Carnefice o salvatore? Selene non si capacita ancora di ciò che le sta
accadendo. Nuda e indifesa, si trova senza volerlo in una stanza
d'albergo, attorno a lei solo potenziali compratori. Uno tra questi la
osserva con attenzione e le parla in tono pacato. La colpisce la
bellezza dell'uomo, ma anche la pericolosità che emana il suo fascino:
le dice di volerla, a patto che lei diventi sua. Selene non ha altra
scelta, viene comprata dallo sconosciuto ed è costretta a seguirlo in
una villa. L'attrazione che prova per lui va oltre ogni legge morale,
non riesce, infatti, a resistergli e cade nelle spire del piacere per la
prima volta nella sua vita. Roman le insegna a fare l'amore e non
ammette un rifiuto. Roman la guarda e la fa sentire donna. Roman la
possiede e le dona ciò di cui ha bisogno. Selene ha paura, paura di
innamorarsi, paura di lasciarsi andare davvero a un mafioso russo che
sembra privo di qualsiasi scrupolo. La trilogia di successo Piacere
russo, riproposta in un unico volume: Potrei morire di te, Vorrei vivere
di te, Tutto di te. Perché l'amore supera qualsiasi limite e confine
tra giusto e sbagliato, bene e male.
***
Lui è un mafioso russo, un uomo senza valori, un capo privo di morale.
Non esistono mezze misure in un'esistenza fatta di eccessi, il suo unico
punto fermo sono i Lupi di Tambov, gruppo criminale di San Pietroburgo.
Quando i suoi occhi incrociano quelli di una ragazza indifesa, venduta
da trafficanti, decide d'impulso di comprarla e di farla sua. Ma nella
vita di Roman Aleksandrovic Nevskij non c'è posto per l'amore, perché è
un sentimento che non conosce e non saprebbe come gestire. Il passato
torna a galla e lo ferisce con la lama di ricordi terribilmente vivi.
Lei lo guarda come se si aspettasse da lui qualcosa di più, lo fa
sentire nudo e sguarnito, nonostante sia uno degli uomini più potenti di
tutta la Russia, e lo ama come non è mai stato amato, perdonandogli ciò
che nessun essere umano potrebbe riuscire a perdonare. La trilogia
Piacere russo dal punto di vista di Roman, riproposta in un unico
volume: Roman, Alex e Nevskij. Perché l'amore riesce ad annullare
qualsiasi peccato, anche quando pesa come un macigno sul cuore di un
uomo.
Ho deciso di recensire insieme le due trilogie poiché esse raccontano la
stessa storia da punti di vista diversi: DI TE rispecchia quello di
Selene, ROMAN, quello del protagonista maschile. La vicenda è presto
detta.

Roman è tipo complesso, dalla doppia facciata: quella legale
«… nella vita normale sono un politico e un banchiere. Detengo le principali azioni della banca nazionale russa.»
«Sono a capo di un’organizzazione di S. Pietroburgo che ha rami potenti in tutto il mondo. Si chiamano i Lupi di Tambov.»
Abituato pertanto a comandare e ad avere sempre l’ultima parola, non
ammette insubordinazioni. È spietato con tutti, siano essi nemici o
affiliati, non si perde in chiacchiere ma ricorre alla violenza
ogniqualvolta abbia bisogno di ristabilire l’ordine. Tuttavia di fronte
all’ingenua e alternante opposizione della ragazza, egli non sa come
reagire. Se da un lato, infatti, basterebbe poco per piegarla al suo
volere, dall’altro, le riconosce una forza che quasi lo spaventa. La
desidera oltre ogni dire, vorrebbe renderla sua schiava a tutti gli
effetti, invece è lui a rimanere folgorato dalla spontaneità, la
dolcezza e la bellezza di quella piccola italiana. Così le sue reazioni
sono a dir poco contraddittorie: non vede l’ora di possederla e di
perdersi in lei, di ridurla all’obbedienza. Ma una volta appagata la
lussuria, Roman prende le distanze e ritorna a comportarsi da bastardo
qual è.
«Fallo» digrignò tra i denti. Non era il maschio calmo e affascinante che aveva incontrato in una camera d’albergo. L’aveva sedotta con maniere eleganti e compite, invitandola ad avvicinarsi, facendole desiderare di toccarlo, irretendola. Ora invece Selene voleva scappare: dalla stanza, da Sé, dal mondo stesso. Da quell’amore disarmante.
«Selene non farmi arrabbiare» lo avvertì. «Fa’ quello che ti dico se non vuoi farti male».
Selene è combattuta e il sentimento che sente crescere in lei è
abbastanza forte per sopportare e giustificare le azioni disperate di
Roman. La ragazza non può dimenticare di essere sua prigioniera, (Roman
infatti la tiene segregata nella sua villa lussuosa), e, sebbene non sia
sola in casa, desidera comunque tornare dalla sua famiglia. Così, alla
prima occasione e senza tentennamenti, accetta l’aiuto di Tatia,
l’eterna fidanzata di Roman, e parte alla volta dell’Italia.
