quello che non si sa è che il tempo per la fuga sta volgendo al termine e il nostro cioccolatino dagli occhi a mandorla a breve dovrà adempiere al suo dovere, ma per il momento la sua vita sarà al limite del lecito. Toccherà al fratello iAm guardargli le spalle.

Dalla torre di guardia, iAm guardava il fratello che faceva uscire Selena dalla macchina e la portava davanti al radiatore. Non sapeva che canzone stesse sonando, e non gli importava. Si limitava a guardare quei due ballare insieme e muoversi come un solo corpo, a tempo di musica, tenendosi stretti.
La vita dissoluta subisce una brusca sterzata quando Trez incontra l’eletta Selena. Tra i due, come accade sempre in questi casi, è amore a prima vista, e come di prassi, anche qui c’è un impedimento, anzi ben due, che rendono difficile la loro relazione. Trez ha un passato non molto limpido che lo bracca e una spada di Damocle che oscilla sulla sua testa. Non sarà mai libero e non avrà la possibilità di garantire alla sua eletta ciò che merita. Selena, dal canto suo, ha le ore contate e un futuro nebuloso. La loro unione è destinata a morire sul nascere tanto che i due protagonisti alla fine decidono di intraprendere strade diverse.
Il distacco durerà nove mesi in cui ognuno di loro continuerà la propria vita senza però smettere di pensare all’altro. E proprio quando la rassegnazione sembra farla da padrone, ecco che qualcosa cambia e il destino crudele li riporta insieme, anche se per poco. Consapevoli di ciò che accadrà, decidono di non sprecare neanche un secondo vivendo intensamente il loro amore che, mai come in questo libro è reso drammatico, forte, intenso, passionale e commovente. Al diavolo le conseguenze! Trez indosserà gli abiti del bravo ragazzo e regalerà alla sua regina momenti indimenticabili.


"Dimmi ed esaudirò il tuo desiderio"

 "Vorrei andare al Circle the World."

 
[…]
"Il palazzo più alto di Caldwell! L’ho visto in TV una volta, tenevo compagnia a Layla nella sua stanza. Puoi sederti accanto alla vetrata e avere la vista su tutta la città mentre mangi,"
Il moro ci appare ora diverso, capace di forti e nobili sentimenti e tanto coraggioso da affrontare a testa alta sofferenze e rinunce. Non ci saranno armi da usare questa volta perché la lotta che dovrà ingaggiare avrà solo un vincitore: il fato.
Conoscendo il pensiero della Ward, sappiamo per certo che le elette diventano protagoniste se sono caratterialmente importanti. Nessuna lo è più di Selena la quale ci appare, infatti, subito caparbia e sicura di sé. Consapevole dei propri limiti, l’eletta non tralascia i suoi doveri e da femmina di valore qual è, affronterà a testa alta ciò che le riserverà il destino. Il tempo non le permette di fermarsi e respirare. Condannata a raccogliere in fretta i frutti che la vita le offre, dimostra tutta la sua forza non solo nella relazione amorosa, ma anche nei rapporti con gli altri.

"Se qualcuno potesse prendersi una parte della mia gamba per salvarmi, così da poter rimanere qui con le persone che amo, lo farei in un secondo. Quindi sì, penso che tu sia molto fortunato." […] "Non sprecare il tempo che ti resta. Lo so che ti fa male e non ho dubbi che tu sia arrabbiato per la situazione in cui ti trovi. Ma io mi metterei al tuo posto in un battito di ciglia."

Tutti si accorgono del suo grande cuore e si adoperano per rendere possibile la sua felicità. La famiglia, com’è logico nei momenti del bisogno, è compatta e vive con apprensione l’intera vicenda. Da Manny a Wrath, da Vishous a Rhage, tutti sono solidali e coinvolti al punto che per qualcuno la vicenda lascierà strascichi inattesi (lo scopriremo in “The Beast”). Persino la Vergine Scriba, mai come ora così impotente, dà il suo apporto per la realizzazione del sogno dei due amanti. Quando si parla di famiglia, la prima persona che viene in mente è iAm, qui descritto in maniera eccelsa. Il Moro dimostrerà ancora una volta la sua nobiltà d’animo. Per la felicità del gemello sarà disposto a prendere il suo posto e ad annullarsi. Ma anche in questo caso sarà il Fato a muovere i fili e quello che finora sembrava impossibile per lui, si realizzerà in modo inaspettato.
Intanto la vita a Caldwell continua e per i Confratelli le preoccupazioni non mancano. Comincio col dire che finalmente vedo il Re vestire i panni di vero leader della razza, e i Fratelli in procinto (ed era ora) di tornare in strada a combattere contro i Lesser e non solo. (Nel prossimo libro però, cara zia Ward, dacci un po’ di adrenalina e di sangue! In fondo loro nascono guerrieri).
Poi ci sono i Bastardi alle prese con le lotte interne e le gelosie che li porteranno sull’orlo di imprevedibili crisi di nervi e a sconvolgimenti impensabili. E tanti saluti all’equilibrio interno!

Non nascondo una certa curiosità sul vantaggio che potranno apportare alla storia i giovani personaggi (Paradise, Peithon e Craeg). Qui li vediamo alle prese con le iscrizioni al nuovo centro di addestramento della Confraternita. Il loro entusiasmo nell’affermare i propri diritti di emancipazione (Paradise) e il mistero che li avvolge (Craeg) mi fanno ben sperare per il proseguo della saga. Ne sapremo di più a dicembre quando verrà pubblicato “Blood Kiss”, il primo spin off della serie.
Logica e bellissima è la conclusione della storia. Lo so che la maggior parte di voi non sarà d’accordo, ma credetemi, non poteva andare diversamente. Il lieto fine, in fondo, c’è ed è dato dal messaggio finale: la fiducia nel futuro. Nonostante le avversità non bisogna mai perdere la speranza. Per quanto mi riguarda, non è cosa da poco.  



BOUND TO DARKNESS di Lara Adrian


Carys Chase è abituata a seguire le proprie regole e a lasciarsi guidare dal cuore—non importa il parere gli altri. Una rara femmina della Stirpe che può uscire alla luce del giorno, testarda, la bella Carys è una delle più potenti della sua razza. Vive appassionatamente e ama senza limiti, specialmente quando si imbatte nel letale guerriero della Stirpe e lottatore in gabbia, di nome Rune. Imbattibile nel ring, Rune vive in un mondo brutale di sangue, ossa e morte. Ha scelto i suoi nemici fuori e dentro l'arena, gestisce i suoi segreti profondi e turbolenti quanto il suo passato. Un pericoloso maschio solitario sopravvissuto, attraverso i pugni e le zanne, Rune non ha mai permesso a nessuno di avvicinarsi così tanto a lui...fino a che è arrivata Carys. Ma quando i corpi sepolti nel suo passato emergono minacciando il suo presente, Rune deve scegliere se tradire la fiducia di Carys o porla nel mirino della battaglia che nessuno di loro può sperare di vincere da solo.

