Brotherhood is what Bull bleeds and all that he knows.
Being the king of The Devil’s Dust and surrounded by easy women was his
everyday… until having his heart broke rooted him to the bottom of a
whiskey bottle.
Heartbroken, and drowning in lost memories he’s unsure of the direction
of his life, when the answer – consisting of a terrified Mexican girl-
nearly knocks him off his feet.
Determined to get his act together and rectify his club, he rides to
Texas for answers, only to be confronted with the emotional ghosts he
isn’t ready to deal with.
He sees Anahi, and he wants her.
But she may come with more baggage than Bull is ready for.
Anahi used to be prim and proper. She used to wear dresses and keep up
appearances to impress people she didn’t know. I guess you could say she
was a fucking lady.
But that was when she lived in Mexico with her parents.
Before her uncle turned on her.
Before, the only man she ever loved, her step-brother, betrayed her.
Before she was forced to be a drug mule for the Cartel.
Evening gowns a lost memory, expensive heels traded for boots, and a
nine millimeter in her hand instead of a limited edition purse. Anahi
sets aside everything she’s ever known including the fairytale stories
her mother told her about America.
She’s angry, determined, and looking for a way out.



Se
amate le sensazioni forti questo romanzo è per voi. La storia di Anahi e
Bull è avvincente e particolare, di quelle che non si dimenticano
facilmente così come i protagonisti, destinati a lasciare, sono
convinta, un marchio indelebile nel cuore del lettore. Apparentemente
diversi e con esperienze di vita differenti, Anahi e Bull sono più
simili di quanto si pensi: oltre all’indole combattiva e il carattere
forte, entrambi lottano, seppur adottando metodi diversi, per
riscattarsi. Il loro incontro fortuito li porterà alla catarsi tanto
agognata e anche alla scoperta di una triste verità. La storia è presto
detta: Anahi è una ragazza di ventuno anni, figlia di un messicano boss
del Cartello e di un’americana, costretta a vivere un’esperienza
terribile da troppo tempo evitata. Bull è un uomo fatto e finito, il
capo indiscusso dei Devil’s Dust, un gruppo di motociclisti borderline
il cui credo è quello del “tutti per uno e uno per tutti”. La
Fratellanza rappresenta la sua famiglia e per essa è pronto a
sacrificare se stesso. Anahi sente di non appartenere al mondo della
droga, non ama vivere in Messico e vuole cambiare vita a tutti i costi,
ma il cognome che porta non le permette di voltare pagina.
“Free? Don’t you get it, princesa? You’ll never be free” […]
“Never mind you losing drugs getting across the border, but you’re a
Fomez, Anahi. You hold potential that no hire out could ever be taught.
You will never escape your calling.”
Bull è un uomo complicato, distrutto dentro, incapace di riemergere
dalla palude in cui sta affogando, giorno dopo giorno. Preferisce
rifugiarsi nell’alcol piuttosto che affrontare i suoi demoni. La morte
della donna amata e soprattutto il fatto di non essere riuscito a
salvarla lo ha annientato. L’incontro con Anahi, però, fa scattare in
lui la molla del riscatto.
She tries to speak, but can’t catch her brath. She so scared, and
small. My istinct kicks into high gear and my need to whisk this girl
away and into my bed becomes my main prioritiy.
Ma veniamo ai fatti. Alla morte del padre, Anahi viene presa in ostaggio
assieme al fratellastro Alvaro, dallo zio diventato, nel frattempo, il
capo spietato del Cartello. I due trascorrono molto tempo rinchiusi in
una stanza e ben presto diventano amanti ma, quando lo scopo dello zio
diventa chiaro, per Anahi tutto si complica: resterà viva solo se
acconsentirà a diventare il corriere della droga negli USA. Per quanto
si ribelli, la ragazza capisce presto di non avere scampo. Tradita dalle
manie di grandezza di Alvaro, il cui scopo è sempre stato quello di
entrare a far parte della famiglia Gomez (è il figlio della seconda
moglie del padre di Anahi), e di ricoprire un ruolo importante in seno
all’organizzazione, Anahi rimane sola ed è costretta, suo malgrado, ad
accettare l’incarico. Il suo destino è segnato: è una Gomez e come tale
deve comportarsi. Il suo lavoro, d’ora in poi è lo spaccio e non ci sono
“se” e “ma” che tengano.

La
ragazza sembra rassegnata, accetta il lavoro al bar dove, sotto la
supervisione del fratellastro, può spacciare senza traumi. Più vende,
più è al sicuro ma Anahi non intende continuare per sempre e così, alla
prima occasione, tenta la fuga. Ed è così che si “scontra” Bull. Il loro
è un breve incontro, gli scagnozzi di Alvaro, infatti, arrivano
puntuali a riprendersi la ragazza. Ad ogni modo, qualcosa è cambiato per
entrambi: la disperazione negli occhi di Anahi sembra aver marchiato a
fuoco Bull che decide, così, di salvarla. Inoltre, il segno distintivo
del gruppo del Cartello (una bandana verde), lo riporta indietro nel
tempo e l’incubo del suo fallimento torna prepotente a corrodergli
l’anima. Il pensiero che l’omicida della sua donna fosse un componente
di quella stessa gang, lo scuote finalmente. Pronto a riprendersi la sua
vendetta, Bull e compagni si mettono sulle tracce di Alvaro. Ciò che
scoprono ha dell’incredibile: le vicende contrastanti e i colpi di scena
rendono difficile ai due protagonisti fidarsi l’uno dell’altra. Anahi
vorrebbe credere nella buona fede di Bull, la sua presenza alla locanda
dove alloggia, le fa sperare che sia dovuta alla volontà di salvarla ma
le circostanze le dicono il contrario. Bull, d’altro canto, nutre serie
difficoltà a fidarsi di lei. Ora che sa che è la spacciatrice, non può
più considerarla una vittima, Quale sarà la verità? E qual è il segreto
di Anahi? Lo scoprirete solo leggendo.

Consiglio
il romanzo per due motivi: primo, perché la storia è appassionante. Non
c’è calo di tensione e, dall’inizio alla fine, l’adrenalina corre su
ogni parola o rigo o pagina fino all’epilogo che risulta incredibile e,
al tempo stesso, dolcissimo. Secondo, perché i personaggi sono ben
confezionati. Nulla è lasciato al caso. Lo stile impeccabile e asciutto
di Forgy ci dà la possibilità di respirare fino in fondo il loro dramma
interiore, di fare nostro il desiderio di vendetta, di approvare persino
i comportamenti più violenti, nonché di assaporare la passione più
sfrenata. Adoriamo Anahi per il suo temperamento e amiamo Bull per il
suo gran cuore e perché come noi anche lui si batte per la famiglia, il
rispetto, l’amore.
Bello, bello, bello!
Nessun commento:
Posta un commento