Ma non è semplice sfuggire al lupo di Tambov; il loro legame è diventato
troppo stretto e importante per poterlo recidere con facilità e senza
conseguenze: Roman, infatti, la segue e la rapisce di nuovo. Selene non
ha via di scampo, e dopo una rocambolesca avventura italiana in cui
scopre finalmente chi ha ordito il piano del suo rapimento, si accorge
di non poter fare a meno del suo russo. Entrambi non possono più
sfuggire alla passione e ai sentimenti che li uniscono. Tra i due è lei
la prima a riconoscere l’importanza della loro unione, accetta in toto
il mondo di Roman, ed è disposta anche ad aiutarlo a scoprire chi lo
tradisce.
Roman,
invece, conscio dei pericoli cui va incontro, ha bisogno di più tempo
per inquadrare se stesso in una nuova realtà. Lui ama Selene: nella sua
dolcezza e nell’innocenza rivede la propria madre, anch’essa italiana. E
il nome della ragazza rievoca il suo amore infantile, il primo.
Ricordava da ragazzo quando aveva amato osservare la Luna lassù in cielo. Si chiedeva come facesse, solitaria, a brillare di luce propria, quel candido calore che rischiarava le tenebre, ovattato, nebbioso. Ne era sempre stato affascinato.
Roman vuole Selene al primo sguardo, la compra, la possiede ma non gli
basta, ha paura di perderla o di farle del male, perché il suo è un
mondo spietato. E allora non gli resta che proteggerla tenendola
segregata, lontano da tutto. Fino a quando, però? I nemici sono tanti
così come le insidie: la mafia ha regole dure che non possono essere
disattese. Quanto sarà disposto a perdere pur di trattenere con sé la
donna che ama?
La storia è senza dubbio avvincente, un erotic suspance dalle tinte
forti e dal linguaggio duro, fin troppo esplicito. Così come sono
esplicite le numerose scene bollenti. Roman è superlativo come amante,
ha iniziato in giovane età a conoscere i piaceri del sesso grazie alla
matrigna dalla quale ha avuto anche un figlio.
Subentrato al padre alla guida dell’organizzazione mafiosa, tra una
missione e l’altra, scarica l’adrenalina nelle camere dei suoi casinò,
in compagnia di donne consenzienti, condividendole il più delle volte,
con il suo amico fidato Ivan. L’arrivo di Selene costituisce il punto di
svolta e la fine della sua vita libertina. La ragazza diventa una vera e
propria ossessione: Roman riesce a dominarla, è vero, ma, al contempo,
ne subisce il fascino al punto da perdere il controllo. E così ai
momenti di passione assoluta si alternano altri in cui la rabbia prende
il sopravvento. E l’instabilità emotiva del lupo di Tambov caratterizza
tutta la serie.
Il racconto è appassionante anche se non sempre scorrevole. Quello che
lascia perplessi, infatti, è la struttura delle trilogie. Come
anticipato all’inizio, le stesse vicende sono analizzate separatamente
dai due protagonisti, eppure non tutti i fatti combaciano. Molte cose
anticipate nella prima trilogia, per esempio, non sono sviluppate nella
seconda. Mi riferisco all’ultimo racconto quando, dopo il ritorno
dall’Italia, Selene vede Roman preoccupato e non conosce il motivo della
sua lontananza, salvo scoprire poi che è stato torturato per aver
infranto le regole dell’organizzazione. Sarebbe stato interessante
analizzarlo dal punto di vista di Roman per conoscere un altro aspetto,
quello della sofferenza, appunto, che avrebbe aggiunto qualcosa in più
al personaggio.
Ci sono, invece, situazioni nuove, non accennate nei primi tre libri,
che, pur essendo interessanti, risultano, alle volte, di difficile
comprensione, e quasi surreali. (L’alternarsi di Roman con il figlio
Zachar nella stanza di Selene, nel secondo libro della seconda trilogia,
e tutto quello che ne consegue, risulta un po’ forzato).
Alcuni personaggi, tra i quali il figlio del protagonista, appaiono solo
nella seconda trilogia e non vengono menzionati nella prima. Peccato!
Zachar è il figlio, preciso identico al padre con il quale vive un
rapporto conflittuale specialmente dopo l’arrivo di Selene. Roman è
addirittura geloso di lui e del rapporto che lui è stato capace di
instaurare con la sua donna.
Ivan, un tempo sicario il quale, tanti anni prima, era stato mandato a
uccidere Roman. Diventa, invece, il suo braccio destro dopo avergli
risparmiato la vita. È innamorato di lui ma sa stare al suo posto. Lo
consiglia, lo aiuta e si mette a disposizione per proteggere Selene. E
che dire di Ifigeniya, la matrigna? Incredibile e shoccante sotto ogni
punto di vista. Non dico di più per non togliervi il piacere di
scoprirla.
Come avete potuto notare, nei romanzi non manca la tensione così come i
colpi di scena che risultano davvero incredibili e sconvolgenti.
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