Paradise,
figlia del primo consigliere del Re, è pronta a liberarsi dalla vita
restrittiva tipica di una femmina aristocratica. La sua strategia?
Unirsi al programma di centro di formazione della Confraternita del
Pugnale Nero e imparare a combattere per se stessa, pensare per se
stessa ... essere se stessa. E 'un buon piano, fino a quando tutto va
storto. La scolarizzazione è incomprensibilmente difficile, le altre
reclute si sentono più come nemici che alleati, ed è molto chiaro che il
fratello in carica, Butch O'Neal, alias il Dhestroyer, sta avendo seri
problemi nella sua vita. E questo prima che lei si innamori di un
compagno di classe. Craeg, un civile comune, niente di quello che suo
padre vorrebbe mai per lei, ma tutto quello che lei potrebbe chiedere a
un maschio. Quando un atto di violenza minaccia di sconvolgere l'intero
programma, e l'attrazione erotica tra i due cresce irresistibile,
Paradise è sottoposta a prove che non avrebbe mai potuto prevedere- e
parte chiedendosi se è abbastanza forte per affermare il suo potere ...
sul campo, e fuori.
L’addestramento
della Confraternita non è certo una passeggiata di salute, se ne
accorgono presto i sessanta candidati, giovani vampiri della Glymera,
che hanno aderito al programma. Anche Paradise, la figlia del primo
consigliere del re della razza, dopo aver convinto il padre a lasciarla
provare, è stata accettata insieme al suo amico Peyton. Come sempre
accade, però, prima di poter entrare a far parte del corso, i presunti
guerrieri devono superare un test d’ingresso per niente semplice. I
Fratelli non fanno sconti, né si preoccupano di chi hanno di fronte: se
vuoi far parte della Confraternita e restare vivo dopo uno scontro con
gli umani o con i lesser nei vicoli bui di Caldwell, devi essere
all’altezza dell’impresa che V e Butch hanno programmato. Un vero
incubo, ve l’assicuro, in cui c’è poco da scherzare. Le pallottole che
sibilano sono vere e le ferite delle povere reclute colpite sanguinano,
eccome. I dottori hanno il loro bel da fare e alla fine, dei sessanta
iniziali, sono solo in sette ad aggiudicarsi il diritto di entrare a far
parte del programma. Ed è Paradise a vincere la sfida, a superare tutti
i maschietti presenti, tra cui il bello e misterioso Craeg, e ad essere
nominata Primus.
Prova ai ragazzi che noi non siamo uguali a loro, ma molto meglio. Non deludermi!
Il corso non è meno difficile della prova d’ammissione, ma lei va avanti stoicamente sicura del fatto suo.
Tra
Paradise e Craeg ben presto scocca la scintilla; l’attrazione diventa
sempre più forte e la tensione erotica è subito alta, ma ad ostacolare
il loro amore sorgono troppi impedimenti tra cui la differenza di
classe. Craeg, infatti, è solo un civile, figlio di un muratore che
nutre un odio viscerale per la Glymera e vuole solo vendicarsi della morte del padre.
Il
romanzo, poi, si concentra su un altro dramma: il rapporto tra Butch e
Marissa subisce uno arresto. Troppe sono le cause che alla fine fanno
allontanare la shellan dal suo amato hellren, e tutte
hanno come comun denominatore i segreti del passato. Il modo per
superare la crisi c’è, ma non è così facile, anche perché non sempre si
riesce ad aprirsi con il partner o a mettere a nudo la propria anima; i
ricordi alle volte sono incubi che è meglio tenere ben nascosti.
“Io non ti ho parlato degli incubi perché sono maledettamente scioccanti quando si presentano che l’ultima cosa che voglio è portargli in superficie quando non ci penso. […] e io mi sento come… se il solo parlarne, possa dar loro più potere su di me.”
Ma
come spesso accade, basta un avvenimento improvviso e tutto torna in
superficie. L’arrivo al Porto Sicuro di una civile in fin di vita
sconvolge l’equilibrio già precario di Marissa. La femmina è stata
vittima di una violenza inaudita e a malapena riesce a respirare. Di lei
non si sa nulla, né il nome, né la famiglia di provenienza. L’unica
cosa certa è che la disgraziata ha urgenza di cure. Se ne occupa Havers
il quale però, nonostante il pronto intervento, non riesce a salvarla.
Marissa, sconvolta, sente forte la responsabilità di trovare il
colpevole e per questo chiede aiuto a Butch (chi meglio di lui?). Tra
colpi di scena, indizi, ripensamenti e confessioni più
o meno toccanti, ci si avvia alla scoperta dell’assassino. Già, chi
sarà? Io lo so ma non lo dico. Lo scoprirete solo leggendo “Blood Kiss”.
Lo spin off della Confraternita del Pugnale Nero o se preferite, il primo libro della Black Dagger Legacy,
non si distacca troppo dalle storie riportate nella serie maggiore.
Secondo quanto affermato dalla Ward, questi libri mostreranno i
personaggi maggiori nei loro aspetti più intimi e presenteranno i nuovi
arrivati. A mio giudizio il tentativo, per il momento, è pienamente
riuscito.
Paradise e Marissa hanno molte analogie: prima di tutto sono entrambe esponenti della Glymera,
si ribellano alle assurde regole che la loro classe sociale impone.
Marissa ha sofferto molto dopo che Wrath l’ha rifiutata (Dark Lover), e i
suoi simili l’hanno giudicata. Ma quello che le brucia di più è il
ripudio da parte del fratello a causa del suo amore per Butch (Lover
Revealed).
Paradise,
d’altro canto, non accetta la sottomissione della femmina relegata solo
al ruolo di moglie e madre, e così si mette in gioco inoltrandosi in un
mondo prettamente maschile, per saggiare le sue capacità e trovare se
stessa.
La
ragazza è un bel personaggio, non c’è che dire, volitivo e caparbio, ma
interessanti sono anche le altre reclute tra cui spiccano Peyton,
l’amico d’infanzia, Axe, il ragazzo dall'aspetto gotico
e l’espressione da killer e Novo, l’altra femmina del gruppo. Quello
che non mi ha convinto è il protagonista maschile, Craeg. Perso nell'odio verso
chi ha ucciso suo padre e assetato di vendetta, non riesce ad emergere
nel romanzo. Nonostante sia bello e focoso, il ragazzo non affascina e
per tutto il libro risulta in secondo piano, offuscato dallo splendore
di Paradise.
In
conclusione, però, vi consiglio la lettura di Blood Kiss se non altro
anche per non perdervi le apparizioni colorite ed esilaranti di
Lassiter, unico e inimitabile e per alcune scene, a volte toccanti, tra i
vari personaggi.
Quando lui si voltò, lei si lasciò sfuggire un grido. Perché gli stava guardando il culo nudo.
“Che c’è che non va?” Chiese interessato.
Coprendosi gli occhi lei disse, “Mi hai detto che indossavi qualcosa!”
“Certo, un sospensorio. Eh?”
Avanti così, zia Ward, continua a farci sognare!
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