martedì 12 luglio 2016

L’HA DECISO IL MARE di Amanda Foley

E’ il 1892 quando in un piccolo villaggio della contea di Gallway viene ritrovato il corpo carbonizzato di una donna. Da qui prende il via la saga familiare dei Winslow, potente dinastia inglese trapiantata in Irlanda. Kathleen, nata e vissuta nella povertà, decide di lasciare la sua misera quotidianità quando, come d’incanto, il facoltoso Oliver Winslow entra nella sua vita, per scoprire, fin troppo presto, che sotto l’abito azzurro del suo principe si nascondono ben altri colori. La diversa realtà con cui dovrà misurarsi farà crescere in lei valori autentici che le infonderanno la forza di uscire dal torpore in cui era intrappolata, lottando con tutte le forze contro la spietata Lady Emma, capostipite della famiglia. L’incontro con Sean Flanagan, aristocratico irlandese in lotta per i diritti del popolo, le farà conoscere il ‘vero amore’ e l’importanza delle piccole cose. 
A questa storia si intrecciano le vicende di Edward, ultimo rampollo dei Winslow e figlio di Kathleen, che vive in bilico tra il desiderio di aiutare l’Irlanda e il dovere verso la famiglia. Anche lui dovrà fare i conti con l’austera Lady Emma le cui ingerenze sembrano impedirgli ogni libera scelta. Un inatteso viaggio in Louisiana gli farà conoscere Eleonore, giovane suffragetta dallo spirito indomito che lo stimolerà a spiegare le vele della vita, ma una lettera inaspettata rimetterà tutto in discussione, costringendolo ad analizzarsi sino in fondo percorrendo, seppur in modo diverso, le orme della madre. 
Fra passato e presente, fra intrighi, passioni e misteri, si snoda un'intensa saga familiare dove i personaggi arrivano alla difficile presa di coscienza che ‘talvolta è necessario tornare al passato per affrontare il futuro’.
Siamo alla fine dell’800 in un' Irlanda in piena crisi. Le continue tensioni politiche e religiose con l’Inghilterra suscitano odio e rivendicazioni più o meno violente nei confronti di tutti i britannici trasferitisi sull’isola. In questo clima caldo prende vita la storia che vede come protagonista la famiglia Winslow, un’antica e nobile casata inglese che fin da generazioni è riuscita a preservare il sangue e il blasone dalla contaminazione dei ceti più bassi. Ma quando l’unico figlio ed erede di Lady Emma, lord Oliver Winslow, decide di sposare Kathleen O’Brian, una giovane e avvenente popolana, l’equilibrio, fino allora mantenuto, viene meno, così come la pazienza della matriarca la quale, pur accogliendo la giovane nella propria casa, non farà mistero della sua avversione nei suoi confronti e la ostacolerà in tutti i modi.
L’arrivo di Kathleen scatenò immediatamente l’ostilità di Lady Emma. L’antico e prestigioso nome dei Winslow era imbrattato nel fango da un’indigena irlandese di umili origini, per di più cattolica, e quindi della specie peggiore.
La vita di Kathleen non è facile, deve proteggersi dalle fiondate verbali, non toppo velate, dell’amabile suocera e dall’ostilità della sua nuova famiglia. La povera donna è sola a fronteggiare gli assalti, a rintuzzare i veleni e a gestire il rapporto con un marito fedifrago e menefreghista, dedito più a soddisfare i propri desideri che a spalleggiare la moglie. Le cose per lei non migliorano neanche dopo la nascita del figlio, Edward. 
Le ineluttabili regole dell’aristocrazia impedivano di annoverarla tra loro. Cortesi e duri che fossero i modi con cui veniva trattata, il suo marchio d’origine non era accettato. Un diaogo era impossibile, ma dovendo vivere accanto a menti grette e ostili, continuava a illudersi che prima o poi accadesse il miracolo.
 Nel frattempo, il malcontento nei villaggi e nelle città irlandesi aumenta e all’orizzonte si preannuncia una lotta senza quartiere contro l’odiata Inghilterra. Avendo il fratello Daniel impegnato in prima persona ed essendo alquanto ribelle, Kathleen affida il piccolo alla governante per dedicarsi anima e corpo alla causa. Diventa, così, confidente dell’esponente politico di Dublino al Parlamento inglese e si schiera dalla parte della sua gente. Non sopportando più le umiliazioni che le vengono dal marito, decide che è arrivato il momento di lasciarlo. 
Di sopra Oliver era sempre privo di sensi e non dava segni di vita, Kathleen ne approfittò per vestirsi in fretta sgattaiolando fuori.

 Purtroppo questa è un’onta che Lady Emma non può tollerare. Non si è mai visto in tanti secoli un simile comportamento irrispettoso. L’affronto della nuora non può passare sotto silenzio, ne va il buon nome dei Winslow. Se poi si aggiunge a questo la morte del figlio Oliver, si può comprendere bene lo stato d’animo della vecchia signora. Emma incolpa Kathleen di tutto, additandola come una donna di facili costumi, a maggior ragione quando viene a scoprire la sua tresca con un altro uomo (Sean Gregory).  
Dopo qualche tempo Kathleen viene trovata morta tra i resti bruciati della sua casa. E il povero Edward? Passano gli anni e l’ormai baldo giovinotto è diventato adulto con la convinzione di essere stato tradito dalle donne di cui si fidava: sua madre e la governante che lo ha cresciuto che lo hanno lasciato solo. Tirato su dalla nonna arcigna, Edward ha fatto suo il credo di famiglia diventando distaccato ed egoista come si addice ad uno Winslow, ma non troppo. In sé cresce il seme ribelle dell’orgoglio irlandese. Dopo l’arrivo di una lettera inattesa gli ideali, tanto cari a Lady Emma, e la sua vita vengono messi in discussione. Il viaggio in America e l’incontro con Eleonore lo aiuteranno a far luce sul mistero che avvolge la famiglia.

La storia è di quelle che prendono, vuoi per lo scenario e l’ambientazione storica, vuoi per la struttura doppia del romanzo. Da una parte, infatti, conosciamo il presente con Edward, ormai uomo, e dall’altra scopriamo il passato attraverso la vita di Kathleen. Il contrasto dei due personaggi è importante perché sancisce una netta distinzione tra i due sessi. Mi spiego meglio: tutti i personaggi femminili sono forti, concepiti alla stregua di Kathleen. Lady Emma è spietata e decisa; Eleonore è irrequieta e caparbia. Tutte perseguono un obiettivo preciso e non si risparmiano pur di raggiungerlo. Sanno essere irrispettose e anche crudeli, convinte e battagliere, ma combattono per avere il rispetto da una società ancora troppo lontana dal concederglielo.

Dall’altro lato, ci sono gli uomini, insicuri e più deboli. Così Edward vive la sua lotta interiore tra quello che è e ciò che vuole in realtà; Oliver annega il suo qualunquismo nell’alcol o tra le braccia di chicchessia. Sir Benjamin Winslow, suo padre, è messo in ombra dalla figura preponderante della moglie, matriarca della famiglia. 
Le descrizioni sono perfette, così come il linguaggio e i dialoghi. Tutto scorre seguendo un canovaccio ben architettato e il colpo di scena finale costituisce l’arma vincente del libro. Gli equilibri si rompono e le certezze vacillano, eppure la risoluzione del mistero condurrà Edward verso una nuova consapevolezza e il romanzo verso una conclusione tanto insolita quanto azzeccata.

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