Le colpe dei padri ricadono sui figli” potrebbe essere la massima per introdurre il nuovo libro della Adrian. “Bound to darkness”, il nuovo capitolo della serie della Stirpe, ci parla di Carys Chase, figlia di Sterling, il capo della sede di Boston, da qualche tempo legata sentimentalmente al maschio della Stirpe, Rune, un lottatore del club “La Notte”.


Nei libri precedenti abbiamo letto di quanto poca simpatia provassero per lui il padre e il gemello di Carys, e come considerino pericolosa per lei la sua vicinanza. Al cuor non si comanda, si sa, e come accade in questi casi, la giovane femmina della Stirpe non vuol sentir ragioni. Lascia il quartier generale dell’Ordine, in rotta con i genitori, e si stabilisce nell’appartamento che prima condivideva con l’amica Jordana, trasferitasi in seguito all'unione con il guerriero Nathan, il potente vampiro di prima generazione (“Il desiderio della notte”), figlio di Corinne e di Hunter (“Il bacio immortale”).


È comunque difficile per la romantica e ribelle Carys eludere la sorveglianza del padre. Infatti, ogni sera al club due o più guerrieri sono presenti per tener d’occhio la ragazza. Lei comunque non si lascia sorprendere e, grazie al dono dell’invisibilità ereditato dalla madre, fa perdere le sue tracce. L’amore è più forte di ogni altro legame, e Carys e Rune si amano profondamente, ma qualcosa non va come dovrebbe: Carys vorrebbe unirsi a lui definitivamente e rimane sorpresa ogni volta dal rifiuto di Rune. C’è qualcosa di torbido nel passato del guerriero, che non gli permette di legarsi a lei come vorrebbe.
Il mio passato mi corre dietro, Carys. Non ne ho mai parlato. A nessuno. Non prima di te. Non posso cambiare quello che ho fatto e chi sono. C’è del sangue sulle mie mani che non potrà mai essere lavato via”
La sua continua reticenza e la difficoltà ad aprirsi, alla fine, li farà dividere. Il vampiro non riesce a confessare cosa lo turba e anche quando viene messo alle strette, non dice tutto, nascondendo una parte fondamentale della sua vita precedente. Carys decide allora di tornare a casa dai suoi; il loro rapporto è compromesso.
Nel frattempo l’Ordine continua la caccia ai pericolosi membri dell’Opus Nostrum, l’organizzazione criminale che da qualche tempo minaccia di far saltare l’ancora problematico equilibrio tra i vampiri e gli umani. Il capo è Fineas Riordan, un vampiro senza scrupoli che, con l’aiuto del fratello e di un sostenuto gruppo di guerrieri letali, ha intenzione di spacciare droghe pesanti nel mondo umano. Ma la sua opera di destabilizzazione non si ferma solo a questo, purtroppo. La scia di morti che si lascia dietro è senza precedenti e la tensione tra le due razze è ormai al limite. Non rimane a Lucas, il Gen Uno e capo dell’ordine, che intensificare la ricerca per sgominare i nemici al più presto e per farlo si avvale dell’aiuto di tutti i suoi guerrieri.
Nel frattempo i nostri giovani protagonisti non possono vivere a lungo lontani e così si riavvicinano. Proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto tra Carys e Rune, e il guerriero accetta di essere presentato alla famiglia di lei, arrivano i soldati di Riordan a distruggere l’idillio nel peggior modo possibile. Rapiscono Rune sotto gli occhi disperati e increduli della ragazza che, dopo aver compreso l’atroce verità che a fatica il suo maschio le nascondeva, riesce a mettersi in salvo e a dare l’allarme. Seppur fuori di sé per la sconcertante rivelazione, Carys non può abbandonarlo e dopo aver convinto il padre a intervenire e a trattarla come un’adulta, lo affianca nella lotta contro l’Opus Nostrum. Chiamati da Lucas, tutti i guerrieri di Boston si spostano in Inghilterra e lì, tra rapimenti, minacce, rivelazioni sconcertanti e lotte all’ultimo sangue, si conclude la storia. Come? Beh, direi che vi conviene leggerla, lo consiglio.
Il nuovo capitolo della fase dei giovani figli dei guerrieri della Stirpe non delude come i precedenti, anche se forse, tra i tre finora pubblicati, questo è il più scontato. Non manca certo la forte dose di sesso e di sangue che ci attrae nei libri della Adrian, e soprattutto la spietata cattiveria degli antagonisti, una garanzia per il successo della serie.


Le scene della lotta sono forti come sempre e vedere combattere Carys è la novità che ci voleva. Finalmente una femmina tiene testa ai terribili assassini con tutto l’odio e il sangue freddo tipica dei guerrieri dell’Ordine! Orgoglio del padre, muterà sotto si suoi occhi, diventando l'agognato soldato formidabile su cui tutto l’Ordine potrà contare.
La porta di entrata era spalancata. Carys era ferma fuori in pieno sole. Aveva qualcosa in mano, Una camicia sbrindellata. Intorno a lei, nella brezza del mattino, vorticava una nube di cenere scura. Svanirono nel nulla quando Chase la fissò senza parole. Allora Carys si voltò. Lo guardò oltre le spalle, le zanne snudate, gli occhi in fiamme con ambra fusa. Chase respirò a fatica appena la vide […] Invece trovò una Valchiria vendicativa, con il vento che le muoveva i capelli come una tempesta, e i brandelli di ciò che restava del suo nemico strette nella sua presa letale.
Vedere Chase poi, così amorevole con la sua famiglia, è meraviglioso. Da una parte lui è un vampiro letale e intelligente, dall’altra un marito e un padre irreprensibile. La famiglia è tutto, lo capiscono bene i nostri protagonisti e l’amore trionfa sempre anche se il prezzo da pagare sarà alto. Una nuova coppia sta per formarsi, quella tra Brynne, la sorella di Tavia nonché compagna di Staerling Chase, e Zael, l’immortale di Atlantide.
Sono Ezikael, in caso ti vergognassi a chiederlo. Gli amici mi chiamano Zael”
Si girò verso di lui “In quel caso, ciao Ezikael. Io sono Brynne”
[…] “Distratta, vivace e sprezzante. Davvero intrigante!”
Arrogante, presuntuoso e insolente. Davvero prevedibile!”
Prevedibile?” Ridacchiò. Questa è una delle cose di cui sono stao raramente accusato”
Il siparietto tra i due è spassoso e molto promettente. Se son rose, fioriranno. Non ci resta che aspettare.

