In
1787 gli Inglesi aiutarono 400 schiavi liberati dagli Stati Uniti, la Nuova Scozia
e la Gran Bretagna a tornare in Sierra Leone e a stanziarsi in quello che
chiamarono la “Provincia della Libertà”. L’area in cui si stanziarono gli
schiavi liberi fu quella intorno al Cotton Tree che in precedenza sembra essere
stata un mercato di schiavi.
Le
malattie e l’ostilità delle popolazioni indigene eliminarono quasi del tutto il
primo gruppo di emigranti tornati in patria.
A
questa colonia si unirono altri gruppi di schiavi liberati e presto divenne famosa
con il nome di Freetown, fondata dal tenente della Marina britannica John
Clarkson.
Nel
1792, Freetown diventa una delle prime colonia britanniche dell’Africa
occidentale. Oggi è la città più grande ed è la capitale della Sierra Leone. Freetown
si trova nell'angolo nord-ovest della penisola di Freetown, una penisola che si
estende nell'Oceano Atlantico. Situata tra mare e monti, ospita il terzo
porto naturale più grande del mondo: il molo Elizabeth II. Freetown è rinomata
per il commercio di platino, oro, diamanti e olio.
Tra
le migliaia di schiavi che rimasero in Sierra Leone vi erano anche i Creoli,
come venivano chiamati, provenienti da tutte le parti dell’Africa. Il più
antico insediamento è quello trovato nei villaggi di York in montagna, Regent,
Bathrust, Leicester e Gloucester. Andando da Regent alle cascate di Charlotte
si possono incontrare numerosi villaggi creoli fino a raggiungere la montagna Pan
di Zucchero che è la punta più alta della penisola. Ovunque in queste zone come
a Freetown si possono trovare esempi di architettura creola.
Nel
1961 la Sierra Leone conquista l’indipendenza con Freetown capitale.
Freetown
è sopravvissuta ad un periodo duro in cui il paese continuò ad essere dilaniato
da violenze di ogni tipo. Il Fronte Unito Rivoluzionario, dopo aver sostenuto
la guerra civile accanto ai guerriglieri liberiani nel loro paese, turbò la
vita politica in casa propria, con molte azioni delittuose, fra cui il
saccheggio delle miniere di diamanti, unica vera fonte di ricchezza della
Sierra Leone. La guerra civile e la guerriglia terminarono nel 2002.
La
capitale della Sierra Leone è conosciuta come una delle città più vive della
zona. L’alternanza degli aspetti, da un lato pulita, ordinata, sicura,
dall’altro sporca e violenta, la rende senz’altro uno dei posti più stravaganti
della regione. Situata tra le montagne e il mare, la capitale della Sierra
Leone racchiude in sé tanta energia, colore e fascino. È un concentrato di
contraddizioni: da un lato la vita è tranquilla divisa tra spiagge meravigliose
di giorno e locali di sera in cui è possibile degustare la cucina locale
chiacchierando amichevolmente. I piatti caldi di zuppa e riso vanno per la
maggiore e sono consigliatissimi. Dall’altro, diventa frenetica e caotica. E
quando è così, è consigliabile prendere un taxi e andare a conoscere la parte
delle colline. Il panorama è stupendo.
Freetown
è importante centro urbano, economico, finanziario, culturale e politico della
Sierra Leone. La città vera e propria aveva una popolazione di 951.000 al
censimento del 2014. L'economia della città ruota in gran parte attorno al suo
porto, che occupa una parte della foce del fiume.
La
popolazione di Freetown è etnicamente, culturalmente, e religiosamente
diversificata: convivono infatti musulmani e cristiani. La città è sede di una
popolazione significativa e varia. Non c’è un gruppo etnico preciso che forma
la maggioranza della popolazione della città. Come in quasi tutte le zone della
Sierra Leone, il Krio è la lingua principale di comunicazione ed è di gran
lunga la più parlata in città.
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