martedì 6 settembre 2016

DARK BLUE (Captive Series) di CJ Roberts


Caleb è un uomo con un unico obiettivo: la vendetta. Rapito da ragazzino e venduto come schiavo da un mafioso affamato di potere, da allora non ha mai pensato ad altro che a vendicarsi. Per dodici anni ha esplorato il mondo degli schiavi del piacere alla ricerca dell’uomo che ritiene responsabile del suo tremendo passato. Finalmente riesce a trovare l’artefice della sua sofferenza: ha una nuova identità, ma la stessa natura di un tempo. Per avvicinarsi abbastanza da colpirlo, Caleb deve trasformarsi in ciò che più odia e rapire una bellissima ragazza perché sia la vittima che lui stesso è stato.
Olivia Ruiz ha diciotto anni e si è appena svegliata in uno strano posto. Bendata e legata, ad accoglierla c’è soltanto una calma voce maschile. Si chiama Caleb, ma vuole essere chiamato Padrone. Olivia è giovane, bellissima, ingenua e testarda. Possiede una sensualità oscura che non riesce a nascondere. Pur essendo terrorizzata dall’uomo forte, sadico e arrogante che la tiene prigioniera, l’irresistibile attrazione che prova per lui la tiene sveglia nel buio.

Caleb e Livvie sono i protagonisti di una storia particolare, dai contenuti forti; profondamente diversi, entrambi vivono un’esperienza simile. Caleb è un uomo fatto e finito il cui unico scopo è quello di vendicarsi.  Rapito da ragazzino e ridotto a schiavo del piacere, ha subito torture e sevizie tali da segnarlo per sempre. Grazie al suo carattere forte, il giovane ha avuto il fegato di ribellarsi e di venire fuori da quell'assurda condizione. Dopo aver ucciso il suo carceriere, Caleb è cresciuto sotto l’ala protettrice di Rafiq, il suo mentore, colui che gli ha fornito gli strumenti necessari per diventare l’uomo forte e spietato che è adesso. Grazie a lui riuscirà a compiere la sua vendetta. Entrato nel mondo del mercato del sesso, Caleb, sempre con Rafiq alle spalle, si è dovuto calare nei panni del procacciatore di vergini e la sua fama di duro gli ha fatto raggiungere una posizione invidiabile da dove potersi muovere senza problemi. Quando incrocia la sua ultima vittima, capisce subito di avere di fronte una persona diversa.  
Riusciva a percepire che la vita così come l’aveva conosciuta era appesa a un filo? Sentiva i suoi occhi su di lei? Aveva un sesto senso per i mostri? Quel pensiero lo fece sorridere. Perversamente, una parte di lui desiderava che la ragazza possedesse un sesto senso che la rendesse capace di individuare i mostri alla luce del giorno. Ma l’aveva tenuta d’occhio per settimane; era del tutto inconsapevole della sua presenza.

Livvie è una ragazzina di diciotto anni, ancora inesperta e ossessionata dalla famiglia. Con un padre alcolizzato e una madre dai facili costumi, Livvie è cresciuta con la paura di avere la stessa inclinazione della mamma. Indossando degli abiti informi spera di passare meno appetibile. Ma quando incrocia lo sguardo chiaro e sensuale di Caleb, rimane abbagliata al punto da dimenticare tutto il resto. Purtroppo il suo atteggiamento spigliato le costerà la libertà. 
«Oh mio Dio», mormorò lei contro il cotone della sua T-shirt. «Reggimi il gioco, ok?» Serrava le braccia attorno alla sua cassa toracica, la voce una supplica convulsa. Caleb rimase scioccato per un attimo. Che svolta interessante avevano preso le cose. Era diventato l’eroe della situazione? Gli veniva quasi da ridere.
Dark Blue è il primo atto di una trilogia che si preannuncia entusiasmante. La scrittrice ha esordito con questo libro dalle tinte forti, un dark il cui argomento, purtroppo, rappresenta ancora una piaga aperta in alcune civiltà. Ma è anche un romanzo d’amore in cui i protagonisti si addentrano in un campo minato che colpisce entrambi alla stessa maniera. Attraverso il POV alternato conosciamo meglio i protagonisti. Livvie racconta in prima persona, giorno dopo giorno, le sensazioni e le paure. Non è immune al fascino di Caleb, adora sentirlo vicino, vibra sotto il tocco delle sue mani, eppure lo spirito indomito che la caratterizza non l’abbandona mai. 
Mi avvolse le dita attorno al polso, e il suo tocco mi produsse una scossa elettrica. Rimasi completamente pietrificata. […] L’intimità di questo semplice gesto mi costrinse ad abbassare lo sguardo, e mi ritrovai all'improvviso a temere più la sua gentilezza della sua crudeltà.
 La ragazza non si abbatte, al contrario. Lei combatte con ogni mezzo per trovare una via di fuga. Le parole dure che il padre soleva rivolgerle da piccola rappresentano la sferzata quotidiana grazie alla quale Livvie lotta e si ribella. 
«Le donne sono delle sporche puttane e sono piene di sangue sporco, perciò una volta al mese se ne devono liberare».Rimasi sconvolta e tacqui terrorizzata. Immaginai di venire svuotata del sangue, la pelle ritratta fino alle ossa. «Io sono una donna, papà?»Mio padre prese un lungo sorso del suo rum e coca. «Un giorno lo diventerai».[…] «Come posso procurarmi più sangue?» Mio padre sorrise e mi abbracciò. Il sentore di alcol del suo fiato era sempre conforto per me. «Ci riuscirai ragazzina. Solo… non diventare una puttana».
Con Caleb, invece, la Roberts usa la terza persona dandoci la possibilità di conoscere i dubbi, i pensieri, le emozioni che ne determinano la personalità. La nascita di un sentimento non previsto amplifica lo stato di disagio di Caleb. Sarà difficile per lui mantenere la freddezza giusta e portare a termine il suo compito.
«Rivolgiti a me chiamandomi Padrone. Ogni volta che te ne dimenticherai ti costringerò a ricordartene. Perciò puoi scegliere se obbedire o essere punita. Dipende tutto da te».
Caleb è il Padrone, sa come trattare le donne, come spezzarne la volontà e ridurle al ruolo di sottomesse esperte nel compiacere il maschio. Ha imparato da tempo a non lasciarsi sopraffare dalle emozioni, conquistando la fama di uomo senza scrupoli. Quelli con cui è costretto a lavorare lo rispettano e, allo stesso tempo, lo temono e i nemici sanno fin troppo bene cosa vorrebbe dire sfidarlo. La sua freddezza si incrina davanti all’innocente Livvie. La bellezza prorompente della ragazza e il suo carattere indomabile rischiano di compromettere il lavoro di anni.
La ragazza, d’altro canto, superato il primo momento di sconforto, inquadra perfettamente il suo carceriere. Pur percependone la pericolosità, individua una breccia nello scudo di ghiaccio dell’anima di Caleb e con furbizia alla stregua di un giocatore esperto di poker, impara a bluffare con classe e destrezza fino a comprendere che solo giocando alla pari può avere la meglio su di lui. 
Come andrà a finire? Dai presupposti fin qui intravisti possiamo tranquillamente affermare che il finale è tutt’altro che scontato. Non ci resta che attendere il prossimo libro ma nel frattempo gustiamoci questa bellissima storia.

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