THE BOURBON KINGS di J.R.Ward


Per generazioni, la famiglia Bradford ha indossato il mantello dei re del Bourbon del mondo. La loro ricchezza sostenuta ha offerto loro prestigio e privilegio - così come una divisione di classe conquistata a fatica sulla loro tenuta tentacolare, Easterly. Sopra c’è una dinastia che secondo le apparenze rispetta le regole di buona fortuna e buon gusto. Sotto, c’è il personale che lavora instancabilmente per mantenere impeccabile la facciata dei Bradford. E i due mondi non dovrebbero mai incontrarsi.
Per Lizzie King, capo giardiniere di Easterly, attraversare la linea che li divide, ha quasi rovinato la vita. Innamorarsi di Tulane, il figliol prodigo della dinastia del bourbon, non era quello che lei intendeva o avrebbe voluto - e la loro rottura amara è servita solo a dimostrare quanto avesse ragione il suo istinto. Ora, dopo due anni di lontananza, Tulane è finalmente tornato di nuovo a casa, portandosi dietro il suo passato. Nessuno verrà risparmiato: non la bella e spietata moglie di Tulane; non suo fratello maggiore, la cui amarezza e il risentimento non conoscono limiti; e soprattutto non  il Patriarca Bredford, pugno di ferro, un uomo con poche morale, meno scrupoli, e molti, molti segreti terribili. Quando le tensioni familiari – sia quelle professionali che quelle private - esplodono, Easterly e tutti i suoi abitanti vengano gettati nella morsa di una trasformazione irrevocabile, e solo il più scaltro sopravvivrà.

Vizi privati e pubbliche virtù. Mai massima è stata più azzeccata per descrivere ciò che accade nella famiglia Baldwine. Certo ad essere precisi, direi che di virtù ce n’è ben poca, al contrario, i vizi abbondano e non risparmiano nemmeno uno dei protagonisti del romanzo. La prima impressione che si ha scorrendo le pagine del libro è quella di un ritorno al passato. E qui mi rivolgo alle lettrici dai quarant’anni in su, a quelle che come me hanno seguito e amato le avventure di Dallas o Dynasty, telefilm in voga negli anni ’80. Bene, si può accostare la storia della famiglia Baldwine a quella degli Ewing e dei Carrington senza problemi. Premetto che le saghe famigliari esercitano su di me un fascino particolare. Gli intrighi, i segreti, le passioni più o meno morbose e gli incidenti sono gli ingredienti che, aggiunti ad una buona dose di suspance, formano un mix esplosivo che, se ben architettato, determina il successo di una fiction o, come nel nostro caso, di un libro. La Ward mette da parte per un attimo le vicende dei vampiri della Confraternita del Pugnale Nero per dar vita, attraverso la sua sapiente penna, ad una nuova saga contemporanea che già dal primo libro sembra racchiudere in sé un grande potenziale. Lo possiamo definire un romanzo democratico in cui il mondo dei padroni e quello della servitù si mischiano dando vita a vari tipi di relazioni, tutte molto complicate. Procediamo con ordine.
Ci troviamo a Charlemont in Kentucky, nello stato del Bourbon, a Easterly, la residenza della famiglia Baldwine, proprietaria della Bredford Bourbon Company, una delle più grandi compagnie produttrici degli Stati Uniti. Lane, il terzo figlio dei coniugi William Baldwine e Virginia Elizabeth Bradford Baldwine, che da due anni vive a New York e passa il suo tempo a guadagnare soldi giocando a poker, viene richiamato a casa perché le condizioni di salute, peraltro già precarie, della madre si sono improvvisamente aggravate. Tornare per Lane significa riaprire ferite ancora non del tutto rimarginate: un matrimonio sbagliato alle spalle ancora da risolvere, una relazione con il capo giardiniere, Lizzie King, troncata in malo modo e una situazione famigliare non proprio idilliaca.
Lane, bello e ricco, non ha mai nascosto la sua passione per le belle donne e così, nonostante sia legato a Lizzie, corteggia e seduce Chantal, figlia di un amico di famiglia, da sempre attratta dalla bella vita e dai soldi. La mette incinta ed è costretta a sposarla, ma la loro unione non funziona e Lane decide di lasciarla subito e di scappare a New York tagliando i ponti con tutti.
Lizzie King rimane a lavorare alla proprietà e anche se ancora non si riprende dalla rottura del loro rapporto, è ancora innamorata di lui e quando lo rivede non riesce a resistere. L’antica passione non è ancora assopita, basta poco per riaccendere il fuoco e ricominciare, ma non sarà facile per loro due. Infatti, Chantal Baldwine, una donna senza scrupoli, messa alle strette dal suo redivivo maritino, non accetta di buon grado la richiesta di divorzio e farà di tutto per tenersi stretta la porzione di paradiso a cui è abituata. Le due donne sono agli opposti e i loro incontri sono a dir poco esplosivi. E il povero Lane dovrà combattere non poco prima di riconquistare l’amore della sua vita.
“Il suo profumo era il Coppertone, non Chanel. Le sue scarpe erano Merrel, non Manolo. Il suo orologio era Nike, non Rolex. Per lui, lei era la donna più bella e ben vestita che avesse mai visto.
Purtroppo, lo sguardo nei suoi occhi era quello di sempre.”
La famiglia Baldwine non è conosciuta per l’armonia e la lealtà. L’aria che si respira tra le pareti dell’immensa tenuta non è mai stata leggera e allegra. Lane se lo ricorda bene, fin da piccolo lui e i suoi tre fratelli hanno subito la violenza e le angherie del padre padrone e l’indifferenza e l’assenza di una madre sempre troppo malata e relegata a letto in uno stato semi vegetativo. Il patriarca è William Baldwine, un uomo senza scrupoli, violento ed egoista, capace di azioni riprovevoli e inimmaginabili che rivolge anche contro la sua stessa famiglia. In seguito al matrimonio con Elizabeth Bradford, diventa il capo incontrastato della Bradford Bourbon Company. La sua condotta inadeguata e sconsiderata, però, ha portato la proprietà sull’orlo della bancarotta. Per salvare il salvabile, è costretto ad ipotecarla e a ricorre ad azioni riprovevoli come quello di far interdire la moglie malata e gestire così il suo capitale, o lasciare nelle mani dei rapitori sud americani il primogenito, Edward, o far sposare la figlia più piccola, Gin, con un uomo violento ma pieno di soldi. 
La moglie, Virginia Elizabeth, è inesistente, rinchiusa nella sua camera, costantemente sedata e drogata. I coniugi Baldwine hanno quattro figli, o almeno così sembra fino a questo momento: Edward, Max, Tulane e Virginia (Gin).
Edward, il maggiore, da tutti considerato il più bello, intelligente e abile in fatto di numeri, ora è un uomo distrutto nel fisico e nella psiche. Sopravvissuto al suo rapimento, ha conosciuto quanto fosse grande l’odio del padre nei suoi confronti. Fin da piccolo è lui quello che subisce da sempre le torture da parte del padre. Ora vive lontano da Easterly e si occupa, quando è sobrio, di cavalli.
Ama da sempre Sutton Smythe, la figlia del magnate delle distillerie della zona. Tra loro c’è un sentimento forte anche se platonico, che dura da molto tempo e che finalmente si concretizza in un modo a dir poco rocambolesco. Edward ha un modo tutto suo di ricordarla; il suo amico Beau gli manda ogni settimana escort per tirargli su il morale. Unica regola da seguire è che tutte devono avere qualcosa che gli ricordi Sutton. Ma quando un giorno è proprio lei a bussare alla sua porta, le cose si complicano. L’amplesso sarà memorabile, ma i problemi tra loro, però, non si risolveranno tanto facilmente. 
…”La porta si aprì lentamente… e qualcuno apparve dall’altro lato, in piedi direttamente sotto la luce del portico[…] il cuore di Edward smise di battere e cominciò a martellare. “Stavolta ci hanno azzeccato- disse a bassa voce, “finalmente Beau ha fatto la cosa giusta”
La donna sbatté le palpebre. “Scusa?”…
Max, il secondogenito, il facinoroso, l’anima ribelle della famiglia, è andato via di casa da tempo ed è scomparso, nessuno sa che fine abbia fatto. 
Gin, la sorella minore, molto simile alla Lucy di “Dallas” per capirci, è la ragazzina con la smania di crescere e una voglia da soddisfare. Passa da un letto ad un altro con il chiaro scopo di farla pagare all’amore della sua vita, l’avvocato di famiglia Samuel T. Lodge, il quale si comporta esattamente come lei. Il sentimento che li unisce è morboso, basato su ripicche, rincorse e screzi nel corso degli anni. 
“Ti amo!” sussurrò. […]
“No!” Lui disse ad alta voce. Poi La guardò con occhi freddi e socchiusi, come se stesse guardando un nemico. “Prima di tutto non ti credo, va bene? Penso che tu voglia manipolarmi e secondo io non permetterò mai che mi moglie manchi di rispetto a suo marito come tu potresti fare…”
Gin ha avuto una figlia da lui all’età di sedici anni ma si è guardata bene dal dirglielo e ora che Amelia è un’adolescente, diventa ancora più difficile gestire il segreto. Minacciata dal padre, è costretta a fidanzarsi con il ricco e violento Richard Pford IV, erede della Pford Liquor and Spirit Distributors, Gin chiede a Samuel di sposarla. Al suo rifiuto, si vede costretta ad accettare il perfido rimpiazzo, il quale per festeggiare la notizia, la violenta. Quando l’avvocato capisce che nonostante i loro problemi non può fare a meno di lei, torna sui suoi passi. Purtroppo però, arriva tardi e saputa la notizia dell’avvenuto fidanzamento, si consola presto, proprio davanti ai suoi occhi. Di drammi ce ne sono a iosa, come si può vedere e tanto per non farci mancare niente, ci sarà tempo anche per due presunti suicidi, quello della segretaria del padre e William stesso. La morte del patriarca sancirà la fine della famiglia Bradford Baldwine?  Che ne sarà della proprietà?
Lane sembra il solo che può rimettere insieme i cocci della famiglia, ormai allo sbando e anche se non ci crede molto all’inizio, con l’aiuto di Lizzie e grazie all’incoraggiamento di Miss Aurora, la governante che lo ha cresciuto come fosse una madre, si convince e resta. Non sarà facile riscattare la proprietà messa sotto ipoteca, né rimettere insieme una famiglia che sembra ormai al declino. Inoltre, Lane dovrà scagionarsi dall’accusa di aggressione nei confronti della moglie, incinta di nuovo. Tra inganni, colpi bassi, tradimenti e morti sospette, la storia si avvia alla conclusione con tanti interrogativi irrisolti che ci spingeranno verso il prossimo atto e da quello che ho potuto leggere nell’estratto posto alla fine del romanzo, posso affermare, senza ombra di dubbio, che non deluderà le aspettative, ve lo garantisco. 
Nel baillamme generale c’è solo un punto debole: la protagonista femminile, Lizzie. Sembra troppo debole e delude proprio nel momento in cui dovrebbe invece dimostrare il contrario e schierarsi al fianco del suo uomo nel momento più critico. Avrà alla fine il suo riscatto, ma non sarà sufficiente a renderla simpatica. Peccato! Lane merita qualcosa di meglio.
“Tu credi veramente che possa fare una cosa del genere ad una donna?”
Ovviamente no, pensò, ma rimase in silenzio…
"Lizzie, rispondi alla domanda”
“Non sono affari miei.”
Dopo un lungo momento. Lui annuì:” Ok, Va bene allora” Si avvicinò alla porta per lasciarla passare…
Per il resto il romanzo è perfetto, la storia intrigante e le situazioni coinvolgenti. Che ne sarà della famiglia Baldwine? Non ci resta che attendere il prossimo anno per scoprirlo. Nel frattempo, spariamo che il libro venga tradotto e pubblicato in Italia al più presto.

