Toscana,
1477. Nobile decaduta, la bella e passionale Sabina Rossi è costretta a
sposare Tommaso, un ricco mercante di lana fiorentino, di molti anni
più vecchio di lei. Grazie a questa unione viene introdotta nello
sfavillante mondo della corte di Lorenzo de’ Medici. Una corte, quella
del Magnifico, piena di artisti, intellettuali e musicisti.
Intelligente, ribelle, passionale e adesso anche ricca, a Firenze Sabina
incontra l’amore della sua vita, Massimo Reni, che però le nasconde un
terribile segreto…
Una storia di passione, tradimento, e magia che ci trasporta nella Firenze della Congiura dei Pazzi e del terribile Savonarola, fino ad arrivare al Granduca Cosimo I. Un romanzo che non riuscirete a smettere di leggere.
Una storia di passione, tradimento, e magia che ci trasporta nella Firenze della Congiura dei Pazzi e del terribile Savonarola, fino ad arrivare al Granduca Cosimo I. Un romanzo che non riuscirete a smettere di leggere.
Ambientata
nel ‘400 sullo sfondo di una Firenze al massimo dello splendore sia
artistico che politico, la storia di Sabina ci porta indietro nel tempo
fino ai fasti della corte dei Medici.
La
protagonista, già in giovane età, dimostra di essere diversa dalle
altre donne dell’epoca. In confronto alla sorella, per esempio, Sabina
risulta solare e intraprendente; ama la vita in tutte le sue
sfaccettature e vuole viverla giorno per giorno. Innamorata dell’amore
più che del ragazzo con il quale trascorre molte notti infuocate, rimane
male quando il padre la costringe a sposare un uomo molto più grande di
lei, Tommaso. Dopo aver compreso però le ragioni che spingono il
genitore a chiederle cotanto sacrificio, la ragazza accetta di buon
grado il suo destino. In fondo, il suo sposo non è poi così male. Da
subito si dimostra gentile e innamorato e in più è un uomo ricco e
politicamente forte, un toccasana per le cattive finanze del padre.
“Mia cara Sabina, la tua bellezza e il tuo spirito indomito mi hanno incantato. Non vedo l’ora di incontrarti di nuovo. Fino ad allora accetta l’umile pegno che ti ho mandato. Il tuo servo, Tommaso”
Le
cose migliorano per tutti. Sabina, infatti, grazie al marito, conosce
la famiglia più importante di Firenze ed entra in un mondo fino allora a
lei sconosciuto. Resta subito affascinata dall'opulenza del
palazzo della Signoria: i quadri e le sculture degli artisti più
importanti la introducono in un mondo che lei ama da sempre. Infatti
Sabina adora l’arte in tutte le sue forme, si diletta nella scrittura e
non ultimo si dimostra interessata alla vita politica del marito.
La
sua spigliatezza e il carattere deciso e indipendente, oltre alla
bellezza, diventano i suoi punti di forza, il biglietto da visita
importante che ben presto le fa guadagnare l’attenzione del grande
Lorenzo de’ Medici.
“Peccato tu sia nata donna. Altrimenti saresti stata una risorsa per la Repubblica.” Lei arrossì e lui continuò. “Tommaso è un uomo fortunato”“Grazie”“E io sono fortunato che lui si fidi di lasciarti in mia compagnia”“Non ha nessuna ragione per non farlo”
Il
periodo di tranquillità viene interrotto da una serie di eventi
luttuosi che getteranno lo scompiglio nella famiglia di Sabina. Grazie
al suo carattere e con l’appoggio indiscusso di Lorenzo de Medici che la
prende sotto la propria ala protettiva, la donna riconquista la fiducia
e, superate le avversità, ritrova la voglia di vivere e di innamorarsi.
Massimo Reni, così, entra nella sua vita e poi James, il conte di
Rochester.
Sabina
viaggerà, si troverà coinvolta in altre avventure più o meno belle
subendo anche l’onta della violenza. Ma niente di tutto questo turberà
il suo animo che fino alla fine dei suoi giorni resterà temerario e
impavido.
Sabina
è una donna caparbia, sa ciò che vuole e come ottenerlo, in altre
parole, una femmina “ante litteram”. Anche lei sogna un marito e dei
figli, come le altre donne del suo tempo, ma diversamente da loro, si
cala appieno nell’epoca in cui vive, vivendola fino in fondo. La forza
del suo carattere però la rende anche un po’ contraddittoria.
Mi spiego: Sabina è capace di grandi imprese, davanti al pugnale
del poveraccio che tenta di rapinarla, per esempio, reagisce con molto
sangue freddo, senza scomporsi, eppure sa che potrebbe non uscire viva dall'agguato. D’altro canto, invece, dimostra tutta la sua fragilità di fronte all'uomo del suo passato che l’assale sfruttando l’unica arma a disposizione: la violenza fisica.
Nelle
relazioni con gli altri, poi, Sabina si mette a nudo, è schietta e
leale e anche quando scopre il tradimento e il dolore che i segreti di
solito suscitano, reagisce sempre allo stesso modo proseguendo per la
sua strada a testa alta.
L’accanimento
del destino, infine, la rende ancora più autentica. Il lettore non può
fare altro che schierarsi al suo fianco per sostenerla nei momenti
brutti e per gioire con lei in quelli belli. La voglia di emergere e
trovare sempre una via d’uscita, fa di lei un personaggio positivo che
non può non piacere. Sabina brilla di luce propria; la sua vita si
sviluppa di pari passo con le vicende storiche del tempo, ampiamente
spiegate nel libro. Alle volte, anzi, sembra anche che la storia del
periodo prenda il sopravvento su quella del romanzo.
In
un linguaggio semplice e scorrevole, la scrittrice mostra un perfetto
spaccato della vita del quindicesimo secolo italiano e i personaggi
storici si fondono con quelli inventati arricchendoli e completandoli.
Ma tutti sono descritti e caratterizzati con meticolosità. L’unico forse
lasciato a mio parere nell'ombra è
proprio Massimo Reni. Il giovane romano pur ricoprendo un ruolo
fondamentale nella storia, non riesce ad emergere. Se lo paragono a
Tommaso, per esempio, o a Marco, non lo vedo all'altezza del ruolo come invece dovrebbe.
Tra i personaggi femminili spicca senz'altro Stefania, la nipote di Sabina dalla quale ha ereditato lo stesso spirito indomito e indipendente.
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