THE QUEEN di Tiffany Reisz



Collana: Original Sinners: the White Years
Data di uscita ebook: 27 ottobre 2015
C’era una volta…
 Nora e Søren fecero un fatidico accordo, se lui avesse dato il suo “tutto”, lei gli avrebbe dato il “per sempre”.
È finalmente arrivato il momento di mantenere le loro promesse.
Senza soldi e senza opzioni di lavoro dopo il suo esilio durato un anno, Eleanor Schreiber accetta di unire le forze a quelle di Kingsley Edge, il re del Kinky. Dopo il suo primo assaggio di potere come dominante, Eleanor seppellisce il suo vecchio “io” sottomesso e si trasforma in Padrona Nora, la Regina Rossa. Con l'aiuto di un misterioso giovane uomo, con mezzi poco leciti, Nora si scrolla di dosso una rivale astuta nel suo tentativo di diventare la Dominatrice più rispettata e più temuta del mondo sommerso. Mentre i nuovi amanti e il sapore dolce della libertà inebriano Nora, lei è tentata di volta in volta da Søren, il suo unico amore e l'unico uomo che rifiuta di inchinarsi a lei. Ma quando Søren accetta un nuovo incarico clericale in un paese pericoloso, deve fare una scelta straziante: la regina manterrà il suo trono e lascierà andare il suo amante, o baratterà la sua corona per il collare di Søren?
Con una sconvolgente confessione finale, viene forgiato l’ultimo anello della saga del Peccato Originale. È il capitolo conclusivo di UNA STORIA DI SALVEZZA, SACRIFICIO e di una moltitudine di cicatrici.



Nel gioco degli scacchi, il pezzo più importante è quello del re, sebbene sia anche il più vulnerabile all’attacco, ma la regina, senza dubbio, è il più potente, capace di muoversi in lungo e in largo sulla scacchiera senza restrizioni di sorta. La piccola introduzione serve per capire meglio la storia dell’ultimo libro della serie del “Peccato Originale”.
Ci troviamo ancora in Scozia e dopo aver assistito al matrimonio (chi ha letto “The Virgin” sa di cosa sto parlando), Nora raggiunge Søren in cappella per stargli vicino e aiutarlo a superare le tre ore e mezza più lunghe della sua vita, quelle che lo separano da ciò che più teme: qualcosa che modificherà la sua vita per sempre.



 Per ingannare l’attesa non c’è cosa migliore che immergersi nei ricordi, gli ultimi, quelli di dieci anni prima, i più tormentati per tutti i nostri eroi, compreso Kingsley.
Ormai la giovane Eleonor è cresciuta, ha abbandonato Søren da un po’. Il distacco traumatico la costringe a fuggire dalla città e a nascondersi, così dopo aver trascorso un anno rinchiusa nel convento dove vive sua madre, riesce a rimettere insieme, a fatica, i pezzi della sua vita. Una volta tornata nel mondo civile, Eleonor ha bisogno di un posto in cui stare e soprattutto di un lavoro e così si affida anima e corpo a Kingsley Edge, il re del mondo sommerso. 

 “Quando Søren mi parlò di te la prima volta, io ti definii la sua principessa. Ed egli disse no, tu eri una regina. Io scoppiai a ridere. Ma l’anno scorso quando tu ed io siamo stati insieme, quando tu mi hai tagliuzzato e mi hai bruciato e lo hai fatto con il sorriso sulla faccia… Io avevo sbagliato e lui aveva ragione. Tu sei una regina…”
Grazie agli insegnamenti del francese e forte dell’esperienza precedente,  la giovane donna scoprirà la sua vera indole. Basteranno pochi mesi e il tempo della sottomessa Eleonor Schriber tramonterà. Dalle sue ceneri nascerà Nora Sutherlin, la dominatrice.


Ma il cammino verso la popolarità, la potenza e la ricchezza, è costellato da incontri e scontri più o meno duri dai quali Nora uscirà vincente e più forte che mai.

Questa è la donna che può entrare in ogni stanza, cercare tra la folla l’uomo dalla faccia più affascinante, guardarlo negli occhi e sapere che se lo porterà a casa tirandolo al guinzaglio.

Così inizia la storia della più famosa dominatrice dell’ ”Ottavo Cerchio”, colei che dispenserà ore di dolore e piacere a pagamento diventando in breve tempo la più corteggiata e pagata Padrona in tutta la città. L’ex sottomessa coronerà il sogno di poter contare sulle proprie forze per la realizzazione del suo futuro.

“Tu sarai la mia regina e in un anno avrai tutto il denaro e il potere che avrai mai potuto desiderare…”

Dopo aver annichilito la domme del momento, ne prende di diritto il posto e lo scettro, confermandosi come la migliore in assoluto.
Il passato, però, è sempre lì, dietro l’angolo a ricordarle qual è il suo posto. Nora sa che dovrà fare i conti con Søren, la cui ombra ingombrante minaccia di ostacolare la sua ascesa. Il prete non perde occasione, ad ogni loro incontro, di reclamarla e di farle rivivere in un’ora tutto quello cui ha rinunciato decidendo di lasciarlo: “Torna da me” le ripete in continuazione e Nora, per quanto tentata, resiste anche se una piccola parte di lei, quella che ancora non riesce a dimenticare, la fa vacillare. I ruoli si capovolgono e per quanto ancora intrecciati, ognuno di loro è consapevole del cambiamento. Ma mentre Nora acquisisce forza e indipendenza, Søren appare indebolito e senza più la sua proverbiale sicurezza. Nora vorrebbe salvarlo, ma per tornare chiede una sola condizione, quella che lui non è disposto ad accettare per il momento. La risposta, infatti, è sempre la stessa: un no secco e disperato che li allontanerà sempre di più. Di scontri ne avranno tanti, tutti duri, caldi, e appassionati. Nora riuscirà a superarli ma nulla la salverà dal pagare a caro prezzo la propria emancipazione.


 “Lo sai, la regina è il pezzo più importante sulla scacchiera.”“ Lo so. E il re è il più vulnerabile:”"C’è una persona più forte del re e della regina insieme”“Chi?”“L’uomo che muove i pezzi.”

 Già, e quando anche quell’uomo non sarà più lo stesso, l’equilibrio tra le parti si sgretolerà irrimediabilmente così come i rapporti, un tempo forti e indissolubili, ora saranno compromessi e porteranno il meraviglioso trio alla rovina.
Søren non perdonerà Kingsley per lo scherzetto che gli ha giocato. Il tradimento è tale da rendere difficile ricucire lo strappo tra loro e l’unica soluzione che si intravvede all’orizzonte è solo una: allontanarsi per sempre. Senza più la guida di Søren, Nora e Kingsley cadono nel panico più assoluto. Cosa faranno? Che ne sarà di loro?

“Se lui morisse lì… io non sarei capace di vivere senza di lui. Lascerei passare tre giorni, poi mi pianterei una pallottola nel cervello.”
“Kingsley, tu…”
“Tu sei più forte di me, tu puoi vivere senza di lui, io no…”

Nel gioco degli scacchi è la regina a muoversi in difesa dei pezzi, e questo è di gran lunga il più importante. Il re è in pericolo, tocca a lei trovare una soluzione. Il suo sacrificio potrà riequilibrare ogni cosa. Ma si sa, l’imponderabile è sempre in agguato, attento a colpire al momento giusto e senza pietà e allora anche quel sacrificio può risultare vano.
Il ricordo dei tempi passati finisce qui, il resto è cosa nota. Il presente vi sconvolgerà lasciandovi a bocca aperta così come i nostri protagonisti, ma ne varrà la pena, credetemi. 
Dopo aver concluso il romanzo, ho avuto modo di comprendere meglio gli avvenimenti accaduti nel primo libro della serie: “The Siren”: il comportamento assurdo e spietato di Søren, per esempio che, alla luce dei fatti, vi garantisco, giustificherete. Ma cosa accadrà dopo che si saprà la verità? Chissà, magari la Reisz, un giorno, ce lo racconterà. Per adesso godiamoci l’ultimo atto che vi assicuro, vi appassionerà come i precedenti.



Immagine gentilmente offerta dalla pagina italiana: The Original Sinners series Italia- Peccato originale by Tiffany Reisz

BEAUTIFUL BELOVED (Beautiful Bastard #4) di Christina Lauren

La storia di Sara Dillon e Max Stella, protagonisti di Beautiful Player, prosegue a gonfie vele. Dopo il matrimonio sono diventati genitori e ora, con un pargolo di pochi mesi, sembrano irriconoscibili. Famosi per il loro stile di vita esibizionista e senza freni, devono fare i conti con la quotidianità e con il desiderio, sempre più forte, di tornare a essere quelli di una volta. Pagina dopo pagina sarete catturate dalla loro nuova vita, mentre tentano di trovare un equilibrio tra le nuove responsabilità che l’essere genitori comporta e le avventure emozionanti e sensuali di cui non sanno fare a meno. Attorno a loro il solito gruppo di amici che non invecchia mai, anzi, con il tempo migliora, e non risparmia ironia e divertimento. Un’unica avvertenza: sconsigliato ai deboli di cuore!


Quando si dice che un figlio ti cambia la vita! È proprio vero e sembrano comprenderlo bene anche i coniugi Stella, una volta diventati genitori. La piccola Annabelle è nata da soli quattro mesi e il mondo di Max e Sara è stravolto così come le loro abitudini. Che adorino la figlia è un dato di fatto, loro stravedono per la piccola e non perdono occasione per dimostrarle tutto il loro affetto.
Dal di fuori la loro è quello che si dice la famiglia modello: un padre affettuoso, una madre presente e una figlia che cresce come meglio non potrebbe. E allora, ci chiediamo, cosa c’è che non va? 
Presto detto: il ménage ha subito un duro colpo, uno di quelli difficili da gestire specialmente per una coppia come quella di Max Stella e Sara Dillon abituata a grandi prestazioni. Il sesso è diminuito, addirittura scomparso. Lui ha paura di farle male e lei ha perso fiducia in se stessa. Si accontentano di poco: Max trova sexy assistere all’allattamento della figlia e Sara adora e letteralmente sbava vedere la sua piccola dormire sul petto nudo del padre. 
Come si fa a rimediare? E soprattutto, quanto tempo passerà prima di tornare ad amarsi come un tempo?  L’argomento causa non poca frustrazione e necessita di soluzione. 
“Questa è una conversazione davvero seria. Latte materno, perversione, matrimonio e sesso con i bambini di mezzo. Ce la fai a gestirla? Quand’è che sei diventato uomo William?”
Ci vorrà tutto l’aiuto possibile da parte di amici e parenti e, dopo vari tentativi, Max e Sara riusciranno a ritrovare la loro intimità riprendendo quel discorso trasgressivo e sensuale che da sempre caratterizza la coppia. 
“Era surreale la velocità con cui la mia mente passò dalla realtà quotidiana di pannolini o investitori, di biberon e contratti, alla realtà di quello spazio privato- e piuttosto illegale- in cui venivano solo i clienti più ricchi e ben ammanicati per indulgere nelle loro fantasie voyeuristiche più oscure.”
Basta poco per ritrovare la serenità e riprendere il discorso interrotto con il parto. Dare spettacolo, ecco ciò che i coniugi Stella amano. Non c’è niente di meglio che esibirsi nel loro club lasciando agli altri solo l’esteriorità. I sentimenti e le cose che fanno la differenza sonno ben custoditi all’interno della loro dimensione casalinga e lì, nessuno può entrare.
“Nessun altro l’avrebbe mai vista dare alla luce nostra figlia o radersi le gambe nella vasca. Nessun altro l’avrebbe mai vista dormire, rannicchiata attorno a un cuscino nel nostro letto, o allattare nostra figlia alle quattro del mattino. Perciò i proprietari di quegli occhi là fuori che la guardavano disfarsi sotto di me neanche tra un milione di anni sarebbero riusciti a darle quello che le davo io. Niente eccitava Sara più della mia totale adorazione per lei.”
Il racconto è uno spaccato di vita coniugale, senza pretese, una lettura prettamente estiva, che attraverso un linguaggio semplice e scorrevole può far trascorrere un’oretta in tranquillità sotto l’ombrellone in attesa del bagno o della lezione pomeridiana di Zumba.

ROMA 46 D.C. VENDETTA di Adele Vieri Castellano

ROMA 46 D.C. VENDETTA di Adele Vieri Castellano


Contraccambiare il male ricevuto con il male peggiore. Questo è ciò che ha spinto un uomo misterioso a compiere l’atto più nefando. Marco Quinto Rufo questa volta non dovrà combattere guerre, né affrontare feroci barbari ai confini dell’Impero, perché la vendetta ha bussato alla sua porta e pretende un tributo di sangue. Non il suo, né quello di sua moglie ma quello di un essere  indifeso che il vile, oscuro, nemico gli ha sottratto. Lui che non teme nulla e nessuno dovrà  affrontare il Male Supremo, faccia a faccia, in una partita a due che avrà un solo vincitore ma non un solo protagonista. Perché in quei giorni oscuri e terribili, l’amore riuscirà a sconfiggere l’odio e un suo germoglio nascerà nel cuore dell’arciere siriano Arash Tahmurat…


Marco Quinto Valerio Rufo ti dice niente?
Personalmente è una garanzia. Il senatore romano, ma prima ancora il legionario, un guerriero, la cui forza e intelligenza traspaiono ad ogni movimento. Fin dall’inizio Rufo ha affascinato oltre che per il suo aspetto, soprattutto per il suo carattere e per il gran cuore che in questa occasione viene messo davvero a dura prova. 
Rufo è abituato alle battaglie crude e intense, quelle in cui ha guardato in faccia la morte tante volte e altrettante l’ha domata lasciando ai suoi nemici il privilegio di assaporare l’amaro abbraccio. 
Lo abbiamo conosciuto, all’inizio di questa meravigliosa serie, come guardia del corpo di Caligola, e una volta a Roma, si è lasciato catturare dalle spire dell’amore. Livia lo ha stregato, fin da subito, riuscendo alla fine ad ammansire il lupo.   
Rufo è il capo indiscusso anche quando veste la toga da senatore e parla all’imperatore Claudio come se fosse un suo pari. Si è guadagnato il rispetto del divino Cesare con l’onestà e la lealtà, e con esso anche l’invidia dei suoi pari. 
Rufo è un marito fedele, un padre amorevole che diventa spietato e senza misericordia quando affronta il nemico. Quando è chiamato a combattere la battaglia più aspra, non delude. Si rivela marito compassionevole e padre ferito alla costante ricerca di riprendersi ciò che gli è stato tolto e salvare quello che gli rimane. 
Tutto precipita all’improvviso: la notte avvolge la casa del senatore e la gelida e spietata mano del nemico arriva a colpire proprio al cuore della sua famiglia, in maniera inaspettata. Non ci può essere un orrore peggiore della perdita di un figlio, lo comprende bene Rufo ma ancora meglio Livia. Nel suo dolore composto appare maestosa e decisa. Non abbandona l’idea di essere sconfitta, la sensazione di aver perso una parte del suo cuore non la sfiora che per alcuni momenti. Il suo primo pensiero è quello di lasciarsi morire, è comprensibile, ma subito dopo, grazie anche al supporto del marito, reagisce come solo una madre sa fare. Dopo il primo lungo attimo angosciante in cui il mondo scompare, la vita perde ogni significato e non esiste alcun appiglio cui agganciarsi per restare, c’è sempre l’amore, incondizionato e disperato, la roccia su cui salire per prendere fiato e ricominciare a sperare. Rufo e Livia vivranno momenti d’angoscia e di tensione, ma mai saranno abbandonati dalla speranza e dalla forza dell’amore che li spingerà ad andare avanti uniti come non mai.
“Fa di me ciò che vuoi, non mi importa. Ma sappi che, se mi impedirai di seguirti, richiudendomi da qualche parte, non ti perdonerò mai. Hai capito, Marco Quinto Rufo? Mai.”

Rufo e Livia non sono soli nella ricerca più dura della loro vita. I compagni, i guerrieri, coloro che si sono distinti al fianco del condottiero germanico in tante battaglie, ora si uniscono all’uomo colpito nel profondo dell’animo e insieme rimarranno fino alla fine. Tra questi ritroviamo molte facce conosciute come Tassus, fedele amico di Rufo.  Il suo aiuto si rivelerà ancora una volta prezioso; l’arciere siriano: Arash Tahmurat, anche lui pronto a sacrificarsi per il bene della causa. 
Ben presto il suo cuore palpiterà non solo per l’ardore della lotta, ma anche per l’amore puro e incondizionato nei confronti di una fanciulla, un’eletta. Mirta, questo è il suo nome, vittima inconsapevole della cattiveria umana, si adopererà affinché la colpa della madre venga cancellata e lo farà con coraggio, tipico delle donne del panorama dei romanzi storici della Castellano. Dalla crisalide dell’innocenza, ben presto scaturirà una donna determinata che per amore e per giustizia si trasformerà nell’eroina del romanzo. I due protagonisti scopriranno pian piano quanto sia inspiegabile e forte il sentimento che li legherà per sempre.
“Ti domandi perché il sole sorge, i fiumi vanno verso il mare o perché la luna illumina la notte?”
C’è poi la piccola Valeria che incarna i pregi e le doti dei suoi genitori. Lontana dal suo ambiente e dai suoi cari, vive la sua avventura senza perdersi d’animo. 
Per la prima volta, da quando ho memoria, devo ammettere di non aver incontrato nel personaggio negativo niente di affascinante. Impossibile quando ci trova davanti al malvagio per eccellenza, perché non c’è nulla di attraente in un disgraziato, passatemi il termine, che rapisce un bambino. Allora ci si esalterà alla fine e magari ognuno di noi si immedesimerà in Rufo immaginando i modi più atroci possibili in cui la mano possa distruggere l’infame.
La forza dell’amore così come la fede e l’amicizia sono le componenti che animano la storia che si snoda attraverso dialoghi e sensazioni che ci colpiscono e ci prendono fino al sospirato epilogo. A proposito dell’epilogo, sono ansiosa di rivedere Messalla e Raganhar e affermo che anche io, come il principe germanico, non ho dimenticato la notte da Calpurnia, ma per alti motivi, ovvio.

GUARDAMI, TOCCAMI, STRINGIMI di Tiffany Reisz


In principio, c'era lui.
Prima di dicventare la più grande dominatrice di Manhattan, Nora Sutherlin era solo una ragazza di nome Eleonor.
La ribelle Eleanor dagli occhi verdi non ha mai incontrato una regola che non ha voluto infrangere. E' stanca del fanatismo religioso di sua madre e dei limiti della scuola cattolica, e dichiara a tutti che non andrà mai più in chiesa. Ma il suo primo incontro con il bello e magnetico Padre  Søren Stearns e della sua motocicletta italiana, per leè è un momento fondamentale. Improvvisamente, la Messa quotidiana sembra una ricompensa, e la sua punizione è il dolore che prova quando sono separati. Lui è intelligente e perspicace e sembra conoscerla intimamente fino al midollo. Eleanor è consumata e sa che non può essere una cosa giusta.
 Ma quando un errore disperato costa quasi tutto ad Eleanor, è Søren che interviene per salvarla. Lei giura di ripagarlo con assoluta obbedienza ... e tutto un mondo si apre davanti a lei quando lui le rivela tutti i suoi segreti più profondi.

Il pericolo può essere gestito, il dolore, accolto con favore. Tutto sta per iniziare.


Il quinto romanzo della serie era atteso da tanti qui in Italia per molte ragioni. La storia, nei libri precedenti, era arrivata alla conclusione logica alla quale la maggior parte di noi auspicava: Nora ha scelto Søren, Kingsley e le gioie e i vizi del mondo sommerso, per sempre. La fase rossa finisce con il trasferimento dei protagonisti a New Orleans e molte novità. Per rispondere ai tanti interrogativi irrisolti della storia, è necessario fare un passo indietro fino al suo inizio e capire com'era Nora da ragazzina quando ancora si chiamava Eleonor, in quali circostanze ha conosciuto Søren e come è entrata nel mondo sommerso di Kingsley. La risposta la troviamo nei romanzi della fase bianca di cui questo è il primo.

Ci troviamo in Baviera. Nora, a bordo della sua auto raggiunge un cottage con la chiara sensazione di essere seguita. Nel momento più doloroso della sua vita, in cui tutto le sembra perduto, quando la morte ha sconvolto il suo mondo togliendole la stabilità conquistata, si ritrova davanti alla cassetta cineraria a gestire qualcosa più grande di lei, sola anche se non per molto. Qualcuno, infatti, si presenta alla porta del cottage che ha affittato, pronto ad aiutarla a superare l’angoscia per la grave perdita subita.
"Cerco rifugio"
Nico, il figlio venticinquenne di Kingsley le offre una spalla su cui piangere. Difficile resistere ad un ragazzo alto, moro, con gli occhi chiari e francese per giunta, un ragazzo che, abituato a lavorare duro, non si perde d’animo davanti al suo poco convinto rifiuto. Nora sa che farlo entrare significherebbe lo stravolgimento ulteriore del suo mondo, qualcosa cambierebbe soprattutto nei rapporti con King, ma il dolore è troppo e lei ha bisogno di combattere la morte nell'unico modo che conosce per sentirsi viva. Inoltre, Nico ha bisogno di conoscere suo padre e lo farà attraverso i ricordi di Nora. Ma prima di arrivare a Kingsley il giovane francese, proprietario di vigne nel sud della Francia e produttore del vino Rosanella, dovrà conoscere l’uomo che ha significato tanto per Nora, il suo unico amore: Padre Stearns, ovvero Søren.


In principio c’era lui.
Il viaggio nel tempo ci porta nel millenovecentonovantatré. La giovane Eleonor vive i suoi quindici anni in preda ai turbamenti dell’età e stretta nella morsa di un’educazione cattolica che la madre le ha inculcato. Tra le incomprensioni alla scuola cattolica che frequenta, (per desiderio della madre), le delusioni per il mancato rispetto delle promesse da parte di un padre troppo impegnato a salvarsi la pelle, impelagato com'è nei loschi affari con la malavita; l’ossessione della madre una donna costantemente alle prese con i sensi di colpa per la sua vita sbagliata, il matrimonio fallito, una figlia non voluta e il suo sogno irrealizzato di entrare in convento, ed ora anche alle prese con una crisi per via dell’arrivo in parrocchia del nuovo prete, Eleonor passa le sue giornate a desiderare una sola cosa: essere ascoltata. La sua vita è una continua delusione, nessuno la capisce, o ha voglia di prenderla sul serio o vuole perdere tempo a parlare con lei.
Che fosse diversa lo aveva capito da tempo, ma soltanto dopo l’incontro con il giovane prete gesuita, capisce di aver trovato la sua guida, l’uomo dei suoi sogni, colui non l’avrebbe lasciata mai sola, e finalmente qualcuno che si sarebbe interessato a lei. L’uomo più bello sulla faccia della terra, quello che con la sola presenza la fa riavvicinare alla chiesa. L’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio.
Quando si ritrova nei guai per aver aiutato il padre nel furto di alcune auto di lusso e viene arrestata,  sarà proprio Padre Stearns a salvarla dalla galera e a legarla a sé in modo definitivo.

"Eleanor, voglio sapere tutto di te. Nulla di ciò che mi dirai riuscirà a sconvolgermi o a disgustarmi. Niente mi potrà far cambiare idea su di te".
"Perché non c’è niente che non farei per proteggerti, Eleanor. Niente che non farei per aiutarti. E niente che non farei per salvarti. Niente".
Eleonor si fida di lui e si lascia aiutare, ma tutto ha un prezzo e così sente che quel filo d’oro che lei ha immaginato stringersi intorno al suo cuore al loro primo incontro, comincia a stritolarla e per non soffrire, non le rimane altro che accettare. Søren le chiederà la completa obbedienza e in cambio lui le darà tutto, ogni cosa, per sempre. Inizia così un rapporto che si svilupperà attraverso non poche complicazioni e incomprensioni, ma che porterà, alla fine, i due protagonisti ad amarsi incondizionatamente.
Analizziamo ora i personaggi della storia d’amore che definisco la più bella mai raccontata.
Eleonor è una ragazza solare, inquieta, che conosce il sesso solo attraverso le riviste e i libri, una giovane fanciulla con la voglia di sapere e capace di mettere in subbuglio la vita di chi le sta intorno. S’innamora del suo prete al primo sguardo diventando per lui, sin dalla prima volta, una tentazione costante. Condannata ai domiciliari e ai lavori socialmente utili, la giovane Eleonor trascorrerà il suo tempo seguendo la tabella di lavoro organizzata da Søren, non trascurando, ovviamente gli esercizi spirituali che cercherà sempre di adattare al suo modo di vedere.
Eleonor è caparbia e non si tirerà indietro davanti a nulla né si perderà d’animo anche quando si troverà di fronte a strane richieste e lo farà soltanto perché lui glielo ordinerà.
Søren è un sacerdote di ventinove anni, con un passato tragico che lo ha segnato per sempre e un temperamento forte e decisamente pericoloso. Deve alla Chiesa la sua ritrovata serenità ed ora, davanti alla piccola Eleonor, teme di capitolare e di perdersi di nuovo. Ha bisogno di aggrapparsi alle sue ferree regole e a nulla varranno le rimostranze della sua pupilla, se vuole restargli accanto, anche lei dovrà attenersi alla sua disciplina. 
Quello che vuole evitare a tutti i costi è fare del male ad un’adolescente. Dovrà superare abbondantemente la maggiore età prima che sia esaudito il desiderio di entrambi. Lei è la donna che ha sognato da quando aveva diciassette anni, “con i capelli neri e gli occhi verdi, o anche con i capelli verdi e gli occhi neri.”, che non potrà avere almeno fino a quando non sarà pronta per accettare cosa nasconde e il dolore che le procurerà se rimarrà al suo fianco.

"Per te, il dolore è il preludio", sussurrò Søren sulle sue labbra.
"Preludio a che cosa?"
"Alla ricompensa".
"Che cos'è il dolore per te?"
"Una ricompensa in sé", rispose lui, e lei vide un’ombra attraversargli il volto.
 Pian piano darà modo a Eleonor di entrare nei più reconditi misteri della sua anima perduta e quando accadrà sarà meraviglioso.

Era la mattina più bella della sua vita.
Søren aprì gli occhi, e la guardò come se stesse cercando di ricordare dove l’avesse già vista. Lei lo baciò. Lui ricambiò il bacio.
"E adesso?", gli chiese.
Søren sorrise e qualcosa in quel sorriso le disse che si era cacciata nel guaio più grosso della sua vita.
"Adesso, tutto".
Il periodo di insegnamento, di preparazione sarà lungo e non privo di ostacoli e il giovane prete faticherà molto a tenere a bada l’irruenza di Eleonor che non perde occasione per metterlo a dura prova. Quante volte lei lo tenterà, tante volte lui la respingerà per il bene di tutti.

…"se non fossi un prete?"
"Sì", disse lei. "Io e te potremmo…".
"Io e te non potremmo niente", tagliò corto lui. "Se io non fossi un prete, Eleanor, io e te non ci saremmo mai conosciuti. Se non fossi un prete, in questo momento saresti in riformatorio, perché padre Gregory non sarebbe stato in grado di aiutarti come ho fatto io. Se io non fossi un prete, tu ora avresti la fedina penale sporca. Finiresti la scuola in carcere e le possibilità di andare all’università sarebbero praticamente nulle2.
Eleanor sentì il pavimento tremarle sotto i piedi. Gli occhi le si riempirono di lacrime.

Søren ama Eleonor e malgrado le apparenze, vuole che abbia la possibilità di scegliere. Il libero arbitrio è importante per i cattolici e lo è ancora di più per lei che si ritroverà, una volta al college, a decidere se intraprendere una vita normale: amare un ragazzo della sua età e sperare in un matrimonio, avere dei figli o abbracciare l’oscurità di un rapporto da nascondere a tutti i costi. Eleonor combatterà, piangerà, cadrà ma alla fine capirà che il sentimento che la lega a Søren è di quelli indissolubili, benedetto da Dio.
Dopo un periodo di separazione, duro da affrontare, per entrambi finalmente arriverà il momento della verità e ancora una volta Søren resterà colpito dalla reazione della ragazza.

Eleonor conosce anche l’amico/cognato di Søren, Kingsley Edge, uno strano personaggio, bellissimo e stravagante, che fa del suo fascino la sua miglior arma di seduzione.
King è l’uomo senza regole e senza limiti, che le starà vicino a l’aiuterà quando si ritroverà nei guai sempre per colpa di un padre egoista e preoccupato solo della propria vita.
L’aiuterà a capire meglio Søren e per farlo non usa mezzi termini. Lo definisce un lupo dipingendolo come l’essere più pericoloso mai conosciuto. In seguito avrà il compito di mostrarle il mondo del bondage, e alla fine le fornirà le giuste ragioni che serviranno a Eleonor per comprendere meglio se stessa e scegliere tra l’ovvio e l’ignoto.

Un uomo innamorato di una donna innamorata di un altro uomo è la seconda creatura più disperata della terra.
Qual è la prima?
Un uomo innamorato di un altro uomo che a sua volta è innamorato di una donna. Eleonor rise, Kingsley no.
Chi ha letto la serie di “Il peccato originale” amerà questo libro ancora di più perché esso dà al lettore la possibilità di apprezzare i personaggi, conoscendoli da giovani. Essi ci appaiono freschi, intelligenti, e affascinanti nei loro dialoghi ironici e stimolanti. Non annoiano mai sia che spieghino i passi salienti della Bibbia sia che mostrino quelli più profani del BDSM. In più, la trovata perversa della scrittrice fa in modo che l’attenzione del lettore sia catturata dalla prima pagina fino all'ultima parola. Può sembrare crudele, ma è pur sempre efficace. 
Nulla è lasciato al caso e se si considera che ogni dettaglio ha la sua collocazione precisa, si può tranquillamente concludere che anche la presenza di Nico ha il suo perché. Infatti, si rivelerà importante per il proseguo del racconto. Il giovane figlio di King diventerà per Nora ciò che lei è stata per Søren.
Quando chiuderete il libro, ciò che vi resterà è la sensazione di forza che solo l’amore può dare e non vorrete fare altro che ricominciare a leggere.

C’era una volta una bella ragazza di nome Eleonor che aveva dei segreti. Eleonor si tirava le maniche fin sopra alle mani. Si vergognava delle bruciature sui polsi e temeva che qualcuno le vedesse e le giudicasse. Poi venne il momento per quella ragazza di fare la comunione. Mentre alzava il braccio per prendere il calice, la manica scivolò giù e il suo prete vide cos’era.
Che cos’era?
Era mia.
 Per la foto si ringrazia Original Sinners Series by Tiffany Reisz

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